Romano

Ricordando Don Milani, il sacerdote ed educatore progressista

Domenica al teatro della Fondazione Rubini, in ricordo di Don Milani, al quale è intitolato il liceo cittadino si è tenuto un evento culturale e musicale

Ricordando Don Milani, il sacerdote ed educatore progressista
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Domenica al teatro della Fondazione Rubini a Romano, in ricordo di Don Milani, al quale è intitolato il liceo cittadino si è tenuto un evento culturale e musicale.

L'evento a Romano

Domenica al teatro della Fondazione Rubini a Romano, in ricordo di Don Milani, al quale è intitolato il liceo cittadino si è tenuto un evento culturale e musicale. Il liceo Don Milani nella persona della docente Marcellina Mondini ha organizzato, in collaborazione con l’Unità Pastorale e l’Amministrazione comunale di Romano, un appuntamento culturale sotto forma di Caffè Letterario dal titolo "Il primato della Parola", dedicato alla figura del priore di Barbiana.

Ricordando Don Milani

La sua figura di prete è legata all'esperienza didattica rivolta ai bambini poveri nella disagiata e isolata scuola di Barbiana, nella canonica della chiesa di Sant'Andrea. I suoi scritti innescarono aspre polemiche, coinvolgendo la Chiesa cattolica, gli intellettuali e politici dell'epoca. Milani fu un sostenitore dell'obiezione di coscienza opposta al servizio militare maschile (all'epoca obbligatorio in Italia), per tale motivo fu processato - e poi assolto - per apologia di reato. Nel dicembre del 1954, a causa di screzi con la Curia di Firenze che lo riteneva troppo franco e poco felpato nei toni e troppo vicino agli emarginati, venne mandato a Barbiana, minuscola e sperduta frazione di montagna nel comune di Vicchio, in Mugello, dove entrò in contatto con una realtà di povertà ed emarginazione ben lontana rispetto a quella in cui aveva vissuto gli anni della sua giovinezza.

Iniziò in quelle circostanze il primo tentativo di scuola a tempo pieno, espressamente rivolto a coloro che, per mancanza di mezzi, sarebbero stati quasi inevitabilmente destinati a rimanere vittime di una situazione di subordinazione sociale e culturale. In quelle circostanze, iniziò a sperimentare il metodo della scrittura collettiva. Gli ideali della scuola di Barbiana erano quelli di costituire un'istituzione inclusiva, democratica, con il fine non di selezionare ma piuttosto di far arrivare, tramite un insegnamento personalizzato, tutti gli alunni a un livello minimo d'istruzione garantendo l'eguaglianza con la rimozione di quelle differenze che derivano da censo e condizione sociale.

La sua scuola era alloggiata in un paio di stanze della canonica annessa alla piccola chiesa di Barbiana, un paese con un nucleo di poche case intorno alla chiesa e molti casolari sparsi sulle pendici del Monte Giovi: con il bel tempo si faceva scuola all'aperto sotto il pergolato. La scuola di Barbiana era un vero e proprio luogo collettivo dove si lavorava tutti insieme e la regola principale era che chi sapeva di più aiutava e sosteneva chi sapeva di meno, 365 giorni all'anno. La scuola suscitò immediatamente molte critiche e ad essa furono rivolti attacchi, sia dal mondo della chiesa sia da quello laico. Il suo libro "Esperienze Pastorali", inizialmente dotato dell'imprimatur ecclesiastico, fu oggetto di un decreto del Sant'Uffizio del 1958 contenente la proibizione di stampa e di diffusione e, solo nel 2014, dopo 56 anni, la ristampa del libro non ha più avuto proibizione da parte della Chiesa.

Gli organizzatori

I testi letti domenica riconducibili a significativi momenti della biografia di don Milani, hanno aiutato a riflettere sull’attualità del suo pensiero e sulla forza di un’esperienza pedagogica straordinaria. Questi momenti sono stati accompagnati da brani musicali eseguiti dagli allievi della scuola di musica diretta dalla mezzosoprano Elena Bresciani.

"Ho apprezzato l’evento di domenica e mi ha fatto piacere vedere la grande partecipazione.- ha detto Monsignor Paolo Rossi, parroco di Romano – E’ importante ricordare figure come quella di Don Milani e il suo pensiero che si è tradotto nelle sue opere e nelle sue azioni. Insegnamenti educativi che sono ancora attuali".

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