Treviglio

Volantinaggio (non autorizzato) a Treviglio: "Il Comune ci mette il bavaglio"

L'accusa è del Comitato d'Azione Sanità Pubblica. Ma il sindaco Juri Imeri taglia corto: "Le regole vanno rispettate"

Volantinaggio (non autorizzato) a Treviglio: "Il Comune ci mette il bavaglio"
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Stavano facendo volantinaggio per sensibilizzare la cittadinanza sullo stato precario in cui si trova la sanità pubblica, quando sono stati avvicinati da agenti della Polizia locale che intimavano di mettere fine all’azione di protesta.

Volantinaggio bloccato

La denuncia arriva dal Casp (Comitato d’Azione per la Sanità Pubblica) di Bergamo, che punta il dito contro l’Amministrazione comunale, accusata di non rispettare i diritti costituzionali. I fatti risalgono alla mattinata di sabato scorso, quando due membri del Comitato hanno avviato in piazza Cameroni (nella foto di copertina), durante il mercato settimanale, un volantinaggio sui temi della Sanità pubblica.

"L’argomento è di estrema attualità perché da ormai più di dieci anni questo servizio pubblico sta subendo una progressiva demolizione che sta portando allo scadimento delle prestazioni effettuate, attraverso il sabotaggio dell’organizzazione del lavoro e la carenza di organici, con la conseguente difficoltà a rispettare i Livelli Essenziali di Assistenza verso la popolazione - è scritto in un comunicato del Casp - Questa situazione sta portando molto personale sanitario a migrare verso altre aziende o addirittura nazioni a causa del progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro, sia organizzative che economiche e una rilevante fetta della popolazione a rinviare cure necessarie o a rivolgersi presso strutture private a proprie spese".

L'intervento della Polizia locale

Fatto sta che, poco dopo l’avvio del volantinaggio in piazza, si sono avvicinati due agenti della Polizia locale, che hanno chiesto di interrompere la distribuzione dei volantini perché privi di autorizzazione da parte dell’Amministrazione comunale e quindi a rischio di sanzioni.

"Alle nostre rimostranze che l’azione di propaganda non poteva essere soggetta a limitazioni o interdizioni, perché tutelata dall’articolo 21 della Costituzione che sancisce la libera manifestazione del pensiero e delle opinioni con i vari strumenti a disposizione - prosegue il comunicato del Casp - gli agenti hanno identificato i nostri compagni intimando loro nuovamente di terminare l’attività. Siamo a denunciare questo atto repressivo della mobilitazione e del protagonismo popolare da parte dell’Amministrazione comunale di Treviglio attraverso uno strumento prettamente amministrativo di gestione comunale che, di fatto, annulla l’esercizio di un diritto costituzionalmente garantito. Situazioni simili - hanno fatto notare il membri del Comitato - si erano già verificate nei nostri confronti nel comune di Dalmine e questo ci evidenzia che è una tendenza repressiva presente che subordina il godimento di diritti costituzionalmente garantiti ad autorizzazioni inutili e inferiori di livello che riteniamo pericolose per la libertà di espressione e quindi da contrastare. Chiediamo ad organismi associativi, politici e sindacali di elevare anch’essi la protesta contro questi atti e strumenti repressivi e di solidarizzare con il nostro Comitato in merito alla denuncia e a mobilitarsi per costringere invece l’Amministrazione a promuovere un’azione decisa per ricostruire il Servizio Sanitario Nazionale e tutelare la salute dei cittadini".

Il sindaco: "Le regole si rispettano"

Il sindaco di Treviglio Juri Imeri

Sulla vicenda il sindaco di Treviglio ha tagliato corto respingendo ogni accusa di voler mettere il bavaglio.

"I diritti costituzionali sono garantiti da regole che tutelano tutti e che vanno rispettate - ha replicato Juri Imeri - Se il volantinaggio non era autorizzato, bene ha fatto la Polizia Locale a intervenire. Peraltro stavano volantinando all'interno dell'area del mercato, che è espressamente vietato per chiunque e non solo per loro. Francamente è difficile commentare questo comunicato".

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