Cultura

Presentata la medaglia in onore di Gabriele Tadino, militare e ingegnere del XVI secolo

Nella Sala delle Cerimonie sabato 6 dicembre sono intervenuti alcuni ospiti tra cui l'autore, il noto scultore Luigi Oldani

Presentata la medaglia in onore di Gabriele Tadino, militare e ingegnere del XVI secolo

Presentata sabato scorso la “Medaglia Gabriele Tadino” nell’ex sala Giunta, divenuta Sala delle Cerimonie, a Martinengo.

Una medaglia opera di Luigi Oldani

Sulla medaglia, un’opera in bronzo, da un lato è raffigurato il militare e ingegnere figlio di una nobile famiglia originaria di Caravaggio, ritratto di profilo, dall’altro lo stemma della città di Martinengo. L’ha realizzata il noto scultore Luigi Oldani di Dalmine, artista che ha l’incarico di realizzare i modelli per le monete del Vaticano, già autore della medaglia commissionata dal Comune nel 2002 per il pittore novecentesco Natale Morzenti.

“Grazie per la vostra presenza – ha esordito il sindaco Pasquale Busetti rivolgendosi agli ospiti – quest’anno cade il 550esimo anniversario della morte del condottiero Bartolomeo Colleoni a cui abbiamo reso omaggio, ma nello stesso anno pare sia nato Tadino, una delle figure più emblematiche e significative del XVI secolo. Muore un grande condottiero e nasce un uomo altrettanto valoroso… Un caso? Abbiamo fatto realizzare 50 medaglie, che verranno consegnate ai cittadini che riceveranno la civica benemerenza domenica 14, alle 10, nella sala consiliare, due sono alla memoria: una per don Cesare Provenzi, parroco di Assisi, e l’altra per lo scultore Gregorio Cividini“.

Quindi il primo cittadino, accompagnato dal vicesindaco Fabrizio Plebani, assessori e consiglieri, ha salutato i presenti, tra cui il priore dell’Ordine di Malta di Bergamo don Michele Carrara, il coordinatore dell’Ordine per l’area di Bergamo e provincia Gianbattista Arrigoni, alcuni membri del “Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta” (Cisom), padre Antonio Consonni della “Congregazione Sacra Famiglia”, l’assessore caravaggino Marco Cremonesi, la madre del cardinal Pierbattista Pizzaballa Maria Tadini, l’ex sindaco Francesco Pavoncelli e il presidente della Pro loco Luca Plebani. Successivamente ha dato lettura anche di un breve messaggio degli eredi diretti di Tadino, di Cuneo, dispiaciuti di non essere presenti, che si sono complimentati per “l’azione di recupero della memoria storica di Martinengo”.

Gabriele Tadino

Un omaggio al grande militare e ingegnere vissuto nel XVI secolo

Busetti ha ricordato brevemente le fasi salienti della vita dell’illustre concittadino.

“Il padre di Tadino era medico, una professione che si tramandava in famiglia – ha detto tra le altre cose il sindaco – così anche il figlio iniziò a frequentare la facoltà di Medicina ma poi passò ad Ingegneria. Fin da giovanissimo mostrò le sue doti e partecipò alla costruzione della cintura di bastioni che circondano Bergamo, le cosiddette mura veneziane, certamente tra le fortificazioni più pregiate d’Italia. Per il loro valore storico, architettonico e paesaggistico sono state riconosciute patrimonio dell’Unesco a partire dal 2017. E a Candia, in Grecia, esiste tuttora il Bastione Martinengo. Tadino non fu però solo un genio militare, ma anche un religioso laico, che si prodigava verso i bisognosi, accolto come un liberatore. Come priore di Barletta dell’Ordine di Malta esercitò tutte le funzioni ospitaliere proprie dei priorati sparsi in Europa”.

Il grandissimo pittore veneziano Tiziano Vecellio eseguì nel 1538 un suo ritratto.

