Bergamo

Vigilante del Carrefour ucciso in pieno centro a Bergamo: è il terzo omicidio in una settimana nella zona

Lite finisce in tragedia oggi pomeriggio in via Tiraboschi. La vittima è un addetto alla sicurezza, aveva inseguito il suo aggressore

Vigilante del Carrefour ucciso in pieno centro a Bergamo: è il terzo omicidio in una settimana nella zona
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Tre omicidi in meno di una settimana nel giro di pochi chilometri, tra la Bergamasca e il vicino Bresciano. È un inizio d'anno di sangue per il territorio:  dopo il delitto di Pontirolo Nuovo di sabato scorso 28 dicembre, dopo l'omicidio di Capodanno a Provaglio d'Iseo, oggi venerdì 3 gennaio  un nuovo episodio di violenza estrema si registra in pieno centro a Bergamo, Un uomo, addetto alla sicurezza, è stato accoltellato a morte davanti al supermarket per cui lavorava,  in via Tiraboschi. È accaduto nel primo pomeriggio.

 

Omicidio in pieno centro a Bergamo

Erano da poco passate le 15.20 quando un addetto alla sicurezza del supermercato Carrefour è stato accoltellato, al culmine di una lite con un altro soggetto ancora non identificato. Le indagini sono ancora in corso. La vittima - riporta PrimaBergamo - era un uomo di 40 anni di origine gambiana ,  Mamadi Tunkara, soprannominato da chi lo conosceva "Lookman" per le treccine. Era descritto come un uomo tranquillo.    Inutile l'intervento della Croce rossa, arrivata sul posto: per l'uomo non c'era più nulla da fare. Sul posto sono intervenuti, oltre ai soccorritori, anche gli uomini della Polizia di Stato. L'aggressore sarebbe ancora in fuga: avrebbe colpito il vigilante con un coltello quattro volte. Ma le informazioni sulla dinamica dell'accaduto sono ancora molto frammentarie e prive di verifiche. Lo stesso aggressore, stando a quanto emerso finora, sarebbe ancora in fuga.

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Le indagini sul delitto di Pontirolo proseguono

L'azienda teatro dell'omicidio, avvenuto attorno alle 14.30 di sabato 28 dicembre
L'azienda teatro dell'omicidio di Pontirolo (località Fornasotto), avvenuto attorno alle 14.30 di sabato 28 dicembre

Intanto proseguono le indagini sul delitto di sabato pomeriggio della scorsa settimana, quando a Fornasotto di Pontirolo una lite tra due famiglie è finita a colpi di coltello e di pistola. A perdere la vita è stato il 42enne Roberto Guerrisi, ucciso con un colpo di pistola. A premere il grilletto, ha confessato nelle ore seguenti, è stato lo zio del fidanzato della figlia dello stesso Guerrisi, nel contesto di una discussione molto violenta e accesa originata da una denuncia presentata dalla ragazza nei confronti del fidanzato, per percosse.

Guerrisi era armato

In queste ore si stanno chiarendo i dettagli di quell'animata discussione finita in tragedia, e quanto filtra dalla Procura della Repubblica conferma le indiscrezioni circolate fin dalle prime ore dopo l'omicidio. Anche la vittima Roberto Guerrisi, quel sabato pomeriggio, era armato: si era presentato sul luogo del delitto con un coltello, e nell'animata discussione con il consuocero e con la sua famiglia, era rimasto ferito di striscio anche un esponente della famiglia Bonfiglio, cui l'assassino Modaffari era legato per matrimonio.

Provaglio d'Iseo, 19enne accoltella a morte un uomo al cenone di Capodanno

Il luogo dell'omicidio, a Provaglio d'Iseo,  e la vittima, Roberto Comelli, 42 anni

Poche ore più tardi, l'omicidio di Provaglio d'Iseo. Se l'anno si è chiuso nel sangue in provincia di Bergamo, a pochi chilometri oltre il confine con Brescia il 2025 si è riaperto nello stesso modo quando era da poco passata la mezzanotte di Capodanno. Un uomo - Roberto Comelli, 42 anni, originario di Corte Franca in Franciacorta - è morto accoltellato da un ragazzino di soli 19 anni, Matías Pascual, barista di Prevalle. La lite è scoppiata quando attorno alle 4 di notte il 42enne, ubriaco, aveva tentato di imbucarsi in una festa di Capodanno privata, organizzata al Centro civico di Provaglio da una settantina di adolescenti. Come riporta PrimaBrescia, tra i partecipanti c'era lo stesso Pascual, che ha affrontato Comelli mentre era probabilmente a sua volta in stato di forte alterazione.  L'uomo, molto conosciuto in paese, è  morto per una profonda coltellata al petto vibrata con un coltello da cucina lungo trenta centimetri, trovato da Pascual all'interno della struttura polifunzionale affittata dalla compagnia di giovanissimi.

