"Le belle storie di Treviglio", ecco l’ultima fatica editoriale di Roberto Fabbrucci
Un viaggio affascinante nella storia della capitale della Bassa, dal primo treno per la città fino alle vicende della Grande Guerra
Un viaggio affascinante nella storia di Treviglio, dal primo treno per la città fino alle vicende della Grande Guerra. Il giornalista Roberto Fabbrucci, noto per il suo impegno nella valorizzazione della storia locale, ritorna con un nuovo e affascinante lavoro: «Le belle storie di Treviglio».
L'ultimo libro di Roberto Fabbrucci
Questo libro, il quinto della sua carriera, segna l'inizio di una serie ambiziosa che intende ripercorrere le vicende della città attraverso i secoli. Con l'ausilio di un gruppo di collaboratori esperti, Fabbrucci esplora un periodo che va dall’epoca dei Promessi Sposi fino alla Prima Guerra Mondiale, mettendo in luce l'intreccio tra la grande storia nazionale e quella locale. L’opera è in fase di ultimazione e dovrebbe esser pubblicato per il mese di ottobre.
"Il nostro obiettivo è quello di affascinare il lettore e fargli amare la storia della nostra terra - ha spiegato l’autore, che per la pubblicazione si è avvalso della collaborazione di diversi colleghi - Vogliamo trasmettere l’emozione e la passione che proviamo per questi luoghi e per gli eventi che li hanno plasmati. Ogni storia raccontata è una finestra aperta sul passato, una narrazione che speriamo possa coinvolgere e appassionare, facendo rivivere i tempi andati con un tocco di freschezza e vitalità. Attraverso le pagine di questo libro, desideriamo accompagnare i lettori in un viaggio nel tempo, esplorando la ricca trama della nostra storia locale. Che si tratti delle dinamiche storico-politiche tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia, o delle vicende personali dei protagonisti del nostro passato, ogni episodio è stato selezionato per il suo valore narrativo e la sua capacità di evocare immagini vivide e suggestive".
Da Manzoni alla prima ferrovia
Il libro si apre con un omaggio ad Alessandro Manzoni, riflettendo sui viaggi dei suoi personaggi come metafora dei cambiamenti sociali e infrastrutturali che hanno trasformato Treviglio nel corso del tempo. Fabbrucci descrive momenti chiave come l'arrivo della prima linea ferroviaria tra Milano e Treviglio e il ruolo della città nelle Cinque Giornate di Milano del 1848.
«Uno degli aspetti più intriganti di questo volume è l'attenzione ai dettagli storici che spesso sfuggono alla memoria collettiva - ha sottolineato ancora Roberto Fabbrucci - Ad esempio, pochi sanno che la stazione di Porta Tosa, da cui partì il primo treno per Treviglio nel 1846, fu anche teatro della vittoria milanese contro gli austriaci durante le Cinque Giornate. Inoltre, il libro rivela come Manzoni, nella stesura de 'I Promessi Sposi', abbia attinto a piene mani dalla 'Storia di Treviglio' di Emanuele Lodi, ispirandosi ai luoghi della Gera d'Adda".
Tante curiosità
Non mancano curiosità come la presenza contemporanea di Benito Mussolini e Cesare Battisti a Treviglio nel 1915, entrambi socialisti all'epoca. Infine, Roberto Fabbrucci non dimentica di raccontare la storia del "Gamba de Legn", il trenino a vapore che attraversava le province lombarde, portando con sé i ricordi di un'epoca in cui il progresso era scandito dal lento ritmo delle rotaie. Viene narrata anche la storia della Geromina, una frazione trasformata da un audace esperimento industriale ispirato ai modelli utopistici del villaggio operaio scozzese di New Lanark e Crespi d’Adda.
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