Vailate: ladri 16enni fermati e riaffidati ai genitori
Fermati dal vicino di casa che li ha visti sgattaiolare fuori da una finestra appena forzata e scavalcare la ringhiera del balcone. . Convocati in caserma, i loro genitori non sapevano nulla di quanto avessero combinato i due ragazzi, che sono stati quindi riaffidati alle famiglie.

Sono stati riaffidati ai genitori, dopo essere stati fermati. Ma ora dovranno rispondere di tentato furto in concorso, i due 16enni che domenica sono stati sorpresi a Vailate, mentre uscivano dalla finestra di un appartamento al primo piano nel quale, secondo i carabinieri, avevano cercato di rubare qualcosa.
L'allarme del vicino di casa
Tutto è cominciato attorno alle 18,30, quando alla stazione dei carabinieri di Pandino è arrivata una chiamata di allarme. La centrale operativa chiedeva un intervento, perché un cittadino aveva visto due giovani uscire da una finestra e scavalcare un balcone al primo piano della sua palazzina. Il tentato furto si era consumato poco prima. Un residente del palazzo ha riferito di aver visto uscire di casa il proprietario dell’abitazione del primo piano. Poco dopo, di rientro da una passeggiata, aveva visto i due giovani che uscivano dall’appartamento sgattaiolando fuori da una delle tapparelle che danno sul balcone, parzialmente sollevata. I giovani avevano poi scavalcato la ringhiera del balcone della casa che si affaccia sul cortile condominiale.
Uno è stato fermato, l'altro è tornato indietro consegnandosi
Il vicino di casa ha quindi immediatamente capito che si trattava di ladri e si è diretto verso i due, che hanno quindi cercato di fuggire. Uno è stato fermato, e l’altro, a quel punto, ha deciso di tornare indietro, arrendendosi. All’arrivo della pattuglia dei carabinieri, i due sono stati presi in consegna dai militari, ed è stato allertato il proprietario dell’appartamento. Nulla, a una prima veloce verifica, era stato rubato dall’appartamento. I due sono stati quindi identificati e denunciati per tentato furto in abitazione in concorso. Convocati in caserma, i loro genitori non sapevano nulla di quanto avessero combinato i due ragazzi, che sono stati quindi riaffidati alle famiglie.