A Treviglio si litiga sulla memoria di Pino Rauti LE OPINIONI

Il confronto tra Oggionni e Colombo sulla memoria dell'ex missino.

A Treviglio si litiga sulla memoria di Pino Rauti LE OPINIONI
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FdI e Leu litigano sulla memoria di Pino Rauti dopo l'imbrattamento della nuova sede del circolo cittadino del partito di Giorgia Meloni.

Pino Rauti, continua il dibattito in città

Continua il dibattito in città a ormai dieci giorni dall'episodio vandalico ai danni della sezione trevigliese di Fratelli d'Italia e della manifestazione di protesta organizzata dalla sinistra in occasione della prima apertura per una raccolta firme contro lo ius soli. Settimana scorsa era stato Simone Oggionni di Leu a intervenire, criticando la decisione del circolo di intitolare la sezione a Pino Rauti (anche se poco noto, in realtà il gruppo è intitolato a Rauti da quattro anni). Di oggi la replica di Lorena Colombo, esponente di FdI Treviglio e amica di famiglia dell'ex missino. Ecco le due lettere a confronto, due spaccati argomentati e approfonditi su una figura ancora innegabilmente controversa del Novecento italiano.

Pino Rauti davanti a due manifesti del Movimento sociale Italiano
Pino Rauti davanti a due manifesti del Movimento sociale Italiano

Oggionni (Leu): "Il fascismo è un crimine"

Gentile Direttore,

la serranda della nuova sede di Fratelli d’Italia a Treviglio è stata imbrattata con scritte insultanti. Penso che sia stato un errore e confesso disagio rispetto a una pratica politica che preferisce la vernice e la volgarità al dialogo e al sobrio rigore degli argomenti.

Le scrivo però perché a mio avviso rimane un punto sul quale occorrerebbe confrontarsi, anche con gli esponenti nazionali del partito di Giorgia Meloni. Il punto è questo: si apre nella nostra città una sezione di partito intitolata a Pino Rauti.
Chi è stato Pino Rauti? Innanzitutto un membro volontario della Guardia Nazionale Repubblicana, che la storia ha dimostrato essere - al di fuori di ogni ragionevole dubbio - un’organizzazione criminale di torturatori e aguzzini.
Dopo la Liberazione, Rauti fece parte prima dell’Msi, avvicinandosi alle idee del filo-nazista Evola, sodale del capo delle SS Himmler, e poi dei Fasci di azione rivoluzionaria, un’organizzazione armata protagonista tra la fine degli anni ’40 e i primi anni ‘50 di attentati dinamitardi. Rauti fu poi tra i fondatori di Ordine Nuovo, che ben presto diventerà un’organizzazione paramilitare. Le carte dei processi dicono che ON fu tra le organizzazioni protagoniste dello stragismo che insanguinò l’Italia tra la fine degli anni ‘60 e gli anni ‘70. Nella nostra Lombardia, ricordiamo la strage di piazza Fontana e la strage di Piazza della Loggia a Brescia. Rauti - secondo quando stabilito dalla Corte di Assise di Brescia (sentenza del 16 novembre 2010, n. 2) - fu indicato come “responsabile morale” della strage di Brescia.
Bene, caro Direttore: io non condivido nulla delle proposte politiche di FdI (dalla campagna contro lo ius soli ai farneticanti appelli al sovranismo anti-europeo) e tuttavia ritengo che sia parte integrante del quadro politico e istituzionale che oggi anima la nostra democrazia parlamentare.
Mi sia consentito però chiedere che la sezione trevigliese di quel partito dica che cosa pensa di questa democrazia italiana, della Costituzione antifascista che è sua legge fondamentale e perno. E spieghi alla città come pensa che la democraticità del loro partito sia compatibile con l’esaltazione di personaggi che, come Pino Rauti, hanno fatto dell’odio, del razzismo antisemita e del disprezzo nei confronti dell’umanità e della democrazia la cifra della propria esperienza politica.
Mi piacerebbe davvero aprire un confronto pubblico su questi punti. Perché il fascismo, come disse Giacomo Matteotti prima di essere ammazzato dai sicari del regime, non è un’opinione ma un crimine. Lo dicono la Storia, la nostra Costituzione, le nostre leggi. Mi auguro lo pensino anche nel partito di Giorgia Meloni.

