Vaccini, il pediatra Re : "Fa solo bene"
Il gruppo di minoranza "Rivolta al futuro" ha organizzato una conferenza, la seconda dopo quella con l'avvocato Simona Giacchi
«Vaccinare fa solo bene». Poche ma semplici parole quelle del pediatra dottor Luigi Re, che hanno aperto la conferenza organizzata sabato scorso dalla minoranza consiliare «Rivolta al futuro».
Pediatra di lunga esperienza
Vaccini, atto secondo. Dopo la conferenza organizzata a Rivolta sempre dalla minoranza con l'avvocato Simona Giacchi, sabato scorso si è svolta quella con il dottor Luigi Re. Nessun dubbio secondo il medico originario della Lomellina, che ha lavorato negli ospedali di Crema e Treviglio: vaccinarsi fa bene. Anzi, ha aggiunto che «un Paese che non si batte per i vaccini non è un Paese civile».
Perché vaccinarsi
Il pediatra ha tracciato la storia del vaccino, ha parlato dell’immunità di gregge, del calendario vaccinale, e del fatto che si interviene contro malattie che sono pericolose o che creano problemi di epidemie. La «malattia è un costo sociale, sia per la sanità che per la perdita di ore di lavoro o scolastiche». Quindi ha spiegato la differenza tra i diversi virus e dei rischi che si corrono senza vaccinazioni. Ma anche degli inconvenienti che potrebbero insorgere e dell’assoluta necessità di medicamenti di buona qualità.
«Le Asl devono investire su vaccini buoni, al di là del fatturato - ha detto il pediatra - Si devono assistere i bimbi spaventati dalla “puntura”, e operare in ambienti protetti. Il rischio di choc anafilattico è solo dell’1%. Per scongiurare qualsiasi reazione allergica, basta farsi fare una piccola scarnificazione e metterci sopra una goccia di vaccino: si vede subito la reazione».
Dubbi dissolti
Il pubblico ha posto alcuni quesiti relativi alle affermazioni dell’avvocato Giacchi.
«Se, per esempio, sul foglio illustrativo, si dice che va bene da 0 a 36 mesi, va bene anche dopo - ha concluso Re - Nessun problema per il numero di vaccinazioni né legame con l’autismo, chi lo ha scritto era in conflitto di interessi ed è stato radiato».
Le certezze hanno sempre portato ad errori il più delle volte con conseguenze nefaste. Le statistiche non sono certezze e ogni medico sa che il dialogo con il paziente è fondamentale. Se un genitore vi dice che ha visto un cambiamento nel comportamento e sul viso di suo figlio dopo una puntura non potete trincerarvi dietro studi scientifici e statistiche ma ascoltateli cercate di capire cos'è successo. Solo così si arriva alla verità e si fa scienza.Solo.questo vi chiediamo.