Una chat di Telegram per evitare i posti di blocco anti-Covid: perquisite 12 abitazioni
Le indagini proseguiranno con l’obiettivo di risalire ad altri soggetti che hanno contribuito a inviare nel gruppo segnalazioni e immagini, oltre agli amministratori che lo hanno gestito.
Utilizzavano una chat di Telegram per evitare di essere fermati ai posti di blocco istituiti per controllare il rispetto delle restrizioni anti-contagio.Per questa ragione, nella mattinata di ieri sabato 2 maggio i carabinieri del Comando provinciale di Bergamo hanno eseguito 12 perquisizioni a domicilio di altrettante persone, tutti italiani e residenti in provincia di cui 3 già noti alle forze dell’ordine.
L'indagine del Nucleo investigativo
L’atto è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Bergamo a firma dei Sostituti Paolo Mandurino e Silvia Marchina. Nel corso delle indagini, il Nucleo Investigativo ha identificato alcuni dei partecipanti al gruppo che dovranno rispondere del reato di interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità.
Durante l’operazione sono stati sequestrati svariati cellulari e un computer. Gli investigatori cercheranno di ricostruire la rete del gruppo, che contava circa 1200 partecipanti, per la maggior parte transitati in altro gruppo dopo che le attenzioni della stampa avevano acceso le luci su questo.
Si indaga per cercare altri "segnalatori"
I soggetti, con un’età compresa tra i 20 ed i 40 anni, dovranno rispondere del reato che è stato contestato dalla autorità giudiziaria, che ha rilevato la particolare gravità del comportamento rispetto alla presenza delle limitazioni dovute alla pandemia in atto.
Le indagini proseguiranno con l’obiettivo di risalire ad altri soggetti che hanno contribuito a inviare nel gruppo segnalazioni e immagini, oltre agli amministratori che lo hanno gestito.