"Turni massacranti e zero sicurezza", Cisl pronta allo sciopero contro Eurospin
In provincia sono una ventina i punti vendita attivi con circa 150 dipendenti. Ora il sindacato annuncia battaglia per i diritti dei lavoratori.
Carichi di lavoro terribili, lavoratori sfruttati e vessati e poco rispetto delle persone e della sicurezza. E' con queste motivazioni che la Fisascat Cisl Bergamo, che da qualche mese sta monitorando i punti vendita della catena di discount Eurospin, è pronta ad annunciare lo sciopero nazionale.
La Cisl contro Eurospin
In provincia sono una ventina i punti vendita attivi con circa 150 dipendenti. Il sindacato ha rotto il silenzio per protestare "contro gli atteggiamenti irrispettosi nei confronti dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali, le cui richieste di confronto rimangono da troppo
tempo inevase".
Il caso di Eurospin, presente capillarmente su buona parte del territorio provinciale, nello specifico con la società Spesa Intelligente spa, “è emblematico delle condizioni che i lavoratori e le lavoratrici del settore discount si trovano a vivere nei punti vendita – dice Luca Riva, di Fisascat Cisl Bergamo -, e più in generale dell'andamento economico del settore della grande distribuzione: a grandi fatturati non corrispondono condizioni di lavoro accettabili, e in Eurospin con qualche elemento in più".
Flessibilità non ricompensata
"Infatti - continua il sindacalista bergamasco -, all'estrema flessibilità richiesta dalla catena di hard discount al proprio personale, spesso part time, a fronte di compensazioni largamente insufficienti, si aggiunge l'indicazione agli addetti vendita da parte aziendale di pulizia dei servizi e in alcuni casi anche dei parcheggi, compiti naturalmente non rientranti nelle loro mansioni, e per di più senza rivedere il monte orario nella direzione di un incremento. Inoltre, i dipendenti riferiscono in alcune occasioni di pressioni subite dalle figure di regia dell'azienda in termini di produttività, ma agli stessi non è appunto garantito il tempo minimo per svolgere un lavoro dignitoso nel tempo corretto”.
“Un aspetto da monitorare – insiste Liliana Manenti, operatrice Fisascat nella zona di Treviglio - è la fuga dei giovani da queste realtà. I giovani restano poco, giusto il tempo di trovare un nuovo posto di lavoro da lunedì a venerdì. Il lavoro nei negozi aperti il sabato e domenica rimane ancora per i giovani uno scoglio. Sempre meno giovani sono disposti ad affrontare i faticosi orari tipici di questo lavoro".
Mobilitazione nazionale
Nei giorni scorsi, i sindacati confederali hanno lanciato la mobilitazione sui social con l’hashtag #EurospinZeroDiritti, denunciando l’utilizzo dei lavoratori nelle pulizie dei supermercati, lo scarso rispetto della sicurezza e l’applicazione delle tutele per i lavoratori.
Una serie di pratiche - continuano i sindacati - che continua ampiamente e che va di pari passo con le tante denunce di una abitudine odiosa: far timbrare i dipendenti per l’uscita e imporre loro di continuare a lavorare. Purtroppo la carenza di ispettori del lavoro non ha ancora portato a controlli specifici, così come ad alcuna sanzione per l’azienda.
“Nel corso dell’ultimo incontro effettuato in materia di diritti di informazione, è emerso come il gruppo stia continuando a realizzare risultati importanti ed in crescita dal punto di vista del fatturato e della redditività – dichiara Claudia Belotti, segretaria generale Fisascat Cisl di Bergamo - Il gruppo Eurospin si colloca peraltro in un quadro complessivo di crescita del segmento discount, accentuatamente durante la fase di crisi sanitaria. In occasione degli stessi incontri avevamo espresso la necessità non rinviabile di mettere rapidamente in agenda la discussione dei molti problemi da tempo segnalati da molte strutture territoriali a nome e per conto delle lavoratrici e dei lavoratori. Alla nostra richiesta di aggiornare ed estendere il confronto ai temi da noi posti, però, non c’è stata risposta da parte delle società del gruppo Eurospin".