Il 4 marzo la prima personale postuma di Lucio Cioni, pittore e scultore autodidatta
In una conferenza stampa l'Amministrazione comunale e la figlia Nicoletta hanno presentato la mostra "L'Armonia nel movimento delle forme".
Caravaggio, città di artisti, annovera tra i suoi figli anche il compianto Lucio Cioni, pittore e scultore. La figlia Nicoletta organizza la sua prima personale a Palazzo Gallavresi.
Lucio Cioni: una mostra per commemorare un artista
L'idea della mostra è un modo di commemorare l'artista, deceduto a 87 anni nel luglio 2022 in Brianza, dove viveva con il figlio e dove è stato cremato.
"I funerali e la sepoltura non sono avvenuti nella sua città, ho avuto l'impressione che fosse sparito come un fantasma, senza il commiato che avrebbe meritato - ha raccontato Nicoletta - così, visto che uno dei suoi ultimi desideri era quello di fare una mostra a Caravaggio e far dono al sindaco di una scultura, ho deciso di assumermi l'impegno morale di esaudirlo".
Arte come mezzo di comunicazione
Cioni, nato in provincia di Varese, visse i primi anni dell'infanzia a Caravaggio. Figlio di un finanziere che negli anni 40 si trovò costretto a trasferirsi nella ex Jugoslavia, dovette partire con un piroscafo da Ancona alla volta di un Paese straniero.
"Ha vissuto il trauma del trasferimento in un ambiente culturale molto diverso e poi, con l'instaurarsi del regime di Tito, quello della fuga - ha spiegato la figlia dell'artista, maestra elementare - sia in Jugoslavia che in Italia si è presentato come un bambino che non parlava bene la lingua e quindi ha scoperto nel disegno il suo mezzo espressivo migliore. L'estro e la sua maestria sono subito spiccate agli occhi degli insegnanti: l'arte gli ha consentito di ritrovare stima in se stesso e nelle sue possibilità, che ha espresso su qualsiasi materiale: una parte dell'ala di un aereo, sui cartoncini che avvolgono le calze di nylon, su pezzi di legno e fondi dei cassetti... Poi ha cominciato a usare pennelli e colori ad olio. A militare, usando colori per la ceramica, colorava le foto in bianco e nero delle fidanzate dei commilitoni e un suo superiore gliele commissionò tutte, fiutando il business".
All'inizio Cioni disegnava e dipingeva soprattutto soggetti floreali e autoritratti, ma poi negli anni '70 ha cominciato a riprodurre anche panorami con gli acquarelli.
Dopo la pittura, la scoperta della scultura e del design
Lavorando alla "Imec" Cioni imparò a modellare la ceramica e scoprì la scultura. Il suo materiale preferito era la creta, che trasformava in terracotta. La prima opera, due mani che si stringono tra persone d'onore, intitolata "La promessa" è stata poi fusa in bronzo (sarà esposta fuori dall'ufficio del sindaco). Suo è il cappello del bersagliere in memoria di Guerrino Matti presente al cimitero, come la porta del supermercato cittadino Bongiorno come il busto in memoria del maestro Giovanni Zanovello che si trova all'ingresso della palestra dell'istituto dei Salesiani di Treviglio, commissionatogli dall'Autoscuola Aresi. Altre opere vennero realizzate anche in ceramica. Iscritto all'istituto Paleocapa di Bergamo, si diplomò perito industriale e questo gli permise di entrare a tutto tondo nel mondo della progettazione.
"In una multinazionale americana papà ha lavorato la progetto del satellite San Marco - ha ricordato Nicoletta - esperienza che gli ha consentito di apprendere tecniche che poi ha trasferito nella sua arte, vedi le serigrafie su lamiera. Tanti gli oggetti di design che ha realizzato, incredibilmente moderni per un uomo nato nel 1935".
Su tutti spiccano uno schiaccianoci in acciaio a forma di leone donato al nipote e una molla trasformata in ballerina con uno slogan da pubblicitario consumato: "in questo mollificio si fanno le curve al posto giusto".
"Alla fonderia Battaglia di Milano incontrerà lo scultore affermato Giò Pomodoro e da lui imparerà molto - ha concluso la maestra - la sua è una produzione molto futurista, legata alla geometria e alla matematica, ispirata alla natura, al mondo della donna, alle esperienze familiari".
Caravaggio Mostra personale postuma su Lucio Cioni
Caravaggio Mostra personale postuma su Lucio Cioni
Caravaggio Mostra personale postuma su Lucio Cioni
Caravaggio Mostra personale postuma su Lucio Cioni
Patrocinio comunale
A presentare l'iniziativa in sala consiliare erano presenti anche il sindaco Claudio Bolandrini e l'assessore alla Cultura Juri Cattelani, orgogliosi di rendere omaggio al concittadino.
"L'Amministrazione comunale è felice e onorata di poter patrocinare questa personale in memoria di Cioni, concittadino che si è distinto per le sue opere d'arte sia nel campo della pittura che della scultura - ha affermato il primo cittadino - abbiamo quindi accolto la proposta della figlia e portare all'attenzione della cittadinanza intera, e non solo, l'estetica e i valori che questa produzione artistica esprime, in particolare riguardo al mondo della donna e dell'eterno femmineo: non è un caso che questa mostra si intersechi con l'8 marzo. Se ci fossero altri caravaggini che stanno provando a percorrere itinerari nel mondo dell'arte e della cultura sarebbe bello poterli incontrare e promuovere le loro esperienze".
A ruota l'assessore alla Cultura.
"Il legame forte con la nostra città è il motivo per cui ospitiamo la mostra in Municipio, dove è presente la pinacoteca civica - ha spiegato - Caravaggio è una città di artisti, Michelangelo Merisi e non solo, fino ai giorni nostri. Cioni sarà il primo tra i contemporanei ad essere inserito nella nostra guida turistica digitale. Per l'8 marzo Nicoletta Cioni farà un intervento sull'opera "Donna e grano", sul tema della fecondità".
Inaugurazione sabato 4 marzo
Il taglio del nastro avrà luogo sabato 4 marzo alle 16, il giorno del compleanno di Cioni, nella sala consiliare di Palazzo Gallavresi. Sarà visitabile negli orari di apertura del Municipio e, domenica 19, sarà integrata dalla visita guidata del Palazzo stesso con l'associazione "Open Road". In mostra ci saranno una trentina di opere, tra cui due tele su olio, cinque serigrafie e sculture in terracotta, bronzo, ceramica, acciaio, dorate e argentate. Alcune realizzate quando la malattia aveva tolto all'artista caravaggino il dono della vista: le colorò con le bombolette spray. Critico d'arte sarà Beatrice Bolandrini, sindaco di Brignano.
"In questa iniziativa ho coinvolto anche le studentesse della professoressa Stefania Bressani del liceo Galilei - ha precisato Nicoletta - giovani che hanno permesso alla mostra di avere anche un profilo multimediale: il visitatore, scansionando i Qrcode di ogni quadro, serigrafia e scultura, potrà muoversi in maniera individuale in sala e rivedere le opere anche a casa".