Caverpaga humour: ecco i vincitori

Una corposa sezione grafica di circa 100 vignette a cui hanno partecipano 47 vignettisti italiani di grande livello selezionati da Giovanni Beduschi e Athos Careghi

Caverpaga humour: ecco i vincitori
Pubblicato:

Caverpaga humour raccoglie consensi e regala ai passanti un sorriso. Si è conclusa domenica la rassegna umoristica che ha portato a Cavernago importanti firme del mondo delle vignette. Per tutta la giornata i vignettisti hanno regalato caricature a chi si fermava al loro stand.

Caverpaga humour: la prima edizione

L'idea di fondo è quella di dare a Cavernago, con la rassegna umoristica, una prerogativa nell'ambito specifico del disegno vignettistico a tema su argomenti di stretta attualità. L'obiettivo è di riuscire ad attuare, almeno una volta ogni anno, una esposizione che riesca a coinvolgere Amministrazione, scuole, cittadini e territorio. I temi saranno di ampio respiro e di interesse comune. La visione originale dei "vignettisti" o “Cartoonists” che provenivano da tutta Italia, non era soltanto una mostra di vignette umoristiche ma molto di più. Ha offerto infatti: una corposa sezione grafica ( circa 100 vignette ) cui hanno partecipano 47 vignettisti italiani di grande livello. Sono stati selezionati dai curatori Giovanni Beduschi, vignettista e caricaturista e autore di diversi libri umoristici e Athos Careghi , papà del famoso FRA Tino edito sulle pubblicazioni SanPaolo.  Aiutati dall’Amministrazione Comunale e dalla biblioteca.

I vincitori

Premiati i primi tre fumettisti, provenienti dal sud e centro Italia: Pierpaolo Perazzoli e Magliacano, e al gradino più alto Umberto Romaniello da Foggia, che però non sono riusciti a raggiungere Cavernago. Il premio speciale dedicato all’umorista bergamasco Aldo Bortolotti scomparso quest’anno, grande autore di caricature e vignette e legato alla sua Bergamo, è andato a Roberto Giannotti. È stato consegnato dai figli del fumettista, presenti alla premiazione.

In ricordo di Aldo Bortolotti

«Quando abbiamo visto l’elenco dei partecipanti ci siamo ricordati dei tanti nomi di cui ci parlava papà – ha detto commossa la figlia. – Di tutti loro lui aveva una grande stima professionale e umana. Quando si è ammalato quello che più gli pesava era non poter disegnare. Allora ci raccontava le sue idee nella speranza di poter riprendere in mano la matita. Ma così non è stato. Ricordo che ci raccontava dei suoi aneddoti. Ad esempio quando veniva a Spotorno a fare le caricature ai turisti. Restava nella sua postazione, orgoglioso della fila che si creava e non se ne andava finchè l’ultimo villeggiante non aveva ricevuto la sua caricatura».
Confermata la rassegna anche per il prossimo anno.

Premio speciale alla memoria di Aldo Bortolotti

Seguici sui nostri canali