Romano

Tornano i dialoghi del Festival della Cultura, il Rotary propone le "Storie del vivere"

Secondo appuntamento, venerdì 17 novembre alle 21, al Teatro Opere Pie Rubini, con il VI Festival della Cultura del Rotary club

Tornano i dialoghi del Festival della Cultura, il Rotary propone le "Storie del vivere"
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Secondo appuntamento, venerdì 17 novembre alle 21, al Teatro Opere Pie Rubini, con il VI Festival della Cultura del Rotary club di Romano di Lombardia. "Storie del vivere. Dialoghi", è il tema dell’edizione autunnale 2023 per il nuovo format voluto dal direttore scientifico Fabio Cleto. Rispetto al passato non più un unico relatore, ma due protagonisti interpreti di un dialogo serrato, talvolta divertente, certamente interessante perché basato sulla diversa prospettiva di chi prenderà parola.

Festival della Cultura: dialoghi

Dopo la prima serata dedicata alle Origini, il prossimo venerdì 17 novembre il sociologo Enrico Finzi e il teologo don Giuliano Zanchi discuteranno sulla Fine e i Fini.

Nuovo format, nuovo ingaggio del pubblico: "L’idea del dialogo – commenta Fabio Cleto, curatore scientifico del Festival – è volta ad enfatizzare il coinvolgimento di una comunità sempre più allargata per interessi e per età, anche il tema che parla di storie e delle Storie del vivere ci vuole rendere tutti partecipi".

L’iniziativa è promossa dal Rotary di Romano di Lombardia, su coordinamento di Mirko Rossi che ne è stato l’ideatore fin dal 2019, in collaborazione con la Fondazione Rubini, l’Amministrazione comunale ed è realizzata con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo dell’Oglio e del Serio. Per ogni data due interpreti rinomati della cultura italiana e vicini al territorio bergamasco, ma molto diversi per formazione, mestiere, forma mentis. Grazie alla collaborazione con l’Università degli studi di Bergamo, il progetto di questa edizione è sostenuto nell’ambito del bando di Ateneo per iniziative di Public Engagement 2023.

"Il Festival della Cultura – spiega Cristian Viscardi, presidente Rotary Club Romano di Lombardia 2023/2024 – giunge alla sua sesta edizione e assume una nuova veste. Saremo felici di vedere la comunità coinvolta in questo Festival che si sta confermando sempre di più anno dopo anno".

Ospiti don Zanchi e Finzi

"La storia – dice Fabio Cleto, curatore scientifico del Festival – nasce necessariamente nella relazione. Nell’incontro fra individualità e prospettive differenti, affiancate e intrecciate. La vita è una sequenza di storie: poco altro, tutto sommato. Storie che si collegano alle origini e ai fini dell’esistere, che nell’oscillazione fra inizio e fine trovano il proprio senso, e che costituiscono forse la più fondamentale fra le caratteristiche dell’umano".

Al Rotary Festival le storie non sono atti individuali: sono sempre dialogiche, intrecciano chi ascolta e chi parla, così anche la discussione sulla Fine e i Fini.

"La forma delle storie – continua Fabio Cleto – è tanto determinata dalle origini (inizio) quanto dalla fine. La fine plasma la forma del racconto, stabilisce natura e sapore di quella stessa storia. La fine della storia s’interseca con il suo confine; dare forma alla vicenda significa anche considerarne la destinazione, ossia il fine".

D’eccellenza i relatori. Enrico Finzi (Milano, 1946) è Presidente di Sòno | Human Tuning, società che fornisce servizi innovativi di autorealizzazione a persone e piccoli gruppi. Ha diretto istituti di ricerca (Fondazione Agnelli, InterMatrix, Demoskopea) e presieduto a lungo TP (l’Associazione Italiana Pubblicitari); è stato inoltre direttore marketing del Gruppo Rizzoli-Corriere della Sera e, per oltre trent’anni, presidente di AstraRicerche, istituto di indagini sociali e di marketing, scenari e consulenza. È autore di numerosi saggi e studi di sociologia, marketing e storia contemporanea.

Enrico Finzi

Giuliano Zanchi (Grassobbio, 1967), prete di Bergamo dal 1993, laureato in Teologia fondamentale alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, è direttore della Rivista del Clero Italiano e docente di Teologia presso l’Università Cattolica di Milano. A Bergamo è stato direttore del Museo Diocesano (2008-2019) e attualmente è direttore scientifico della Fondazione Adriano Bernareggi. Autore di diversi volumi e membro del comitato di redazione della rivista Arte Cristiana, si occupa di temi ai confini tra estetica e teologia.

Giuliano Zanchi

"Finzi sarà espressione di chi attua un’analisi della società in termini scientifici, mentre don Giuliano Zanchi offrirà lo sguardo del teologo per il quale fine e fini sono certamente diversi. Eppure, le due prospettive si intrecciano. È difficile, infatti, fare i conti con la dimensione terrena senza considerarne il confine estremo e quanto ne segue; dall’altra parte, chi si fa carico dell’ultraterreno deve misurarsi sempre con ciò che viene prima".

Un dialogo arricchente per entrambi i punti di vista: "Finzi lavora a stretto contatto con la dimensione motivazionale, con il senso di sé e la realizzazione; don Giuliano Zanchi è un teologo ma anche ottimo interprete di percorsi artistici e dunque consapevole della responsabilità e del senso interpretativo che sta nell’arte".

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