Alla conferenza stampa di presentazione degli affreschi seicenteschi e delle opere di Trento Longaretti rinvenuti nell’ex asilo di via Polidoro Caldara a Caravaggio è emersa un’altra scoperta: nel sottosuolo ci sono i resti dell’antica chiesa del convento francescano. Una sorta di “Gratta e Vinci”, come lo ha definito il primo cittadino Claudio Bolandrini, che però “non genera ludopatia ma dipendenza dalla bellezza”.
Affreschi, decorazioni e resti dell’antica chiesa del convento
Alla conferenza, tenutasi venerdì 3 ottobre a presentare il progetto che si sta realizzando nell’edificio che sta riservando meravigliose sorprese, c’erano oltre al sindaco anche l’ex dirigente scolastico e storico locale Francesco Tadini, gli architetti Simone e Bassano Tironi e lo storico dell’arte Federico Troletti, oltre a un folto pubblico riunito nella sala consiliare, dove attraverso delle slides ha potuto avere contezza di lavori e ritrovamenti.
“Anche il sottosuolo è stato oggetto di indagine archeologica – ha spiegato Troletti – sono emersi resti di edifici precedenti, una zona pare absidale, quindi c’è qualcosa di romanico. Forse l’antica chiesa”.
L’appello a sostenere il recupero
Poi il primo cittadino ha lanciato un appello.
“Il recupero delle superfici pittoriche costerà tra i 170 e i 180mila euro e da lunedì, on line, sarà pubblicato il link attraverso il quale accedere alla pagina dedicata al recupero – ha spiegato – Sono costi aggiuntivi a quelli già sostenuti per l’esame archeologico di quanto sta sotto la pavimentazione e che è stato portato alla luce, fotografato e documentato. Faccio appello e ringrazio sin da ora i benefattori che decideranno di sostenere questa sfida, come già accaduto per il complesso di San Bernardino. Entriamo nell’ottavo centenario della morte di san Francesco d’Assisi e per Caravaggio sarebbe il modo migliore per onorare il patrono d’Italia ma anche per riscoprire le radici cristiane dell’identità culturale e religiosa dei caravaggini”.