Uccise il cugino con novanta martellate a Pedrengo: chiesti nove anni e quattro mesi
L'accusa è di omicidio preterintenzionale. Il 20 dicembre 2020 uccise il cugino 73enne con novanta martellate nella casa in cui vivevano
Nove anni e quattro mesi: è questa la condanna chiesta dal pm Emanuele Marchisio per Eliana Mascheretti accusata di omicidio preterintenzionale. Era il 20 dicembre 2020 quando la 61enne uccise con circa novanta martellate il cugino di 73 anni Giuliano, ospite in casa della donna a Pedrengo. All'origine dell'omicidio ci sarebbe un diverbio – l'ennesimo – sfociato in un raptus di Eliana Mascheretti, che ora si trova ai domiciliari con braccialetto elettronico.
L'ex professore assassinato a martellate
Dal 2015 i due convivevano nella villetta di lei, che aveva ospitato il cugino più grande per via di alcune difficoltà economiche di lui. Una convivenza apparentemente pacifica: entrambi non erano sposati, ex docente di lettere in scuole private lui e ingegnere alla 3M di Grassobbio lei. In realtà pare che tra i due ci fossero degli attriti e i litigi fossero frequenti, a causa anche della condizione fisica dell'uomo che presentava difficoltà motorie ed era ipovedente. Il 20 dicembre 2020 la donna, al termine dell'ennesimo litigio, aveva infine aggredito il cugino colpendolo con un martello per una novantina di volte. Un gesti di cui si pentì quasi immediatamente, a cui tentò di rimediare tamponando le ferite e somministrando al cugino antidolorifici. Quando aveva perso conoscenza, la 61enne avrebbe telefonato ai soccorsi.
In un primo momento Eliana Mascheretti aveva raccontato che l'anziano aveva accusato un malore, ma dopo essere stata portata in caserma ha confermato di avere aggredito lei l'uomo ma di non avere avuto intenzioni omicide. Il pm ha quindi chiesto una condanna a nove anni e quattro mesi di reclusione. Alla prossima udienza prima della sentenza definitiva, prevista per il 23 settembre, parleranno gli avvocati della donna.