Cultura

Antonio Cifrondi, il pittore dell’anima popolare dalle valli fino alla Bassa

L’incontro, organizzato dall’associazione “ANT ART – Antegnate Arte e Cultura”, ha riscoperto un esponente dell’arte sacra del territorio.

Antonio Cifrondi, il pittore dell’anima popolare dalle valli fino alla Bassa

Alla basilica di S. Michele Arcangelo di Antegnate giovedì si è svolta una conferenza di Marco Rota riscopre la figura e le opere del maestro clusonese del Seicento, tra arte sacra e realismo lombardo.

Un evento di cultura e memoria

Giovedì 9 ottobre 2025, la basilica di S. Michele Arcangelo di Antegnate ha ospitato un importante appuntamento culturale dedicato alla pittura lombarda del Seicento. L’incontro, organizzato dall’associazione “ANT ART – Antegnate Arte e Cultura”, ha avuto come protagonista Marco Rota, laureando in Scienze dei Beni Culturali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e profondo conoscitore dell’arte sacra del territorio. Davanti a un pubblico numeroso e attento, Rota ha tenuto una conferenza interamente dedicata al pittore Antonio Cifrondi (1656-1730), artista originario di Clusone e tra i più rappresentativi della pittura bergamasca tra la fine del Seicento e i primi decenni del Settecento.

Il percorso artistico di Antonio Cifrondi

Nel corso dell’incontro, Marco Rota ha tracciato con chiarezza e passione l’intero itinerario umano e artistico del Cifrondi, pittore che seppe coniugare il realismo popolare con una profonda spiritualità religiosa. Dopo un’intensa attività tra Francia, Brescia e Bergamo, l’artista trovò nel territorio bergamasco una delle sue più feconde stagioni creative.
Rota ha illustrato le principali opere del maestro, evidenziando la sua straordinaria capacità di rappresentare con immediatezza e umanità le figure sacre, spesso immerse in contesti quotidiani e realistici. Un’attenzione particolare è stata riservata alle tele conservate proprio nella chiesa parrocchiale di Antegnate, dove sono custodite ben quattro opere del pittore: due dedicate alla Madonna, una a San Michele Arcangelo, patrono del paese, e una a Sant’Ambrogio. Questi capolavori, ha spiegato Rota, costituiscono un autentico patrimonio identitario per la comunità locale e un importante esempio della devozione artistica lombarda del periodo barocco.

La conferenza nella basiilica di Antegnate.

Le autorità e il valore della cultura locale

Alla serata hanno preso parte numerose autorità civili ed ecclesiastiche, a testimonianza della viva attenzione verso la valorizzazione del patrimonio artistico del territorio. Tra i presenti figuravano Simone Nava, sindaco di Antegnate, insieme a diversi membri del Consiglio comunale, Federico Oneta, sindaco di Romanengo, Giuseppe Donati, sindaco di Isso, Franca Frazzi, assessore alle politiche sociali di Martinengo, e monsignor Tarcisio Tironi, curatore e fondatore del Museo d’Arte e Cultura Sacra di Romano. L’incontro si è concluso con un sentito applauso al relatore e agli organizzatori, a conferma di quanto eventi come questo rappresentino un momento di crescita e consapevolezza per la comunità. La riscoperta di Antonio Cifrondi, attraverso le parole di Marco Rota, ha restituito luce a un artista che seppe raccontare la fede, la vita e l’umanità con lo sguardo sincero di chi conosceva a fondo l’anima del suo tempo.