SIMONE OGGIONNI
Responsabile nazionale Cultura Articolo Uno - LEU

 

Colombo (FdI): "Fu il mio Maestro"

Gent.mo Direttore,
leggo, con malcelato stupore, la lettera da Voi pubblicata a firma del Sig. Simone Oggionni riguardo all’opportunità di titolare il Circolo di Fratelli d’Italia Treviglio all’On. Pino Rauti, ed a tal proposito mi preme sottolineare che vi sia, di fondo, un analfabetismo strumentale, lacune peraltro colmabili con una mera consultazione di Wikipedia…Innanzitutto preme sottolineare che il Circolo Fratelli d’Italia di Treviglio è stato costituito nel 2015 e già da allora titolato all’On. Rauti, senza che alcuno si ponesse il problema…che problema non è, a mio avviso.
L’On. Pino Rauti (classe 1926) come tanti altri giovani, più o meno illustri, partecipò quale ufficiale della GNR scegliendo quella che per i più fu la “parte sbagliata” di un momento storico che aveva diviso l’Italia in pieno conflitto bellico. Fu fra i fondatori del MSI cui rimase orgogliosamente legato sino al 1995 (congresso di Fiuggi e nascita di AN), fu parlamentare della Repubblica dal 1972 al 1992 (camera dei Deputati) ed Europarlamentare dal 1994 al 1999. Ha scritto numerosi libri, è stato giornalista de “Il Tempo” e, soprattutto è sempre stato assolto da qualsiasi imputazione riconducibile alle stragi di P.zza Fontana (assolto in istruttoria) e P.zza della Loggia (assolto nel 2010 per NON aver commesso il fatto). Fu l’anima di sinistra del MSI tanto da essere definito il “Gramsci Nero” e non a caso il Centro Studi da lui fondato nel 1953 si chiamava “Ordine Nuovo” , Centro Studi che venne sciolto nel 1969 al momento in cui Rauti rientrò ufficialmente nel Partito MSI con la segreteria Almirante.
Uomo di cultura e di dialogo, è stato – e ne sono orgogliosa – il mio Maestro ed a lui ed alla sua Famiglia mi lega un affetto personale.
La pretestuosità del Sig. Simone Oggionni nel mostrare la sua tardiva indignazione mi porta ancor più a credere che il confronto non siamo noi a non volerlo, ma altri che come lui si arrogano il diritto di etichettare in modo disinformato la figura di un Parlamentare della Repubblica Italiana, di un Uomo e di un Padre, accumunando come sottoinsieme di quell’etichetta, volutamente distorta, un intero mondo politico ed umano.
Personalmente sarò lieta di avere ospiti persone come il Sig. Oggionni quando darò vita, come Centro Studi Pino Rauti, a conferenze di approfondimento riguardo alla Storia del ‘900, perché così mi ha insegnato e così ho imparato ovvero che il confronto è sempre momento di crescita al netto di preconcetti e di pregiudizi.
«Il dialogo con i comunisti era un modo per uscire dalla logica dello scontro frontale, che permetteva alla DC di presentarsi come baluardo rispetto agli opposti estremismi. I tumulti di piazza intimorivano l'opinione pubblica, perché riproponevano la prospettiva della guerra civile, e a guadagnarci erano i democristiani. Quindi confrontarsi con la FGCI poteva essere utile, anche perché io pensavo che avessimo argomenti validi da sottoporre alla gioventù di sinistra. La critica al capitalismo, all'americanismo e all'atlantismo costituiva un possibile terreno d'intesa.» (P.R. 1950)
Rispetto l’altrui opinione e chiedo rispetto per la mia, mai, e sottolineo MAI, ci saremmo permessi di sindacare sulla scelta di un nome cui titolare la sede di LEU anche se la persona scelta fosse stata un assassino complice delle stragi partigiane dell’immediato dopo guerra, ognuno ha i propri punti di riferimento, ognuno i propri Padri.

Lorena Colombo
Vice Presidente del Circolo Pino Rauti FdI Treviglio

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