Caravaggio ricorda don Pierino, il prete in bicicletta
"In paradiso in bicicletta - Vita e opere di don Pierino Crispiatico". A 30 anni dalla morte del sacerdote, un libro dedicato all'amato e compianto parroco
"In paradiso in bicicletta - Vita e opere di don Pierino Crispiatico". A 30 anni dalla morte del sacerdote, è stato presentato nei giorni scorsi in una serata partecipatissima, il nuovo libro dedicato all'amato e compianto sacerdote caravaggino. Un testo curato da Ezio Zibetti e nato grazie al contributo di Andrea Baruffi, Anna Gigatti, Francesco Tadini e Daniele Zibetti. A moderare la serata, la giornalista Vanna Toninelli.
Don Pierino, parroco a Caravaggio mancato nel 1990
Sull’altare, un quadro raffigurante il sacerdote, ai suoi piedi una bicicletta, l’inseparabile mezzo sul quale girava la città in lungo e in largo, e poi un video proiettato su uno schermo con la testimonianza della focolarina Adriana Valle dal Brasile. Omaggi all’indimenticato parroco scomparso nel marzo del 1990 all’età di 86 anni, fondatore-direttore dell’allora orfanotrofio maschile e della cooperativa «Il Susino» sostenuta dalla famiglia Soliveri, nata nel 1986. I caravaggini hanno apprezzato davvero l’iniziativa promossa dalla parrocchia, dalla Bcc e dalla «Fondazione «Don Pidrì e don Pierino».
Ospite d'onore il vescovo
Ospite d’onore il vescovo monsignor Antonio Napolioni, ma c’erano anche monsignor Ottorino Assolari, monsignor Alessandro Ruffinoni, il parroco don Giansante Fusar Imperatore, il sindaco Claudio Bolandrini, il vice Ivan Legramandi, il presidente del Consiglio comunale Carlo Mangoni e il presidente della Bcc Giorgio Merigo.
"Don Pietro, ma per tutti era don Pierino e quando scatta il diminutivo vuol dire che c’è una confidenza speciale, una semplicità di vita - ha detto il vescovo - i titoli scompaiono rispetto al rapporto umano, fraterno, ispirato dalla fede e orientato al Signore. Mi piace dunque affidare alla memoria di don Pierino il cammino singolare che siamo chiamati a fare per essere davvero una famiglia, e come in ogni famiglia la memoria di chi ci ha donato tanto è fondamentale. Ma non deve essere nostalgia, o portare a un giudizio pessimistico sul presente e sul futuro: dalle radici noi attingiamo linfa per vivere il presente in un’ottica del futuro, quella cristiana è la memoria del futuro".
Durante la serata anche la testimonianza di alcuni ospiti dell’orfanotrofio.