Treviglio

L'esilarante monologo in dialetto di Erminio Gennaro, al Tnt

L’ormai consueto monologo satirico in dialetto non ha deluso le aspettative: ha "battezzato" tutta la Giunta...

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«Non sapevamo cosa avrebbe detto... altrimenti non l’avremmo fatto salire sul palco» scherza il sindaco Juri Imeri, ridendo. L’ormai consueto monologo satirico in dialetto di Erminio Gennaro, martedì, durante la consegna delle benemerenze civiche trevigliesi per la Madonna delle Lacrime, non ha in effetti deluso le aspettative.

Il monologo dialettale di Erminio Gennaro

Professore di italianistica, esperto di letteratura e in particolare della cultura vernacolare bergamasca e trevigliese, il 79enne è stato il vero «mattatore» della cerimonia del Tnt: a lui erano affidati i tre intermezzi tra le consegne delle benemerenze civiche, e riprendendo lo stile del suo (ormai celeberrimo) poemetto sul Miracolo, si è inventato una spassosa narrazione comica di una seduta della commissione assegnatrice dei premi.

Lautrec valuta le benemerenze per i premi del "suo" Miracolo

Nell'esilarante invenzione di Gennaro, accanto al sindaco Imeri, a vagliare (e bocciare) le candidature ai premi ha inserito anche un inviperito generale Lautrec. Uno dopo l’altro, il "vero autore del miracolo" ha passato in rassegna i "potenti" del momento e del recente passato, stroncandone uno dopo l’altro le candidature. Dalla «Papessa» Prandina all’assessore Basilio Mangano, dall’ex direttore del «Popolo cattolico» Amanzio Possenti a don Giuseppe Villa, fino all’ex sindaco Beppe Pezzoni e a monsignor Norberto Donghi. Giocando sul taglio «manageriale» del parroco, e sui grandi progetti culturali che ha portato avanti a questi anni, Gennaro gliene ha attribuito uno per il Roccolo: «Un holyday resort con fitness e piscina, gli alpini come personal trainer, Pezzoni disk jockey, e Tugnoli (l’assessore) e Ciciliot (ufficio Cultura) come ragazze cubo».

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