Cultura

I cloni del trittico di San Matteo del Caravaggio tornano a vedere la luce

L'Amministrazione comunale ha annunciato l'apertura straordinaria della ex chiesa di San Giovanni dove sono conservati

I cloni del trittico di San Matteo del Caravaggio tornano a vedere la luce

I cloni del trittico di San Matteo dipinti dal Caravaggio per la Cappella Contarelli nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma, conservati nella ex chiesa di San Giovanni, saranno di nuovo fruibili dal pubblico sabato 13 e domenica 14 settembre.

I cloni parte del progetto di un museo che poi naufragò

I cloni delle opere che raffigurano i momenti cruciali della vita di San Matteo, “La Vocazione di San Matteo”, “San Matteo e l’angelo” e “Il Martirio di San Matteo”, erano arrivati in città nel 2010, anno in cui sarebbe dovuto nascere anche un museo dedicato a Michelangelo Merisi, nella ex chiesa di San Giovanni dove venne celebrato il matrimonio dei suoi genitori, “Casa Caravaggio”. Poi il progetto naufragò.

“Avevamo iniziato e completato una parte dei lavori nella ex chiesa la sacrestia distrutta in un incendio negli anni ‘80 era stata sistemata e lì avevamo trovato spazio per i tre cloni – aveva spiegato l’ex sindaco Giuseppe Prevedini qualche anno dopo – Eravamo intervenuti sul tetto, alleggerendolo e, con l’ultimo intervento, avevamo posizionato una rete di protezione dai calcinacci. Poi una perizia del 2012 aveva evidenziato delle carenze strutturali permettendo l’utilizzo della struttura solo per eventi giornalieri”.

Nel febbraio 2006 il governo di centrodestra, attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, aveva stanziato fondi per i Comuni e il senatore Ettore Pirovano era riuscito a spuntare quasi un milione di euro per Caravaggio, 400mila euro dei quali destinati proprio al completamento di “Casa Caravaggio”. Quattro mesi dopo il primo ostacolo. Roma dimezza i fondi. Il progetto, che aveva una durata stimata di cinque anni e un costo attorno ai tre milioni di euro, rallenta, ma non si ferma. Almeno non per il sindaco che al taglio del nastro della manifestazione settembrina annuncia l’arrivo del museo entro il 2010.

“Nel progetto era prevista anche una biblioteca del Caravaggio – aveva sottolineato Prevedini – Con i libri dedicati all’artista e un sistema in rete per consentire ai ragazzi di conoscere e approfondire la storia dell’artista. Ogni anno avremmo dovuto realizzare un clone: il prossimo sarebbe stato la “Decollazione di San Giovanni Battista” che si trova a La Valletta, a Malta. Invece, l’introduzione del Patto di Stabilità ha cambiato le carte in tavola e non ha più consentito un investimento del genere”.

Non solo. Anche i cloni, costati circa 129mila euro, non sono stati più visibili a causa dell’inagibilità dell’ex chiesa di San Giovanni. L’ultima apertura al pubblico risale al 2016.

Apertura straordinaria il 13-14 settembre

Oggi, martedì 9 settembre, in una conferenza stampa, l’Amministrazione ha presentato l’evento della prossima notte bianca di fine estate, sabato 13,  durante la quale è prevista l’apertura straordinaria della sacrestia della ex chiesa per consentire la visita ai cloni (dalle 17 alle 23), che verrà replicata anche domenica 14 (dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 19). Poiché la chiesa è inagibile, l’ingresso, a piccoli gruppi, è previsto dal parcheggio di largo Donatori di Sangue. Ad accompagnare i visitatori ci saranno insegnanti di Storia dell’arte di Caravaggio e Treviglio e a fornire assistenza i volontari di “Terre del Caravaggio”.

“Il progetto è promosso dall’Amministrazione in collaborazione con il manager del Distretto urbano del commercio (Duc), Simone Tironi – ha spiegato il sindaco Claudio Bolandrini, affiancato dall’assessore alla Cultura Juri Cattelani – in sinergia con l’associazione degli esercenti “Caravaggio Viva” e i volontari dell’associazione “Terre del Caravaggio”. Lo scopo è quello di rendere ancora fruibili  i cloni la grande pubblico, l’ultima volta è stata all’inizio del mio primo mandato, nel 2016. Un modo per promuovere il turismo culturale nel territorio, certo, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica e soprattutto le istituzioni circa la possibilità di finanziare il rilancio dei cloni attraverso bandi pubblici oltre che con risorse di privati”.

