Sembrava depressione, invece a portarsi via Silvia è stato un cancro al cervello
Un male subdolo e implacabile che come una serpe alla fine ha avuto la meglio su una splendida mamma di 49 anni, Silvia Cuter
A Urgnano una famiglia meravigliosa e felice distrutta dal cancro. Un male subdolo e implacabile che come una serpe si è insinuato nel cervello di una splendida mamma di 49 anni, Silvia Cuter, riuscendo a cambiarle umore e modo di essere, prima di strapparla all’affetto del marito Mirko Moretti e del figlio Andrea, di soli 14 anni.
Un cancro scambiato per depressione
Una tragedia indicibile quella di Silvia, che ha segnato questo inizio anno, lasciando la comunità sgomenta, stretta intorno ai familiari il giorno delle esequie, sabato scorso nella chiesa parrocchiale, gremita. Tutto è cominciato quando la 49enne, originaria di Stezzano, un paio d’anni fa ha mostrato i primi segni di un malessere che non è stato subito compreso dai medici.
"La nostra unione durava da 20 anni, ci siamo conosciuti alle nozze di un suo cugino amico mio, poi Silvia due anni fa ha voluto coronarla con il matrimonio, era il suo sogno, così ci siamo sposati il 18 giugno del 2022 - ha raccontato il marito, nativo di Cologno, con la voce rotta dall’emozione - già qualche mese prima però aveva cominciato a soffrire di sbalzi d’umore frequenti, allora aveva 46 anni. Si pensava fossero legati alla tensione per la cerimonia, infatti la dottoressa che l’aveva in cura l’ha sottoposta a una terapia per la depressione. Tuttavia, visto che dopo un anno le cure non avevano portato a nulla, ho preteso che le fosse prescritta una tac al cervello. La psicologa che ci aveva seguito per un anno e mezzo infatti era arrivata al punto di consigliare una separazione. Silvia era diventata veramente un’altra persona....".
Il risultato della tac effettuata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è stato agghiacciante.
"Un cancro al cervello, aggressivo, esteso e inoperabile perché posto sotto l’ipotalamo, dove non si praticano interventi che altrimenti renderebbero il paziente un vegetale - ha spiegato Mirko, coetaneo della consorte - Paradossalmente per Silvia è stato quasi un sollievo scoprire il tumore, perché finalmente è stata chiara la causa dei suoi comportamenti, delle parole pronunciate nei miei confronti e in quelli di Andrea... Era una donna tosta, ha voluto sapere tutto subito e si è preparata a dare battaglia".
Un coraggio che in pochi possono dire di avere.
La lotta contro il male
"Era convinta di poter fare come la madre - ha proseguito ancora il marito - infatti lei si era ammalata a 45 anni e aveva lottato contro più di un tumore, resistendo 20 anni. L’aveva sempre sostenuta mia moglie, che ha perso anche il padre due anni dopo la mamma, a causa di un’ischemia legata a problemi di salute precedenti. Silvia si è laureata portando avanti la famiglia nel vero senso della parola".
Anche il figlio ha saputo subito della gravissima situazione.
"Gli abbiamo spiegato che prima non era la mamma a parlare ma il cancro che agiva sul suo cervello" ha detto ancora Mirko.
Silvia era una stimata consulente e contabile, lavorava per aziende multinazionali, parlava quattro lingue e aveva girato il mondo per lavoro.
"Lei viaggiava molto e anche io - ha ricordato con affetto il marito, titolare della 'Moretti Bus' di Spirano - la nostra è stata una storia bellissima perché per anni, quando ancora Andrea non era nei nostri pensieri, lei prendeva un volo dalla località dove lavorava e raggiungeva quella dove mi trovavo io. Amava viaggiare e insieme siamo stati ovunque... L’anno scorso ho aperto anche un’agenzia viaggi per il nostro futuro, per girare il mondo finché Dio ce ne avrebbe dato la possibilità, e invece.... Mia moglie era una donna sempre sorridente, caparbia, tenace, solare e generosa. Avessimo scoperto prima il male che la affliggeva quantomeno le cure le avrebbero allungato la vita e non avremmo passato due anni pesantissimi: anche noi familiari ci saremmo comportati diversamente con lei, non è stato facile per nessuno".
Una tragedia nella tragedia.
"Io sono rimasto a casa dal lavoro un lungo periodo, perché il 25 settembre ha avuto una trombosi che l’ha costretta in ospedale per un mese - ha raccontato Mirko - poi abbiamo attivato le cure palliative. Mi sono messo a disposizione per assisterla e seguire mio figlio. Lei ha affrontato tutto di petto, fino a cinque giorni prima di lasciarci cantava le canzoni di Vasco Rossi... È rimasta sempre lucidissima ma le sofferenze di giorno in giorno si sono fatte sempre più grandi finché è stata sedata e si è spenta, nella nostra casa di via don Cattaneo, la mattina di giovedì 2 gennaio".
