Arte

Al San Bernardino una mostra su Mariolino da Caravaggio, falsario dall'animo nobile

A cent'anni dalla nascita opere esposte da domani, sabato 7, fino al 15 ottobre all’auditorium del centro civico San Bernardino.

Al San Bernardino una mostra su Mariolino da Caravaggio, falsario dall'animo nobile
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Una mostra retrospettiva dedicata al «falsario» Mario Feraboli, in arte Mariolino da Caravaggio. Si inaugura domani, sabato 7, alle 17,30 all’auditorium del centro civico San Bernardino, che rimarrà aperta fino al 15 ottobre.

Una mostra su Mariolino da Caravaggio, a cent'anni dalla nascita

In occasione del centenario della nascita del pittore, la famiglia, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale e la collaborazione dell’associazione culturale «Il Caravaggio», desidera ricordare l’artista, la cui abilità nel realizzare «copie d’autore» è talmente proverbiale che, se non fosse stato per la correttezza intellettuale del pittore che firmava i «falsi» col proprio pseudonimo, le sue opere avrebbero messo in seria difficoltà non pochi esperti. Scomparso nel 1992, era noto anche a livello internazionale per le sue tele. La rassegna, visitabile gratuitamente tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 19, è accompagnata dalla monografia ufficiale dedicata al maestro, scritta dal critico d'arte Simone Fappanni ed Elena Saliani.  Nel corso della sua prolifica attività creativa, Feraboli ha eseguito decine di «copie d’autore».

"Ha spaziato da maestri classici, come Leonardo, Bruegel, Tiziano, Caravaggio, e Giorgione, passando per i grandi dell’Ottocento, fra cui Renoir, Boldini e Monet, ad artisti moderni, primi fra tutti Picasso, de Chirico, Morandi e Guttuso - ha spiegato Fappanni - In questa mostra, realizzata in collaborazione con la famiglia del maestro, si possono ammirare una scelta di opere che ne esemplificano il talento cristallino, sia nei “falsi d’autore” che nelle prove personali".

Il falsario dall'animo nobile

Un pittore che ha avuto un'esistenza rocambolesca.

"La sua straordinaria vita, è intessuta di episodi avventurosi - ha raccontato il critico - come la perfetta riproduzione, in giovane età, di ben cinquecento abbonamenti ferroviari, eseguiti non per speculazione ma perché agli occhi del giovane Mario sembrava opportuno “aiutare” i suoi compagni di viaggio. Idea che però gli costò sette anni di Riformatorio. Oppure le false licenze prodotte per i commilitoni in tempo di guerra o i sempre falsi lasciapassare per i membri della Resistenza. Una vita non semplice quella di Feraboli che, a causa del non riconoscimento della sua attività partigiana, vede aprirsi le porte di San Vittore per ben otto anni. Ed è proprio in carcere che Mariolino esegue una delle sue opere più famose: un quadro in cui dipinge ben 3216 mosche. Le cronache del tempo raccontano che con i risparmi fece costruire una piscina liberamente accessibile dai bambini del paese in cui risiedeva - ha concluso Fappanni - e che concedesse a un ragazzino di pagare un quadro che desiderava donare alla madre con rate di sole 50 lire".

 

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