Cultura

Trittico immaginario: Colleoni condottiero, marito e padre

Lo spettacolo, pur mantenendo uno stile ironico e parodistico, ha rispettato fedelmente le vicende storiche e personali di Bartolomeo Colleoni, offrendo un ritratto umano del celebre condottiero.

Trittico immaginario: Colleoni condottiero, marito e padre

Domenica sera, la Rocca di Romano ha accolto un pubblico numeroso e partecipe per la rappresentazione teatrale “Trittico immaginario: Colleoni condottiero, marito e padre”, portata in scena dalla compagnia “Quelli dei Cappuccini”.

Il condottiero temerario

Trittico immaginario: Colleoni condottiero, marito e padre. Questo lo spettacolo che è stato messo in scena domenica sera dalla Compagnia teatrale “Quelli dei Cappuccini” alla Rocca di Romano nell’ambito della rassegna Romano medievale. Una rappresentazione teatrale che pur mantenendo uno stile ironico e parodistico, ha rispettato fedelmente le vicende storiche e personali di Bartolomeo Colleoni, offrendo un ritratto umano del celebre condottiero. Al centro della scena c’è Bartolomeo Colleoni, figura imponente e temeraria, il cui coraggio e la cui astuzia militare sono noti nei secoli. La pièce ripercorre alcune delle sue gesta più celebri, mescolando storicità e leggerezza comica. A fianco del protagonista, Fra Callisto, confessore inventato della compagnia, accompagna Colleoni nei momenti di riflessione, aggiungendo un tocco di ironia alle dinamiche storiche, senza alterare la sostanza dei fatti.

Il marito devoto

Non manca la dimensione privata del condottiero: la moglie Tisbe, figura devota e paziente, è il contrappunto perfetto al temperamento focoso del marito. La loro relazione viene rappresentata con toni leggeri e divertenti, mostrando l’affetto reciproco e la capacità di Tisbe di perdonare le follie e le assenze del marito, sottolineando come la vita familiare si intrecci con le responsabilità di un uomo che governa eserciti e territori.

Il padre affettuoso

Infine, lo spettacolo ha messo in luce il lato paterno di Colleoni. La figlia prediletta, Medea, giovane e delicata, innamorata del suo cardellino, simbolo della protezione paterna, diventa protagonista di scene dolci e toccanti. Accanto a loro, la burbera e fedele serva Gesuina completa il quadro familiare, portando gag e situazioni comiche senza mai tradire la realtà storica dei Colleoni. Con “Trittico immaginario”, la compagnia “Quelli dei Cappuccini” è riuscita così a fondere storia e teatro comico, offrendo al pubblico un racconto vivace e rispettoso della figura di Bartolomeo Colleoni, uomo di guerra, marito e padre.