Giorni vissuti nell’angoscia più nera.
"Ringrazio con tutto il cuore e vicini di casa, presentissimi, la cooperativa “Namasté” di Seriate per le cure palliative somministrate a mia moglie - ha detto Mirko con la voce tremula - sono stati tutti incredibili... in particolare l’infermiera Anna, che ha saltato anche giorni di riposo, e la collega Orietta. I nostri ringraziamenti vanno anche alle tantissime persone che hanno preso parte ai funerali sabato scorso, nel pomeriggio, una partecipazione che ci ha commosso. Mio figlio, che va a messa tutte le domeniche, ha detto di non aver mai visto tanta gente in chiesa...".
E non potevano mancare i bikers di Cologno, infatti la coppia è da anni membro dell’associazione.
"Penso di essere uno dei pochi ad aver partecipato a tutte le 27 edizioni della 'Festa bikers' - ha asserito con un sorriso il 49enne - e Silvia, anche lei motociclista, quando ci siamo conosciuti ha cominciato a lavorare alla manifestazione benefica come volontaria: lo ha fatto per 19 anni".
Una storia d’amore stroncata da un destino crudele.
"Non ci mancava nulla - ha concluso Mirko - è mancata solo la sua salute".
Il ricordo della suocera
Durante le esequie, la vicina di casa Alessandra Dotti ha letto un messaggio sull’altare scritto dalla suocera di Silvia, Mariuccia Radavelli.
"Leggerò queste parole ricche di gratitudine e di amore scritte da Mariuccia, la mamma di Mirko, che le ha voluto lasciare un pensiero da parte sua e della sua famiglia" ha detto.
"Ho voluto scrivere questa lettera per ringraziare tutto lo staff (di 'Namesté' ndr.) per la grande e amorevole cura che ha avuto per Silvia, impegnandosi e aiutando giorno dopo giorno, con pazienza, amore, tatto, trasmessi nel curarla - ha letto - mantenendo sempre la gioia e il sorriso stampato sulle labbra, per cercare di distrarla dalla sua sofferenza. Silvia, anima brillante e positiva nell’affrontare questa crudele malattia, sempre speranzosa, nella sua lotta quotidiana. Mio figlio Mirko e mio nipote Andrea, presenze costanti, sempre vicini nel sostenerla, pronti a collaborare in suo aiuto con il sorriso, amandola e donandole il meglio che potevano... Tutto questo l’ho apprezzato molto nel mio cuore, sono sicura che Dio proteggerà e si prenderà cura di chi sta soffrendo per la perdita della nostra cara Silvia: ha promesso che “asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi”, queste sofferenze un giorno spariranno".
Un ultimo grazie anche a chi è stato vicino alla famiglia.
"Una parola di gratitudine e ringraziamento alle vicine, alle amiche, per ciò che hanno fatto - ha concluso - Ringraziamo tutti per la presenza fatta a Silvia. E vorrei terminare questo mio pensiero con le parole che Silvia ripeteva sempre, soprattutto negli ultimi periodi: #Non mollare, #solo cose belle. Con amore Mariuccia".
Il post dei Bikers
Il calvario vissuto da Silvia ha scavato un solco nel cuore dei tanti motociclisti dell’"Associazione Bikers Cologno al Serio". E sulla pagina Facebook del sodalizio è apparso un post commovente, un ultimo saluto all’amica così prematuramente scomparsa.
"Cari amici - si legge - Con il cuore colmo di tristezza, ricordiamo Silvia. Un’amica straordinaria, una motociclista che ha vissuto la sua vita con passione e dedizione. La sua inconfondibile energia e il suo spirito brillavano ogni volta che saliva in sella alla sua moto. Non era solo una compagna di strada, ma anche un esempio di generosità e impegno nel volontariato con la nostra associazione ed il nostro motoraduno. La sua dedizione è stata fonte di ispirazione per tutti noi e rimarrà una parte indelebile del suo ricordo".
Parole che esprimono la grande amicizia nata con la 49enne.
"Oggi la strada sembra più vuota senza di lei - si continua nel post - ma siamo certi che il suo spirito continuerà ad accompagnarci, come una stella che guida i nostri percorsi. A ogni rombo di motore, a ogni curva con il vento in faccia, sapremo che lei è lì, al nostro fianco. Un abbraccio fraterno e sincero a Mirko, ad Andrea, a David e a chi le voleva bene. Che il suo ricordo sia sempre una scintilla di luce nei nostri cuori e che il suo esempio continui a vivere con la stessa intensità, senso di appartenenza e capacità di fare del bene che l’hanno resa unica. Con tutto il nostro affetto, buon viaggio Silvia".