Perché adesso?

“Siamo nel mese in cui la comunità celebra il compleanno del Caravaggio e nell’anno del Giubileo, con il Santuario di santa Maria del Fonte che è chiesa giubilare – ha spiegato il primo cittadino – l’intenzione è quella di collegarci idealmente con il Giubileo del 1600 indetto da Clemente VIII in occasione del quale vennero presentate ai fedeli le opere del Caravaggio nella cappella Contarelli. Avviandosi alla conclusione il progetto che ha portato alla rinascita di San Bernardino, abbiamo aperto questo nuovo fronte. In un contesto di risorse limitate, sia economiche che umane, nel programma elettorale avevamo posto come obiettivo primario il recupero del complesso, ma ora cercheremo di intercettare le risorse necessarie per intervenire anche sull’ex chiesa di San Giovanni, inagibile. Peraltro ci avevamo già provato nel 2021-2022, partecipando a un bando regionale per la valorizzazione del patrimonio pubblico, che avrebbe garantito un contributo di circa un milione di euro. Purtroppo non eravamo riusciti a ottenerlo. Nell’ultimo scorcio di questo mandato amministrativo vogliamo provare a vincere anche questa sfida. Verrà ripreso dal Duc il progetto già esistente, coinvolgendo la Soprintendenza alla Belle arti, i cittadini, il mondo dell’imprenditoria che si è mostrata generosa con San Bernardino”.

Una notte di fine estate all’insegna dell’arte e non solo

La serata di festa comincerà alle 19, a presentare l’evento erano presenti anche Tironi, Giancarlo Ferri in qualità di membro del CdA di “Caravaggio Viva” e Carlo Mangoni, in veste di presidente dell’associazione “Terre del Caravaggio”.

“Il distretto intende lavorare per uno sviluppo del commercio innovativo – ha evidenziato Tironi – le attività crescono se aumenta la frequentazione della città, che ha molto da offrire, e vogliamo puntare sul turismo culturale ed enogastronomico: la riapertura della ex chiesa dove sono ospitati i cloni richiamerà visitatori e rappresenta un primo passo nell’ottica di portare il Caravaggio a Caravaggio. Con “Caravaggio Viva” infatti abbiamo promosso alcune iniziative che faranno riferimento al grande artista. Un grazie va all’Amministrazione e agli uffici comunali che hanno appoggiato l’iniziativa, e a tutti gli operatori che la rendono possibile. L’occasione del Giubileo e del compleanno di Michelangelo Merisi ci è parsa quella giusta per cominciare a riappropriarci del nome del Caravaggio”.

“Per la notte bianca i commercianti potranno indossare la trentina di costumi d’epoca donati negli anni ’90 al Comune dall’associazione culturale “Medusa” – ha spiegato Ferri – e i menù saranno orientati più al territorio. Sarà anche organizzato un concorso di pittura, con madonnari che realizzeranno dal vivo opere del Merisi in via Polidoro Caldara. Premiazione al termine della serata”.

E poi allestimenti a tema nelle vetrine, musica e divertimento.

“Il mese di settembre sarà caratterizzato da una serie di iniziative legate al Merisi, come la proiezione delle sue opere sul campanile, che stiamo rendendo tradizione” ha aggiunto Cattelani.

“Siamo convinti che promuovere lo sviluppo di una comunità non è solo fare in modo che la popolazione cresca di numero – ha osservato Mangoni – perché spesso capita che poi si perdano di vista i suoi valori e si cerchi di annacquare quello che per me millenni ne è stato il fondamento. Pensiamo anche che a Caravaggio questo sviluppo non passi solo attraverso la cementificazione del territorio e la costruzione di logistiche, ma anche dalla riscoperta della sua storia, fatta di una miriade di artisti, non solo del Merisi, che l’hanno resa grande. E questo vale anche per i nostri prodotti: dimentichiamo un po’ la paella e riscopriamo i piatti tradizionali, questo significa promuovere lo sviluppo dell’enogastronomia e la nostra associazione in proposito ha portato l’Amministrazione a licenziare due De.Co., il salame di Caravaggio e le polpette di Vidalengo, che hanno dato già dei frutti. Auspico che la riapertura straordinaria delle ex chiesa possa essere l’inizio del suo recupero che la renda la ‘casa’ di altre iniziative culturali”.

“Mi fa piacere sapere che dopo nove anni l’Amministrazione si sia accorta di avere nella ex chiesa cloni di livello internazionale” ha commentato Prevdini