Sabato sera a Fontanella tra emozioni, ricordi e gratitudine durante la serata organizzata dall’Aurora Fontanella al campo sportivo parrocchiale.
Un arrivederci colmo di affetto
Sabato sera, al campo sportivo parrocchiale, si è tenuta una serata intensa e carica di emozioni per salutare Don Diego Poli, parroco di Fontanella in procinto di lasciare la comunità. L’occasione, organizzata dall’Aurora Fontanella, ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini, tra autorità religiose e civili, famiglie, associazioni e volontari. La Santa Messa, celebrata all’aperto in un’atmosfera toccante, ha dato il via a una festa che ha saputo unire spiritualità, comunità e gratitudine. Durante il suo intervento, il sindaco Mauro Brambilla ha voluto donare a Don Diego un simbolo potente: la chiave della città di Fontanella. Un gesto dal significato profondo, pensato per onorare il percorso condiviso, il servizio pastorale e umano del parroco e la profonda traccia che ha lasciato nel cuore dei cittadini.
“Ci sono porte che solo i cuori sanno aprire e chi custodisce le chiavi dell’anima di un popolo, ne resterà per sempre parte” ha detto il primo cittadino, con voce commossa.
Il ricordo di anni intensi, tra fede e vicinanza
Nel discorso ufficiale, il sindaco ha ripercorso i momenti più significativi vissuti accanto a Don Diego. Anni definiti “intensi, profondi e veri”, durante i quali il parroco ha saputo essere molto più che una guida spirituale: una presenza concreta, autentica e profondamente umana nella vita quotidiana della comunità. Non sono mancati riferimenti ai giorni difficili della pandemia, quando la solitudine, la paura e il silenzio delle strade svuotate dal lockdown trovarono nella voce e nei gesti di Don Diego un punto fermo di speranza. Commuove il ricordo del momento condiviso sul campanile, in cima alla chiesa, per guardare un paese sospeso ma ancora capace di credere, grazie anche alla sua guida silenziosa e profonda.
“In te abbiamo conosciuto non solo un parroco, ma una persona vera, capace di aprire i cuori e accendere coscienze”, ha aggiunto il sindaco, sottolineando l’importanza di una testimonianza viva che ha saputo unire, ascoltare e accompagnare.
Un simbolo per non dimenticare: la chiave della città
Il momento più simbolico della serata è stato senza dubbio la consegna della chiave della città. Un gesto raro, carico di storia e significato, che affonda le sue radici nel Medioevo, quando le comunità riconoscevano pubblicamente i meriti civili o religiosi di chi aveva onorato il proprio popolo. L’oggetto, che racchiude in sé un messaggio di eterna appartenenza, suggella un legame che va oltre il ruolo o l’incarico: è il riconoscimento di una presenza che ha lasciato un segno profondo. Il commiato si è concluso tra abbracci, applausi e commozione, con la certezza che Don Diego porterà con sé l’affetto e la riconoscenza di una comunità intera.
In partenza per una nuova realtà, Don Diego lascia Fontanella con il cuore pieno e una chiave simbolica che non apre porte, ma cuori: quelli di chi lo ha conosciuto, apprezzato e amato.
“Questa sarà sempre casa tua” ha detto il sindaco rivolgendosi al sacerdote consegnandogli la chiave con inciso lo stemma comunale- Grazie Don Diego. Buon cammino”.