Martinengo

La cappella di santa Cerioli, fondatrice della congregazione della "Sacra Famiglia"

Nuova tappa del viaggio alla scoperta della chiesa e del convento dell’Incoronata, candidati "Luogo del cuore Fai 2025"

La cappella di santa Cerioli, fondatrice della congregazione della "Sacra Famiglia"
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Con il nuovo anno affrontiamo un’altra tappa del viaggio alla scoperta dei tesori della chiesa e del convento francescano di Santa Maria Incoronata di Martinengo, un complesso architettonico meraviglioso candidato "Luogo del cuore Fai 2025". Per sostenerlo basta un semplice CLICK

Festa per santa Paola Elisabetta Cerioli

Il mese di gennaio è particolarmente significativo: il prossimo giovedì 23 infatti, i religiosi francescani della "Sacra Famiglia", che vi abitano, festeggiano santa Paola Elisabetta Cerioli, al secolo Costanza (Soncino, 28 gennaio 1816 - Comonte di Seriate, 24 dicembre 1865), che ha fondato gli Istituti femminile e maschile della congregazione.

"Per tutti noi è una festa importante, perché ricordiamo una mamma che ha voluto così bene a Gesù da donare la sua vita per dare il suo aiuto a tanti bambini e ragazzi bisognosi di famiglia, affetto ed educazione - ha spiegato padre Antonio Consonni - Insieme ai santi Francesco e Chiara d’Assisi, al condottiero Bartolomeo Colleoni e alla moglie Tisbe, potrebbe essere considerata la terza 'anima' di questo complesso architettonico".

Il convento dunque, oltre ad essere espressione del sogno dei due santi (e di tutti i movimenti mendicanti del XIII secolo che intendevano riformare Chiesa e Civiltà), del desiderio e della religiosità del condottiero e di sua moglie, è anche manifestazione del carisma e del sogno di santa Paola Elisabetta, in cerca di uno spazio per la sua fraternità religiosa e per l’accoglienza di piccoli orfani.

La cappella dedicata

In chiesa le è stata dedicata una cappella, quella che prima del 1950 (anno in cui fu proclamata beata e si riservò lo spazio per la preghiera dei fedeli) era dedicata a sant’Antonio da Padova, infatti sulle pareti laterali si possono osservare due grosse cornici in gesso che racchiudevano due grandi tele con racconti della sua vita. Al centro troneggia una pala d’altare che raffigura la santa con l’abito color della terra, che aveva scelto per sé e per le sue suore, inginocchiata sopra una nuvola, mentre con una mano indica in basso i suoi orfani e nell’altra tiene una corona del Rosario. Lo sguardo è assorto, rivolto verso l’alto, forse per aprirsi a un dialogo con Dio. Intorno a lei quattro angeli definiscono la sua gloria.

"La pala è stata dipinta dell’artista martinenghese Gerolamo Poloni - ha continuato ancora padre Consonni - suoi sono anche i quattro grandi medaglioni eseguiti nel 1910. L’altare ligneo, finto marmo, con tutto l'apparato superiore, è invece opera dell’ebanista Giuseppe Caniana (1740)".

La cappella è ubicata tra altre due: quella di san Francesco (all’ingresso la prima a sinistra) e quella di Maria (la terza a sinistra).

"Alle domande dei visitatori rispondiamo raccontando la storia di una donna che aveva conosciuto questo convento perché posto sulla strada che dal suo paese natale, Soncino, nel Cremasco, portava a Comonte di Seriate, dove il marito Gaetano Busecchi Tassis possedeva il palazzo lasciato dalla precedente moglie Teresa - ha riferito il religioso - Si presume che la santa nei suoi viaggi vi si fosse fermata e avesse respirato l’anima francescana di questo luogo, a tal punto che quando dovette cercare una sede per la sua comunità maschile le venne in mente immediatamente questo spazio".

Luoghi del cuore Fai
Cappella di santa Paola Elisabetta Cerioli

La contessa madre degli orfani

Una vita segnata dai lutti quella della fondatrice: vide morire i suoi quattro figli e il marito. Il dolore atroce e la disperata solitudine però non la spinsero a chiudersi nel risentimento e nella rabbia. Dopo un lungo "travaglio spirituale" avviò la Congregazione della "Sacra Famiglia", "per educare i figli e le figlie orfane, annunciando la paternità e la maternità universale di Dio, così come risplende nei personaggi, appunto, della Santa Famiglia" ha commentato ancora padre Consonni.

"Si aprì a quello che il cuore delicatamente le suggeriva e a ciò che lo spirito di Dio la stava conducendo - ha evidenziato - Spalancò la sua casa a una bimba orfana, che accudì come una madre. Poi capì che si può vivere la vita riempiendo il vuoto oppure donarla con generosità. Da questa consapevolezza arrivò la decisione di accogliere altre piccole e poi giovani donne, affascinate dal suo stile: lei, una contessa residente in un grande palazzo con servitù e terreni di proprietà, che si chinava sui corpi dei bambini segnati dall’assenza dei genitori, dell’affetto di una famiglia. Una donna che coltivava il sogno di un mondo 'alternativo', di una 'riforma' della società costruita sulla divisione tra ricchi/nobili e poveri".

Morì a soli 49 anni e il convento fu comprato dalla "Congregazione di Carità" di Martinengo nel 1868, secondo le sue intenzioni, poi venne acquistato dai religiosi della "Congregazione della Sacra Famiglia".  Nel tempo i frati lo ampliarono con un orfanotrofio, poi con un collegio e infine una scuola paritaria, che oggi ospita circa mille alunni, che frequentano asilo nido, scuola dell’infanzia, elementari e medie. Il complesso conventuale inoltre è sede della "Casa generalizia della Congregazione", del "Centro missionario" e della "Casa di spiritualità".

"Il carisma dei religiosi si concretizza nell’evangelizzare educando - ha concluso il religioso - ci facciamo prossimi dei figli delle giovani generazioni e delle loro famiglie".

Biografia

La fondatrice della "Congregazione della Sacra Famiglia" nacque da famiglia nobile (padre Francesco Cerioli e madre Francesca Corniani), a Soncino, il 28 gennaio 1816, al secolo Costanza Cerioli. Una bambina timida, di costituzione gracile e così dai 10 ai 16 anni fu affidata alle Suore della Visitazione di Alzano Lombardo. A 19 anni fu concessa in sposa a un nobiluomo 60enne, Gaetano Busecchi dei conti Tassis, e con lui si trasferì a Comonte di Seriate. Dopo il matrimonio vennero alla luce tre figli, che purtroppo morirono in tenera età (due appena nati, il terzo all’età di un anno, il quarto a 16) e Paola Elisabetta rimase presto vedova: aveva 38 anni. Sola e benestante, spese il resto della sua vita dedicandosi alle opere di carità, impegnando il suo patrimonio. Dapprima accolse in casa due orfanelle, poi pian piano aumentarono di numero e l'8 dicembre 1857 fondò l’"Istituto delle suore della Sacra Famiglia", facendosi monaca. Dopo qualche anno fondò anche i "Fratelli della Sacra Famiglia", dediti al lavoro e all’apostolato nei campi agricoli. Scrisse personalmente le regole per i suoi Istituti, approvate dall’allora vescovo di Bergamo, e si consumò nell’assistenza e nell’attività religiosa. Morì a 49 anni, fu beatificata il 19 marzo 1950 da papa Pio XII e poi proclamata santa da papa Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004.

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