Il bosco Spino compie 25 anni ed entra nei percorsi del FAI
Una vera e propria meta da visitare nella Bassa.
Il "polmone verde" di Calvenzano compie 25 anni. Stiamo parlando del Bosco Spino - situato a ridosso dell’Oasi Lago Spino e poco distante dall’Oratorio dell’Assunta (la chiesetta dei campi o chiesetta alpina com’è anche conosciuta) - nato da un progetto didattico di riqualificazione ambientale, pensato nel 1993 da alunni e insegnanti della scuola media e realizzato concretamente nel 1996.
Mille piante per ricreare la Pianura Padana che fu
Il Bosco Spino si estende su una superficie di 1 ettaro e ospita mille piante, tra alberi e arbusti, di 40 specie diverse. Specie autoctone che, nelle intenzioni di chi le ha messe a dimora, sarebbero servite a ricreare l’habitat originario della Pianura padana. Un obiettivo, trascorsi 25 anni, perfettamente centrato. E il Bosco Spino è diventato non solo una perfetta "palestra didattica" per le scuole di Calvenzano, ma una vera e propria meta da visitare nella Bassa.
Ora è nei percorsi del Fai Bassa Bergamasca
La delegazione del Fai Bassa Bergamasca lo ha inserito tra i tragitti delle sue giornate Fai di Primavera, ma anche come appendice alle visite guidate dell’Oratorio dell’Assunta. E, in generale, il bosco calvenzanese e aperto alla fruizione di tutti coloro che vogliono godersi una passeggiata nella natura.
Per festeggiare il quarto di secolo l’Amministrazione comunale e l’Istituto Comprensivo di Casirate, in collaborazione con la delegazione Fai Bassa Bergamasca e con Ersaf (Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste), e il sostegno dell’azienda calvenzanese «FunEco Spurghi», è stata realizzata una brochure illustrativa del Bosco Spino che ne racconta la storia, la genesi e ne dettaglia le specie arboree e arbustive autoctone presenti.
Ferla: "Boom di presenze con visitatori arrivati anche dal Milanese e dalla Brianza"
"L’idea della brochure è partita da alcuni giovani del paese che hanno a cuore la cura e la valorizzazione dell’ambiente naturale - ha spiegato il sindaco di Calvenzano Fabio Ferla - Il Bosco Spino è un perfetto esempio di habitat naturale della nostra Pianura ricreato com’era una volta in una zona di aperta campagna. Un bosco caro ai calvenzanesi che ne fruiscono per le loro scampagnate, ma che sta attirando la curiosità anche di tanti visitatori che arrivano a Calvenzano anche da fuori provincia. Domenica, in occasione della sagra “Prima di Maggio” si sono tenute le prime visite guidate del Fai all’Oratorio della Beata Vergine Assunta e al Bosco Spino e c’è stato un boom di presenze con visitatori arrivati anche dal milanese e dalla Brianza. Mi fa un immenso piacere che le nostre bellezze artistiche, culturali, storiche e ambientali, tra l’altro inserite in un contesto facilmente fruibile, fuori dal centro abitato, siano così apprezzate anche da chi arriva da fuori Calvenzano per visitarle".
In arrivo (Covid permettendo) concerti ed eventi culturali
"Se la situazione sanitaria legata al Covid-19 lo consentirà, con tutte le precauzioni necessarie, ci piacerebbe riuscire ad organizzare al suo interno alcuni eventi culturali, quali concerti musicali ad esempio, che possano coinvolgere il pubblico e facciano conoscere ancor di più un piccolo “gioiello” del nostro paese" ha concluso il sindaco.
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