Treviglio

Benessere in adolescenza e segnali di disagio: come bisogna comportarsi?

Il percorso è stato promosso dai Consultori Asst- Bg-ovest e Agape, da Risorsa Sociale, dal comune di Treviglio e dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza

Benessere in adolescenza e segnali di disagio: come bisogna comportarsi?
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di Maria Nicoletta Sudati

Conosciamo i nostri figli adolescenti? Sappiamo con che occhi ci guardano? Quali sono le nostre paure e ansie su di loro? Queste alcune delle domande affrontate nell’ultimo degli incontri dedicati ai genitori degli adolescenti allo Spazio Hub cittadino, aperto alla presenza del dottor Ireneo Mascheroni di Agape e dell’assessore Alle Politiche giovanili Valentina Tugnoli.

Adolescenti che fare?

Il percorso di più appuntamenti intitolato “Adolescenti che fare?” era stato promosso dai Consultori Asst- Bg-ovest e Agape, da Risorsa Sociale, dal comune di Treviglio e dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Il progetto si era aperto al Tnt lo scorso anno con le serate della “Scuola genitori CPP” del pedagogista Daniele Novara. Grande la partecipazione delle famiglie sia alle tre conferenze al Tnt sia ai cinque
workshop a cui si sono iscritti 90 genitori. L’ultimo appuntamento il 21 novembre è avvenuto sotto la guida delle dottoresse Daniela Pecis e Roberta Bassani del Consultorio Asst.

Benessere in adolescenza

Fitto il confronto e serrate le riflessioni sul tema del benessere degli adolescenti e su come cogliere segnali di disagio. Significativo il desiderio dei genitori di esprimere i propri vissuti, comunicare le proprie esperienze, trovare tracce comuni nei problemi che pongono tante domande alle famiglie.
Le ansie dei genitori si sono concentrate non tanto sulle paure di situazioni pratiche quali incidenti stradali o malattie dei figli, quanto sui temi relativi alla mancanza di relazioni, il timore di non essere adeguati, sulle fragilità reciproche, sui disagi inespressi, sulla mancanza di serenità, su compagnie che trascinano a modelli sbagliati, sulle tecnologie che sottraggono vita a rapporti reali. Molto partecipata la parte di confronto in sottogruppi e il successivo dibattito collettivo.

Imparare a meravigliarsi

In conclusione Pecis ha salutato il gruppo con le parole della poetessa Chandra Candiani: “Una buona pratica preliminare di qualunque altra è la pratica della meraviglia. Esercitarsi a non sapere e a meravigliarsi. Guardarsi attorno e lasciar andare il concetto di albero, strada, casa, mare e guardare con sguardo che ignora il risaputo. Esercitare la meraviglia cura il cuore malato che ha potuto esercitare solo la paura”.

E’ stata espressa l’esigenza di avere altri possibili incontri poiché ci si è resi conto di quanto non si sappia sul mondo preadolescente e adolescente e quanto si diano per scontati o assodati pre-giudizi o pensieri lontani dalla vita dei nostri ragazzi e ragazze. Ogni momento di dialogo in gruppi di lavoro è un passo avanti nella costruzione sociale di supporto alle famiglie e al difficile compito educativo dei genitori.

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