“Tadino è vestito con un abito pregiato dell’Ordine, posto di profilo, in modo da nascondere parzialmente l’occhio perso durante una battaglia a Genova – ha spiegato Busetti – Sullo sfondo è visibile uno stupendo paesaggio e una fila di cannoni, oltre alla scritta che ricorda i suoi incarichi: priore di Barletta e comandante in capo delle armate imperiali”.

Il martinenghese fu anche autore di una pubblicazione.

“Tadino soggiornò pochissimo qui nel suo paese natale: la situazione internazionale era sempre più agitata e la sua presenza era richiesta altrove – ha rilevato il sindaco – A Venezia divenne amico del matematico di origine bresciana Nicolò Tartaglia e il sodalizio tra i due portò alla pubblicazione di un trattato di balistica. Per ringraziare Tadino di questi servizi, nel 1538, Venezia fece coniare una medaglia: su un lato è raffigurato il suo busto e sull’altro lato quattro cannoni in batteria: ne esistono quattro: una è a Martinengo. Merita di essere ricordato non solo per i suoi grandi meriti di studioso delle scienze militari, ma anche per le virtù mostrate nel difendere il prossimo e il più debole. Dopo cinque secoli la città gli rende omaggio con una medaglia in suo onore”.

Un cavaliere dell’Ordine di Malta

Al termine della cerimonia, don Carrara ha voluto ringraziare l’Amministrazione e sottolineare la volontà dell’ordine di “riscoprire questi frati laici, detti Cavalieri di Giustizia, che danno la loro testimonianza di vita nella Chiesa senza essere sacerdoti”.

Poi ha aggiunto:

“Tadino ci dà un esempio di perseveranza e della capacità di mettere le proprie capacità al servizio della Chiesa, del bene comune e in particolare dei poveri». «È importante anche per noi riscoprire queste figure – ha osservato Arrigoni – era un confratello, grazie all’Amministrazione. Speriamo che ci siano altri che vogliano avvicinarsi all’Ordine: il nostro è un volontariato con la fede”.

A chiudere gli interventi padre Consonni:

“Ricordare chi ci ha preceduto, in particolare una figura religiosa di questo genere, vuol dire anche vivere meglio il nostro presente, che non è molto semplice”.

Biografia

Ma chi era veramente l’illustre condottiero a cui il “Centro Studi Martinengo” anni fa ha dedicato un volume, l’Amministrazione una mostra nella primavera del 2024 e adesso una medaglia? Gabriele Tadino nacque a Martinengo con ogni probabilità nel 1475 da una nobile famiglia originaria di Caravaggio. Seguendo la tradizione di famiglia, iniziò a frequentare la facoltà di Medicina a Bergamo ma poi passò ad ingegneria, dedicandosi in particolare all’arte militare e alla balistica, le sue vere passioni. Si arruolò nell’esercito della Repubblica veneziana dopo aver completato gli studi nel campo delle scienze e delle difese militari, ottenendo il privilegio di Generale dell’Artiglieria. Tadino a poco più di 15 anni partecipò come aiutante tecnico nella costruzione della cintura di bastioni che circondano la città alta di Bergamo. Contribuì poi al miglioramento delle fortificazioni di molte città italiane ed estere: nel 1520 rimise a nuovo tutte le opere di difesa della Serenissima e venne inviato a Cipro, mentre nel 1521 a Candia, con il titolo di colonnello dell’esercito veneziano ed ebbe l’incarico di sovrintendente delle fortificazioni. Un esperto tanto da divenire consigliere dell’imperatore Carlo V in materia. Il martinenghese tuttavia non fu solo un ingegnere e militare ma anche un religioso laico cavaliere dell’Ordine di Malta, priore di Barletta. Morì a Venezia nel 1543 e il suo corpo fu tumulato nella chiesa domenicana dei Santi Giovanni e Paolo, a Venezia.

Ritratto di Gabriele Tadino