La Regione dice sì al cicloturismo, ecco la Bassa in bicicletta
Un sogno cividatese (e non solo) diventa realtà grazie ai 375mila euro in arrivo dal Pirellone
La Regione dice sì al cicloturismo
Bassa in bicicletta. L'ufficialità è arrivata poche ore fa. Regione Lombardia ha infatti espresso un parere favorevole al finanziamento del circuito ciclopedonale. Coinvolti ci sono ben 13 Comuni provenienti dalla Bassa orientale per lo più, ma anche dal Bresciano e Cremasco. Un progetto studiato per valorizzare il territorio, in particolare quello della Calciana, anche se il percorso arriverà fino a Martinengo e passerà anche per territori come Antegnate, Covo, Cortenuova e Fontanella.
375mila euro che arriveranno dalla Regione
Un intervento complesso il cui importo si aggira intorno ai 750mila euro, rimborsato (ora ufficialmente) per il 50% dalla Regione. La pista ciclabile si sviluppa su un tragitto che sfrutta strade campestri e piste ciclopedonali già esistenti, creando così un circuito che comprende almeno 16 tappe (tra Comuni e luoghi meritevoli di visita). Il punto di partenza è la stazione di Calcio per un itinerario circolare totale di oltre 50 chilometri. Al suo interno sono poi stati individuati tre percorsi più brevi, sempre di tipo circolare, con dei punti di parcheggio per le auto e per la stazione dei treni. Il percorse si snoderà lungo il fiume Oglio per la parte della Calciana, mentre negli altri territori a fare da linea guida saranno i luoghi turistici più importanti.
Un sogno cividatese (e non solo) che diventa realtà
Il capofila dei tredici Comuni è Cividate, il quale si è occupato di realizzare l'ambizioso progetto grazie all'architetto Mario Poloni. Presentato ad inizio anno (la scadenza era prevista entro il 27 gennaio), gli amministratori da tempo erano in attesa della risposta da parte di Regione Lombardia. Ma ora che è arrivato il parere positivo, tutti possono esultare per la sfida vinta. Grazie al progetto sarà possibile infatti scoprire tesori nascosti del territorio, ambientali in primis, ma anche architettonici, che senza gli interventi previsti per migliorare o creare piste ciclopedonali sarebbero rimasti poco fruibili. Insomma, riscoprire la Bassa in bicicletta.