E’ stato un successo l’apertura straordinaria della ex chiesa di San Giovanni a Caravaggio, oltre mille visitatori hanno potuto ammirare nella sacrestia i cloni del trittico di San Matteo del grande artista Michelangelo Merisi. Tanto che l’Amministrazione comunale ha già fissato una nuova data per le visite domenica 28 settembre.
I cloni del Caravaggio attirano in città oltre mille visitatori
Boom di visitatori per l’apertura straordinaria della sacrestia della ex chiesa di San Giovanni dove sono conservati i cloni del trittico di San Matteo del Caravaggio. Tanto che l’Amministrazione comunale ha già fissato una nuova data per chi se la fosse persa: domenica 28 settembre, giusto per festeggiare ancor meglio il compleanno del grande artista, che cade il giorno dopo. Erano nove anni che non se ne parlava ma, non appena è circolata la notizia della possibilità di rivedere i cloni, la risposta del pubblico c’è stata, eccome.
“È stato un successo, in termini di affluenza e di pareri positivi raccolti dai volontari che si sono resi disponibili per assistere i visitatori sia sabato che domenica scorsi – ha commentato il sindaco Claudio Bolandrini -. Abbiamo superato le mille presenze. E anche per venire incontro a tutti coloro che non sono riusciti a entrare o hanno rinunciato per i tempi di attesa, abbiamo deciso di riaprire anche il 28 settembre. Festeggeremo insieme il compleanno del Merisi. Coinvolgeremo ancora i volontari dell’associazione “Terre del Caravaggio” e, perché no, anche qualche commerciante che ha il suo esercizio nei pressi della ex chiesa, potrebbe offrire un punto ristoro ai turisti”.
Ma non è finita qui.
“Stiamo ipotizzando anche la vendita promozionale del volume “San Bernardino a Caravaggio – La bellezza ritrovata”, a cura di Vittorio Sgarbi – ha spiegato il primo cittadino – e per coloro che lo acquisteranno sarà possibile fruire della visita guidata gratuita anche a San Bernardino, per due persone, in una domenica che andremo a fissare”.
La sfida ora sta nel recupero dell’antica chiesa
La sfida che attende l’Amministrazione comunale di Caravaggio però è un’altra.
“Come ho preannunciato, il nostro obiettivo è la riapertura definitiva e, adesso che il restauro di San Bernardino è sostanzialmente ultimato (mancano solo l’impianto audio e di illuminazione, ndr), ci concentreremo su questo – ha sottolineato ancora Bolandrini -. L’interesse c’è, come abbiamo visto. Inoltre in questo modo recupereremmo un edificio di grandissimo valore storico in pieno centro, che potrebbe diventare un’Aula magna, un centro congressi, uno spazio espositivo che alla città mancano. Giacché qui non è rimasto nulla del Merisi, il lavoro per il quale ci siamo impegnati è quello di valorizzare tutto il patrimonio storico-artistico che lui stesso ha visto da giovane e che probabilmente ha nutrito il suo genio artistico. Questa è la tesi di fondo anche del libro pubblicato con Sgarbi. In questo scorcio di mandato inizieremo la ricerca delle risorse necessarie per la messa in sicurezza dell’ex chiesa e per garantirne l’agibilità. I costi però sono elevati, oscillano intorno a 1,5 milioni di euro. Abbiamo presentato richiesta di contributo a diversi bandi, ma nelle graduatoria siamo in basso”.
Poi Bolandrini ha risposto alla frecciata del capogruppo leghista Giuseppe Prevedini, che si era detto felice che dopo nove anni l’Amministrazione si fosse “accorta di avere nella ex chiesa cloni di livello internazionale”.
“Vorrei ricordare che nel settembre 2016 nella ex chiesa avevamo tenuto una mostra del maestro Gianriccardo Piccoli, che era servita per chiudere un contenzioso che avevamo ereditato dalla precedente Amministrazione – ha detto piccato – questo perché ignoravamo il problema dell’inagibilità: non era infatti mai stata emanata nessuna ordinanza sindacale di interdizione dell’accesso al pubblico. Terminata la mostra, la Lega presentò una mozione che mi impegnava a recuperare la chiesa visto lo stato di criticità in cui versava. A quel punto ho cercato, a fatica, la documentazione e, preso atto della situazione, ho emanato l’ordinanza e ci siamo impegnati nella ricerca di fondi. Poi con l’art bonus abbiamo deciso di investire su San Bernardino, ma ora riprendiamo in mano la questione, puntando sulla valorizzazione dei cloni e del progetto iniziale dell’allora assessore Laura Imeri“.