"Imparare" inaugura la stagione primaverile del Festival della Cultura
Successo venerdì per la prima serata della rassegna Rotary che ha visto come relatore Adolfo Scotto Di Luzio Professore Ordinario di Storia della pedagogia, docente all’Università di Bergamo.
"Imparare" inaugura la stagione primaverile del Festival della Cultura di Romano. Successo venerdì per la prima serata della rassegna del Rotary che ha visto come relatore Adolfo Scotto Di Luzio, Professore Ordinario di Storia della pedagogia, docente all’Università di Bergamo.
I modi del vivere
Successo venerdì per la prima serata del Festival della cultura che ha visto come relatore Adolfo Scotto Di Luzio professore Ordinario di Storia della pedagogia, docente all’Università di Bergamo e Prorettore alla Didattica. I modi di vivere come filo conduttore della quinta edizione del Rotary Festival della cultura in programma a Romano (fino al 28 aprile), quest’anno realizzato in partnership con l’Università degli studi di Bergamo grazie al finanziamento del progetto nell’ambito del bando di Ateneo per iniziative di Public Engagement 2023. L’iniziativa è ideata e promossa dal Rotary di Romano di Lombardia, su coordinamento di Mirko Rossi, in collaborazione con la Fondazione Rubini, ed è sostenuta anche dall’Amministrazione Comunale e dalla Banca di Credito Cooperativo dell’Oglio e del Serio.
La prima serata: Imparare
Imparare come prima parola chiave per cercare di comprendere il presente e questo tempo moderno: «È un verbo che evoca l’infanzia e la crescita, ma in realtà – osserva Cleto – noi impariamo per tutta la vita. Impariamo quando diventiamo genitori, oppure quando invecchiamo». Dall’analisi del professor Adolfo Scotto di Luzio l’interessante riflessione su come Imparare suggerisca un’architettura composta da 4 verbi della stessa area semantica: apprendere, insegnare, trasmettere e studiare. «Apprendere – ha spiegato leggendo brani da I promessi sposi di Manzoni e Martin Eden di London – perché vita e apprendimento coincidono, tanto è vero che smettiamo di apprendere quando smettiamo di vivere. Apprendiamo sempre, ma a nostre spese e facendo i conti con la vita. Attraverso l’apprendimento misuriamo i nostri limiti o scopriamo risorse inaspettate».
Quale il ruolo della scuola in questo processo?
«Quello di insegnare, che significa lasciare il segno e trasmettere. Tre domande ruotano attorno a questo verbo: chi insegna? Cosa insegniamo? Per chi lo insegniamo? La scuola per insegnare deve aiutare a disimparare dai pregiudizi, dalle false conoscenze». Trasmettere come terzo punto chiave: «È opportuno chiedersi – ha continuato Scotto di Luzio – come avviene la trasmissione e quali effetti produce l’alfabetizzazione sulla mente. Dalla metà dell’800 la Scuola è stata il grande progetto politico dello Stato per un ordine sociale, per la progettazione del Moderno». Negli ultimi decenni questa relazione è cambiata: «Perché la Scuola da progetto collettivo per formare individui consci del loro ruolo nella polis, è diventata luogo da cui le famiglie desiderano ottenere per i propri figli la certificazione di competenze utili al lavoro, è diventata una “questione per privati”. Da qui la sovversione dei rapporti. Persino il verbo “studiare” è scomparso da linguaggio dell’educazione eppure è strumento per conoscere la passione, il desiderio, la tenacia. Quello di oggi un contesto in mutamento, non necessariamente in negativo, ma tutto ci sta portando ad un tempo diverso».
I modi di vivere per la quinta edizione
Un nuovo tema per questa edizione che prevede 4 incontri in primavera e 4 in autunno «Il Festival si apre all’Università e alla scuola – ha spiegato il direttore scientifico Fabio Cleto. La 5 edizione nasce in stretta collaborazione con l’Università degli studi di Bergamo e quattro suoi docenti saranno i relatori delle nostre serate. Tutto ruoterà, come sempre, attorno a 4 parole chiave: imparare, viaggiare, giocare, guardare. Ci scostiamo dalla scansione cronologica de Le stagioni della vita (edizione 2022), per riflettere su parole-chiave che ci coinvolgono in ogni fase del nostro percorso di vita». I Prossimi appuntamenti con l’esperta di turismo Roberta Garibaldi, al Giocare (14 aprile) con il filosofo del diritto Corrado del Bò, fino al Guardare con lo scrittore e saggista Marco Belpoliti (28 aprile).