Urgnano

Una targa sul cannone restaurato per ricordare il sergente Gino Benedetti

La scopertura da parte della sezione locale degli artiglieri domenica 29 gennaio, giorno del 23esimo anniversario della scomparsa del militare cui è intitolata.

Una targa sul cannone restaurato per ricordare il sergente Gino Benedetti
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Gli artiglieri di Urgnano non dimenticano l'uomo a cui è intitolata la loro sezione e nel giorno del 23esimo anniversario della sua scomparsa hanno scoperto una targa in onore del sergente Luigi Benedetti, detto Gino, posta sopra il cannone restaurato presente nella rocca.

Una targa in memoria del sergente Gino Benedetti

Domenica mattina, dopo la messa celebrata nella chiesa dei Santi Nazario e Celso a suffragio di Benedetti e di tutti gli artiglieri defunti associati, un lungo corteo composto da numerose associazioni d'Arma e dalla Croce Rossa, con in testa il sindaco Marco Gastoldi e la figlia del sergente Anita, ha raggiunto il monumento dell'Artigliere presente nella Rocca Albani per commemorare Benedetti, mancato 23 anni fa. Era stato lui a volere per primo la sezione oggi presieduta da Claudio Aceti, che è anche vicepresidente provinciale, ma non fece in tempo a vedere realizzato il suo sogno. E ora che il restauro del monumento - un cannone anticarro da accompagnamento 47/32, modello 1935, donato dalla Polizia del Canton Ticino - è stato ultimato, vi è stata apposta una targa in suo onore.

Sergente Gino Bendetti

Sopra una dedica:

"A ricordo del sergente Gino Benedetti (1918-2000) artigliere capopezzo croce al merito di guerra per la partecipazione alle operazioni belliche 1940-45 nella campagne di Francia e Russia"

Sergente Gino Bendetti

Tutti i presenti hanno assistito all'Alzabandiera, all'omaggio ai Caduti seulle note struggenti di una tromba e alla deposizione di un omaggio floreale, quindi si sono sciolti in un sentito applauso, a cui è seguita la benedizione da parte don Antonio Fedrighini.

Un tuffo nel passato

Dopo la toccante cerimonia, il corteo si è portato nella sala conferenze dove sono stati tenuti i discorsi ufficiali delle autorità ma, soprattutto, sono state proiettate immagini storiche suggestive, unite alla lettura di documenti che hanno ricostruito l'intensa esperienza bellica e di vita del sergente Benedetti, il quale dopo la fine del conflitto per più di 40 anni si impegnò con fervore ed entusiasmo nella missione che sentiva propria di mantenere viva la gloriosa memoria dei Caduti. Lo fece ricoprendo la carica di segretario del Associazione Nazionale Combattenti e Reduci locale, lavorando e collaborando con tutte le associazioni d'Arma in attività di aiuto e sostegno ai reduci ed ai loro familiari.  La figlia le ha commentate passo passo, leggendo lettere e ricordando le condizioni di vita che i militari italiani si trovaro ad affrontare in Francia e in Russia. Poi sono state mostrate anche le fotografie delle fatiche degli artiglieri durante i lavori di restauro del cannone, smontato pezzo per pezzo e rimesso a nuovo.

Sergente Gino Bendetti

La consegna delle pergamene

La mattinata si è conclusa con i ringraziamenti di Aceti, Anita Benedetti, del sindaco e dei vertici delle altre associazioni d'arma presenti.

"Penso di interpretare il pensiero del papà ringraziando per l'encomio che gli è stato conferito ma soprattutto per la vostra presenza - ha detto la figlia del sergente e madrina della sezione Artiglieri urgnanese rivolgendosi alla sala gremita - in tutta la sua vita ha sempre collaborato con le diverse associazioni d'Arma e il fatto che oggi siate qui tutti insieme per lui è sicuramente una grande gioia. Più di una volta mi disse, con amarezza, che l'associazione dei Combattenti e Reduci sarebbe andata scemando perché non c'è più il servizio militare ma, allo stesso tempo, era felice perché sperava che questo potesse significare che non non ci sarebbero state più guerre. Ha sempre pregato per i nostri governanti perché sono quelli che le decidono. Oggi consegniamo pergamene per le canne d'organo, non di cannone: speriamo risuonino spesso nei nostri cuori e nelle preghiere per la pace e la libertà di tutti".

Sono state infatti consegnate 22 pergamene ai familiari degli artiglieri urgnanesi defunti, per la compartecipazione al restauro dell'antico organo Serassi, che risale al 1798, presente nella chiesa prepositurale dei santi Nazario e Celso. Eccoli di seguito:  Lorenzina Sangaletti (associata al gruppo, addetta all'ordine e alla pulizia della sala delle associazioni), Guido Maffeis (presidente onorario della sezione), Giacomo Dotti (artigliere classe 1921) Alberto Crotti (artigliere caporale classe 1947), Giuseppe Pasini (artigliere classe 1944, primo alfiere della sezione), Luigi Testa (artigliere classe 1933), Pietro Cavagna (artigliere classe 1933), Basilio Navoni (artigliere classe 1947), Augusto Brolis (artigliere caporale classe 1947), Pietro Gavazzi (artigliere caporale classe 1914), Giuseppe Colombo (artigliere caporale classe 1945), Alfio Defendi (artigliere classe 1945), Remo Poloni (artigliere classe 1949), Antonio Artina (artigliere classe 1925), Antonio Ferrari (artigliere classe 1927),   (artigliere classe), Angelo Brolis (artigliere classe 1936), Alessandro Moretti (artigliere classe 1939),  Luigi Manenti (artigliere classe 1951), Giuseppe Poloni (artigliere caporale maggiore classe 1914), Francesco Micheletti (artigliere), Ferruccio Listuzzi (tenente d'atiglieria classe 1913 medaglia d'argento al valor militare e croce al merito di guerra) e Luigi Benedetti (sergente capopezzo di artiglieria classe 1918).

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