Nella foto in alto, il luogo del delitto in via Tiraboschi a Bergamo

 

Ultimi aggiornamenti

Si cerca un uomo alto e magro, di colore. Inseguito anche da alcuni passanti

Secondo le prime informazioni raccolte sul posto dai giornalisti di PrimaBergamo, l'aggressore sarebbe un coetaneo della vittima, anche lui di colore, alto circa 180 cm. e magro. Sarebbe fuggito dopo aver sferrato quattro fendenti con un coltello a lama lunga, colpendo Tunkara alla spalla e al petto. È stato inseguito da alcuni passanti che hanno cercato di fermarlo, inutilmente, verso via Moroni. Ora le forze dell'ordine sono sulle sue tracce.

Vittima e assassino si sarebbero incontrati sotto il portico, ha riportato un testimone, e all'improvviso l'aggressore avrebbe spintonato Tunkara, facendolo cadere dalla bici su cui si trovava e facendolo sbattere contro la vetrina del parrucchiere lì presente. Una volta a terra, l'aggressore avrebbe colpito la vittima con violente e feroci coltellate.

La vittima si chiamava Mamadi Tunkara

La vittima si chiamava Mamadi Tunkara, quarantenne originario del Gambia. Lavorava come guardia al Carrefour di via Tiraboschi, e proprio lì si stava recando quando è stato ucciso.   L'uomo era soprannominato da molti, a Bergamo, Lookman, come il giocatore dell'Atalanta che come lui porta i capelli a treccine.

Italia Viva chiede più sicurezza: "Carnevali e Angeloni si attivino"

"Italia Viva Bergamo esprime profondo cordoglio per la tragica morte dell’addetto alla sicurezza avvenuta ieri pomeriggio in pieno centro cittadino, in via Tiraboschi. Un episodio di violenza inaudita che scuote la nostra comunità e richiama l’urgenza di un intervento deciso sul fronte della sicurezza urbana".

Così la sezione provinciale del partito, a poche ore dall'omicidio di via Tiraboschi, a Bergamo.

"Chiediamo con fermezza alla sindaca Elena Carnevali e all’assessore alla sicurezza Giacomo Angeloni di attivarsi  per garantire una maggiore presenza delle forze dell’ordine nei punti più sensibili della città a partire dalla Stazione e dalle zone limitrofe con controlli costanti e mirati. È fondamentale che si lavori in stretta collaborazione con la Prefettura per rafforzare i presidi di sicurezza e assicurare un monitoraggio efficace del territorio" scrive in una nota Gianmarco Gabrieli,  Presidente Provinciale di Italia Viva Bergamo.

"Invitiamo inoltre le istituzioni competenti a intensificare le operazioni di identificazione delle persone potenzialmente sospette, con l’obiettivo di prevenire situazioni di rischio e garantire la serenità dei cittadini, dei lavoratori e dei commercianti - prosegue - La sicurezza non può essere trattata come un tema secondario, ma deve diventare una priorità nell’agenda politica della nostra amministrazione comunale. Bergamo è una città che merita di essere sicura, vivibile e protetta. Italia Viva Bergamo resterà vigile e continuerà a chiedere risposte concrete e immediate per garantire che tragedie come questa non si ripetano più".

Omicidio a Bergamo, sul posto la Pm Maria Cristina Rota

Il luogo del delitto: sul posto sta operando la Scientifica e l'area è stata interamente transennata dalla Polizia. Presente anche il magistrato Maria Cristina Rota.

Quattro coltellate, assassino in fuga

Secondo le prime informazioni raccolte sul posto, l'aggressore è fuggito dopo aver sferrato quattro coltellate. Pare sia andato verso via San Bernardino e le forze dell'ordine sono sulle tracce. L'omicidio sarebbe avvenuto al culmine di una lite.

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