Bergamo

È morto il fondatore della prima fumetteria di Bergamo

Con la sua Yellow Kid è stato un pioniere di un genere di negozio molto particolare. La aprì quando nessuno ancora ci aveva mai pensato, da noi.

È morto il fondatore della prima fumetteria di Bergamo
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Il primo vero punto di riferimento per gli appassionati della Nona Arte, fin da quel lontano novembre 1989, quando in Borgo Santa Caterina alzò per la prima volta la saracinesca del suo negozio. Giuseppe Narisi, conosciuto da tutti come "Il Gio", è venuto a mancare nella tarda serata di mercoledì 9 novembre. Aveva sessant'anni.

Precursore delle fumetterie di Bergamo

A darne notizia è Leonardo Monzio Compagnoni, presidente dell'Associazione Culturale Bergomix, che in un lungo post ha ricordato con piacere e nostalgia quel «luogo sacro, un mondo "nascosto" tutto da scoprire». Il nome Yellow Kid, spiega PrimaBergamo, lo aveva preso ispirandosi alle omonime strisce a fumetti di Mikey Dugan, tra le prime mai realizzate dal mondo.

La storica sede di via Paglia

Successivamente, Narisi trasferì i suoi scaffali colmi di fumetti di ogni genere (da quelli americani ai manga giapponesi, ma non solo) nella sede storica di via Paglia, mentre più recentemente la fumetteria aveva trovato "casa" in via Divisione Julia, fino alla chiusura degli ultimi anni. Nonostante ciò, "Il Gio" era rimasto attivo nell'ambiente, partecipando ad alcune fiere dedicate. Era anche insegnante di tango, racconta chi l'ha conosciuto: un hobby imprevisto, considerata la sua proverbiale flemma.

Giuseppe Narisi lascia una sorella e un'intera comunità di appassionati, che in queste ore lo ricordano online con sincero affetto e dispiacere per la sua scomparsa. Così lo ricorda Mario Taccolini, della Fumetteria Arcadia di Lovere, su Facebook.

"Se ne é andato un pezzo bello grosso della storia del fumetto a Bergamo: Giuseppe Narisi, "quello dello Yellow Kid". È stata la prima fumetteria di Bergamo: ci ho passato giornate intere, lí ho comprato i miei primi fumetti in inglese: gli X-Men di Mark Silvestri e Jim Lee, gli Amazing di McFarlane e Larse, i primi albi della Image e della Valiant... Mi sono chiuso nel suo bagno per delle ore, quella volta che aveva ritirato tutti i fumetti della Corno e li aveva sistemati lí, facendomeli scegliere per primo (ne comprai quasi seicento, e avrei voluto prenderli tutti). E le fanzine, i fumetti di Pazienza e Magnus... i primi manga! Fu uno dei pochi a sponsorizzare la fanzine che facevo ai tempi: ci dava centomila lire a numero, e ne comprava anche una buona quantità di copie. Da lui ho organizzato i miei primi incontri con gli autori: quello (drammatico, ma che ha segnato la mia amicizia con Lollo) con Bartoli e Domestici, ai tempi di Arthur King, e quello con Stefano Raffaele. Poi siamo diventati concorrenti, e qualche nostra mossa non si poteva certo definire "di classe" (niente di grave, eh? Avevamo l'irruenza dei giovani)... ma per lui siamo sempre rimasti i ragazzini che lo andavano a trovare in Borgo Santa Caterina, e anni dopo i rapporti sono tornati splendidi. Ci ho fatto un sacco di fiere, ai tempi dell'Arcadia a Bergamo: noleggiavamo il furgone insieme e lo caricavamo metà con il nostro materiale e metà con il suo. Aveva chiuso da un pezzo il negozio, ma faceva ancora qualche fiera. L'ultima volta che l'ho visto é stato nelle vicinanze del suo compleanno: dovevamo andare a vedere insieme la mostra della Bonelli, ma ci fu un misunderstanding e alla fine lui non venne. Non so cosa gli sia successo, non so se fosse malato o meno... so che era il più improbabile insegnante di tango che io abbia mai conosciuto. Gli devo un sacco di grazie: spero stia ballando, adesso.

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