Ucciso a colpi di pistola il killer di Brignano, quindici anni dopo
Era stato condannato a 16 anni di reclusione per avere ucciso con due coltellate il presunto responsabile di una violenza sessuale nei confronti della sua compagna.
L'hanno ucciso a colpi di pistola, ieri sera attorno alle 21.30 a Squinzano, in provincia di Lecce, in un agguato in pieno stile mafioso. La vittima è Luigi Guadadiello, 42enne che nel 2008 accoltellò e uccise a Brignano Gera d'Adda Abdelghani Khadda, 31enne, presunto violentatore della sua compagna.
L'agguato in puglia: freddato Luigi Guadadiello
Luigi Guadadiello, 42 anni, è stato aggredito ieri a colpi di pistola non distante dall'abitazione in cui viveva, a Squinzano, cittadina leccese a pochi chilometri dal capoluogo. L'aggressore, o gli aggressori, sono poi fuggiti, mentre lui è morto in ospedale, dopo essere stato ricoverato ieri sera in condizioni critiche all'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce: uno dei proiettili lo ha centrato tra torace e collo, un altro a una gamba. Complessivamente, sarebbero stati sparati almeno sette o otto colpi di pistola.
L'assassinio di Brignano nel 2008
Guadadiello era stato condannato a 16 anni di reclusione per avere ucciso con due coltellate, 15 anni fa, il presunto responsabile di una violenza sessuale nei confronti della sua compagna. Un delitto di un'efferatezza estrema, quello di quel 15 dicembre 2008, in un appartamento al civico 6 di via Vittorio Emanuele II a Brignano.
L'omicidio di Brignano: la scena e l'arma del delitto
L'omicidio di Brignano: la scena e l'arma del delitto
L'omicidio di Brignano: la scena e l'arma del delitto
Dalla Puglia a Brignano per uccidere
Lo stabile in cui avvenne l'omicidio, il 15 dicembre 2008
La vittima dell'omicidio di 15 anni fa fu Abdelghani Khadda, all'epoca 31enne: stando alle ricostruzioni degli inquirenti, aveva violentato la sera prima l'amante di Guadadiello, che in quel momento si trovava ancora a casa propria, in Puglia. Guadadiello aveva percorso in automobile i circa mille chilometri tra Squinzano e Brignano in poche ore, e la mattina presto, attorno alle 8.30, si era presentato alla porta della giovane brignanese, amica di Khadda, presso la quale Khadda aveva passato la notte dopo la presunta violenza.
Si era consegnato agli inquirenti
Quando Khadda aprì la porta, Guadadiello gli sferrò due fendenti con un coltellaccio da cucina, al basso ventre e all'addome. Dopo aver infierito sul cadavere con calci e pugni, infine, fuggì. Poche ore più tardi, l'omicida si consegnò spontaneamente ai Carabinieri, mettendosi in contatto con loro in un bar di Canonica d'Adda dove poi fu arrestato.
Guadadiello fu condannato a 16 anni di reclusione anche nel secondo grado di giudizio, dalla Corte d'appello di Brescia che aveva confermato quanto già aveva stabilito in primo grado dal Tribunale di Bergamo.
L'agguato di ieri sera a Squinzano
Ancora da chiarire il contesto in cui è maturato l'agguato di ieri sera, non è escluso che si tratti di un regolamento di conti interno alla malavita locale per il controllo della droga. Già nel 2013, riferiscono alcuni giornali locali pugliesi, l'abitazione che Guadadiello divideva con il fratello era stata colpita da alcuni colpi di pistola. I carabinieri stanno ora ascoltando diverse persone ed eseguendo perquisizioni. Le indagini proseguono a 360 gradi.
Il precedente a Quinzano
Due episodi inquietanti, in particolare, fanno pensare ad un regolamento di conti nel contesto di una recrudescente guerra tra bande. Venerdì scorso, riferisce il Quotidiano di Puglia, alle due di notte, proprio a Squinzano almeno otto spari erano stati esplosi contro un'abitazione nella zona nord-ovest della cittadina. Sotto Natale, invece, contro un 36enne del posto fu sparata una raffica di colpi di kalashnikov, che rimase solo lievemente ferito.