La battaglia

Una pontirolose alla Camera dei Deputati per difendere i diritti della minoranza di madrelingua italiana in Trentino Alto Adige-Süd Tirol

Lisa Brembati, avvocato e insegnante di Diritto alle Superiori, dal 2016 vive a Ortisei dove è stata eletta consigliera comunale ma non può diventare assessore

Una pontirolose alla Camera dei Deputati per difendere i diritti della minoranza di madrelingua italiana in Trentino Alto Adige-Süd Tirol

Una cittadina originaria di Pontirolo paladina dei diritti della minoranza linguistica italiana in Trentino Alto Adige – Süd Tirol, partita in missione alla Camera dei Deputati. È Lisa Brembati, che dal 2016 vive in Val Gardena, con il marito originario del posto e i due figli, prima donna di madrelingua italiana ad essere stata eletta in Consiglio comunale di Ortisei.

Prima donna di madrelingia italiana eletta in Consiglio a Ortisei

Una vita serena la sua, immersa nella bellezza della natura, almeno fino a quando, avvicinandosi alla politica, si è scontrata con due grossi e imprevisti ostacoli legati alla sua origine. Avvocato e insegnante di Diritto in una scuola superiore ha allora deciso di dare il suo contributo alla modifica dello Statuto speciale della Regione, tutt’ora in corso.

“Non mi sono mai sentita discriminata, anzi, la convivenza delle diverse lingue e culture per noi è una realtà quotidiana: nelle nostra valle tutti parlano 3/4 lingue, in un clima di rispetto e di tolleranza reciproca – ha raccontato la 42enne – Credo che alcune norme presenti nello Statuto speciale non rappresentino la realtà dell’integrazione linguistica e culturale che esiste oggi in Alto Adige, norme che purtroppo mi hanno portato a vivere due episodi dolorosi. Il primo risale al maggio del 2020, quando mio marito si è candidato come consigliere alle elezioni comunali e io non ho potuto votare perché risiedevo ininterrottamente nel territorio regionale da meno di quattro anni, ossia da tre anni e mezzo. Il secondo episodio è invece avvenuto questa primavera quando, sentendomi a tutti gli effetti parte della comunità locale, a candidarmi alle elezioni comunali sono stata io, con il Partito popolare sud-tirolese (Svp) che, come noto, da sempre tutela gli interessi dei sudtirolesi. Una sfida che, con grande soddisfazione ed orgoglio ho vinto, la gente del posto mi ha conosciuta per quello che sono e che posso dare in base alle mie competenze, e sono stata eletta consigliera non solo grazie ai voti dei cittadini di madrelingua italiana come me: sono infatti solo il 9,90% della popolazione”.

“Non posso diventare assessore a causa della mia origine”

Dopo essere stata eletta in Consiglio comunale, Brembati ha saputo che non le sarebbe stato possibile entrare a far parte della Giunta comunale: la norma dello Statuto speciale del Trentino Alto Adige Süd Tirol prevede infatti che, essendo l’unica consigliera di madre lingua italiana, lei non abbia il diritto di far parte dell’Esecutivo. Una vittoria mutilata.

“Ho deciso di ingaggiare una battaglia, non solo per me ma anche per tutti gli altri cittadini che appartengono alla mia stessa minoranza linguistica e per tutti gli elettori che mi hanno scelto, portando la questione all’attenzione della stampa locale – ha spiegato – infatti nemmeno la maggior parte degli abitanti di Ortisei ne erano a conoscenza. Il mio caso ha suscitato l’interesse del parlamentare Alessandro Urzi, capogruppo FdI I Commissione Affari costituzionali che sta seguendo la riforma dello Statuto speciale, un testo che risale agli anni ‘70, oggi la realtà è molto diversa. È stato lui a chiedermi di portare la mia esperienza in una conferenza stampa organizzata dopo l’approvazione della bozza alla Camera dei Deputati, che si è tenuta giovedì della scorsa settimana”.

Erano presenti Urzi in qualità di relatore, Aldo Sannella, consigliere comunale di Marlengo, Comune dell’Alto Adige, l’avvocato Eleonora Maines che ha lavorato alle modifiche e il ministro per il rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e, collegato in videoconferenza, c’era invece il vicepresidente della provincia di Bolzano Marco Galateo.

“Tutti hanno ascoltato con molto interesse la mia testimonianza – ha concluso – è stata un’esperienza davvero emozionante. Sono grata e orgogliosa di aver potuto dare il mio apporto alla riforma. La bozza ora verrà sottoposta al Senato e ci sono buone possibilità che passi”.

Eleonora Maines, Aldo Sannella, Alessandro Urzi e Lisa Brembati