Odissea: un viaggio nell'anima attraversando l'Oglio - Foto
Il fiume Oglio, una linea demarcativa che per secoli divise e unì quattro territori, che si rincontrano ora sotto il segno dell'arte.
Il Festival della valle dell'Oglio spegne le sue prime 17 candeline. Ma nonostante tutti questi anni non smette mai di stupire, anzi questa edizione è più sorprendente che mai. L'evento è iniziato venerdì 23 giugno e si concluderà domenica 23 luglio ad Orzinuovi. Un mese intero dedicato alla musica toccando i suggestivi paesi sul fiume.
Un confine immaginario
Perché proprio l'Oglio? Il fiume rappresenta l'elemento unificante di ben 4 province. Lungo 230km l'Oglio è stato per anni l'elemento di delimitazione e di incontro per 4 aree divise politicamente, ma unite culturalmente. E il collente fu proprio il corso d'acqua. Per questo il "Piccolo Parallelo" da 17 anni si impegna a far sì che l'arte nel suo senso più ampio faccia proprio da ponte per questo territorio così vasto, ma unico. Quattordici sono infatti i Comuni coinvolti nel festival distribuiti in 4 province.
Lo scopo del Festival?
Due sono gli obiettivi principali del Festival. "In primis far conoscere questo territorio fantastico - ha detto Marco Zappalaglio - il secondo organizzare eventi artistici adatti al luogo". Il tema portante del viaggio, come ricorda il titolo Odissea, non è solo un viaggio fisico. Ma anche un viaggio culturale, all'interno dell'arte e dell'anima. La parola d'0rdine è suggestione. Concerti in ambienti inimmaginabili come foreste o antiche chiese. Il viaggio non è dunque solo su e giù per l'Oglio. Il vero percorso è quello sensoriale, che spinge il visitatore ad andare oltre se stesso. Il tutto grazie alla combinazione di spettacoli di livello elevato e un ambiente unico.
Cosa vedere questa settimana?
Venerdì l'appuntamento è a Chiari, dove si terrà uno spettacolo sulla poetessa Alda Merini "Senza Filtro". Si continua il sabato a Palazzo Barbò a Torre Pallavicina, dove la compagnia Qui e Ora metterà in scena lo spettacolo My Place: il corpo e la casa. In scena tre corpi in biancheria intima, volutamente messi in evidenza. Tre donne non più giovani ma non ancora vecchie. Non perfette, ma belle. Perché autentiche. E disposte, in uno show surreale, ad offrirsi al pubblico per quello che sono, corpi senza casa né spazio, sfrattate dal proprio io, lanciate a inseguire, divorare e moltiplicare le proprie ombre. Con passo leggero e sguardo ironico e tragicomico sul femminile. Si conclude domenica con l'ensemble vocale Virgo Vox che si esibirà al santuario Madonna della Rotonda di Pumenengo.
FOTO