Mattia Colombo racconta l'esodo degli infermieri italiani per il posto fisso

Mattia Colombo racconta l'esodo degli infermieri italiani per il posto fisso
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Un documentario per raccontare i viaggi "della speranza" di centinaia di infermieri del sud Italia che raggiungono il nord per partecipare a concorsi pubblici. Si chiama "Andata e ritorno" il film documentario scritto dal trevigliese Mattia Colombo, con Gianluca Matarrese,  che è arrivato tra i finalisti della prima fase del Premio Solinas Documentario per il cinema 2019.

Due bergamaschi

Mattia Colombo e Chiara Cremaschi sono tra i finalisti del prestigioso premio italiano, la cui Giuria è composta da Marcantonio Borghese, Federica Di Giacomo, Ilaria Fraioli, Elio Mazzacane, Edoardo Morabito, Antonio Pezzuto, Cristina Piccino, Andrea Sanguigni, Giovanni Spagnoletti. Erano 65 i progetti presentati in forma anonima, tra i quali sono stati scelti 10 Finalisti a cui vengono assegnate Borse di sviluppo per un ammontare complessivo di 4.000 euro.

Andata e ritorno

"In Italia centinaia di infermieri appena diplomati o in cerca di lavoro si devono spostare da Sud a Nord per sostenere i maxi concorsi pubblici. I posti di lavoro sono pochissimi e molti di loro sono costretti a provare in diverse città. Così la spesa per questi viaggi diventa proibitiva. Ma due infermieri di Salerno hanno avuto un’idea: affittare degli autobus per far viaggiare di notte i candidati. A prezzi bassissimi. Un doc. a bordo di questi autobus, un film che racconta una vita in viaggio low-cost alla ricerca di un posto fisso".

Chi è Mattia Colombo

Classe 1982, nato a Treviglio, documentarista, il suo primo cortometraggio documentario Il Velo è stato in competizione a Visions du Réel, EIFF Edinburgh International Film Festival, AFI Silver Docs Discovery, Dialektus Film Festival e XI Circuito Off (Venezia), dove ha vinto due premi. Il lungometraggio documentario Alberi che camminano, scritto con Erri De Luca e distribuito da Feltrinelli, è stato in competizione in diversi festival internazionali tra cui Festival dei Popoli 2014, Slamdance Film Festival (Sundance) e Trento Film Festival. Il lungometraggio documentario Voglio dormire con te, vincitore del Premio Corso Salani e finalista al bando In Progress di Filmmaker, finalista al Premio Solinas Documentario per il Cinema e accolto in residenza a Péripherie Cineastes en Residence (Parigi), è stato in competizione a Cinéma du Réel 2015, Biografilm Festival, Etats Généraux du film documentaire (Lussas), Filmmaker Festival, Pesaro Film Festival, Pink Apple (Zurigo). Il lungometraggio documentario Il passo, scritto e diretto con Alessandra Locatelli e Francesco Ferri, una produzione Start e Rai Cinema, è stato presentato a Visions du Réel (Nyon) ed è stato evento speciale a Filmmaker Festival. Ha diretto Ritmo Sbilenco il doc. su Elio e le Storie Tese, evento speciale alla Festa del Cinema di Roma e distribuito in sala e in home video da Cinema Wanted e Feltrinelli Real Cinema. È del 2017 Uninvited il doc. biografico su Marcelo Burlon, stilista outsider e dj, uscito nelle sale italiane e distribuito in home video da Cecchi Gori Entertainment. Insieme a Valentina Cicogna attualmente sta lavorando al progetto Morti senza nome, film documentario sull’attività del Labanof, Laboratorio di Antropologia e Odontoiatria Forense di Milano. Il progetto è stato finalista al Premio Solinas Documentario per il Cinema 2017. Mattia Colombo alterna all’attività di regista quella di docente, coordinando stabilmente i master organizzati da OffiCine, Laboratorio di Alta Formazione Cinematografica fondato da Anteo Spazio Cinema e IED.

I sognatori di Chiara  Cremaschi

Il documentario di Chiara Cremaschi si intitola I Sognatori.

"Benedetto arriva all’aeroporto di Zurigo. Angelo a quello di Torino. Pina esce da casa. Rosario chiude il negozio. Eleonora è per strada. Vincenzo entra in Comune di Santa Ninfa. Una voce femminile spiega che l’invito è per chi era bambino nel 1976, ma è aperto a chiunque: non c’è un tempo per smettere di sognare. Entriamo anche in altre sale consiliari: a Gibellina, a Partanna, a Montevago, a Santa Margherita. La voce racconta che la scrittura delle lettere da parte dei bambini ha toccato cuore e mente dei politici di allora e ha fatto iniziare un processo di cambiamento. E’ stata una grande sfida, possibile grazie ai sogni comuni. Ed ora? Qual’ è la situazione? Seguiamo i protagonisti: il quotidiano e il confronto nelle riunioni permetteranno di seguire il percorso di scrittura. Le nuove lettere saranno l’ossatura del film che si comporrà fino alla stesura finale.

Chi è Chiara Cremaschi

Nata a Bergamo, si laurea in Filmologia con la tesi “il problema dell’attrice nel cinema italiano” al Dams di Bologna. Frequenta il corso di sceneggiatura dell’Agis/cinema Anteo. In seguito frequenta l’Arista Development workshop a Roma e lo stage agli Ateliers Varan, Paris “Réalisation de films documentaires”. Scrive e dirige documentari, tra cui Quella cosa incredibile da farsi (vincitore Spazio Italia Festival Sguardi Altrove, Milano 2003), Indesiderabili e Senza di voi – Ceci n’est pas une fuite (Vincitore Euroconnection 2012, Finalista al Premio Corso Salani 2013, Menzione Speciale della Giuria al Modena Film Festival, Selezionato da Adriano Aprà per il circuito Fuorinorma). Nel 2017 ha ottenuto l’Etoile de La Scam come autrice del documentario Les enfants en prison di Rossella Schillaci.

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