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Un’agroforesta sperimentale accanto al Santuario di Santa Maria del Fonte

Un progetto articolato e di ampio respiro quello che sabato 18 novembre sarà tenuto a battesimo dalla famiglia Soliveri, che ne è ideatrice e promotrice

Un’agroforesta sperimentale accanto al Santuario di Santa Maria del Fonte
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Un’agroforesta composta da parco attrezzato, giardino e frutteto sorgerà sul terreno comunale accanto al Santuario di Santa Maria del Fonte e sarà gestito da persone svantaggiate residenti in città.

Un'agroforesta sperimentale accanto al Santuario

Un progetto articolato e di ampio respiro quello che sabato 18 novembre sarà tenuto a battesimo dalla famiglia Soliveri, che ne è ideatrice e promotrice. Un’iniziativa che ha coinvolto nell’attività il Comune e un gruppo di aziende che fanno parte del tessuto storico del territorio: «Nicro Spa», «Tav Vacuum Furnaces Spa», «Tavenginnering Spa», «ProForm srl» e «Diachem Spa». Dopo la meraviglia di colori e profumi regalata dal campo di autoraccolta dei tulipani seminati la scorsa primavera, nel campo a est del Santuario i caravaggini settimana prossima vedranno realizzato un parco multifunzionale attrezzato e composto da più aree: un sistema con alberi, arbusti e piante da frutto (un migliaio), un pick-up garden per coinvolgere i visitatori nella raccolta di fiori e ortaggi, una radura centrale, un giardino delle biodiversità e un sistema di viali alberati integrati con la rete di percorsi.

Un ecosistema produttivo

Il tutto sarà gestito rispettando la naturale stratificazione e successione ecologica, ricreando un vero e proprio ecosistema produttivo. Per l’organizzazione, la realizzazione e la gestione del progetto è stata scelta la società no-profit «Soulfood Forestfarm Hub Italia», che da tempo realizza progetti socioculturali legati all’ambiente.

«Si tratta di un’importante iniziativa di rigenerazione agroforestale, che mette al centro la relazione fra piante, persone e territorio - ha spiegato Gerolamo Soliveri, consigliere della “Nicro Spa” - Il concetto ruota attorno al coinvolgimento di diversi enti, uniti dalla comune definizione di “pensiero sistemico”, ovvero lo sviluppo di uno stile di vita rigenerativo che accolga ed integri, intrecciando produzione, ripristino e cura dell’ambiente con basse o nulle emissioni climalteranti».

Sabato la presentazione

Il progetto
1) L'area principale è dedicata ad un "sistema agroforestale sperimentale": una sorta di bosco urbano solcato da sentieri attrezzati (6)
2) Il pick-up garden: un'area dedicata all'autoraccolta di frutti, ortaggi e fiori
3) Il giardino della biodiversità
4) La radura: un'area libera a disposizione degli utenti
5) L'intera area sarà circondata da un prato

Il programma della giornata sarà strutturato con il ritrovo dei partecipanti nell’area a est del Santuario sabato 18 novembre alle 9.30. Dopo la presentazione del progetto inizierà la messa a dimora delle piante effettuata da dipendenti e famiglie delle aziende sponsor, che saranno così parte integrante del progetto, coordinate da «Soulfood Forestfarm Hub Italia», con le attività che si concluderanno alle ore 12.30.

«Un progetto pensato per unire in maniera circolare il Comune di Caravaggio e il territorio, valorizzando aree di interesse storico e turistico, coinvolgendo in prima persona i cittadini e aprendosi a nuove attività - ha continuato Soliveri - ma anche le aziende, investendo in un’azione concreta verso l’ambiente e il tessuto sociale, e aggregando le proprie risorse umane ed economiche. E infine il terzo settore, creando nuovi percorsi formativi e lavorativi».

Nuovi posti di lavoro

Una volta conclusa la prima fase, il progetto si pone però un altro ambizioso obiettivo.

«Quello di gestire un’area sempre più grande costituita da terreni di proprietà del Comune, oggi soggetti a vincoli paesaggistici e normativi e praticamente inutilizzati - ha chiarito ancora Soliveri - L’iniziativa, inoltre, ha come fine quello di affidare la gestione e la manutenzione ad enti del terzo settore del territorio, che dovranno concordare con il Comune un contratto di gestione del verde e possibilmente anche delle aree confinando. Sarà possibile creare nuovi posti di lavoro per persone svantaggiate residenti in città. L’intera area verde verrà resa fruibile creando percorsi naturali aperti al pubblico, organizzando eventi, visite guidate e manifestazioni, migliorando, così, sia la qualità ecologica che il valore del luogo».

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