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Tumore alla prostata, menzione speciale per l'ospedale Maggiore di Crema

Tra gli ospedali che hanno ricevuto la menzione speciale anche i bergamaschi Papa Giovanni XXIII e le Cliniche Gavazzeni

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C’è anche l’ospedale Maggiore di Crema tra i nove ospedali lombardi che hanno ottenuto una menzione speciale da Fondazione Onda nell’ambito della prima edizione del concorso best practice in tema di tumore alla prostata e complicanze funzionali post trattamento. Oltre all'ospedale cremasco sono stati premiati anche il Papa Giovanni XXIII di Bergamo, le Cliniche Gavazzeni di Bergamo, gli Spedali Civili di Brescia, l'Ospedale Sant'Anna di San Fermo della Battaglia (Co), l'Asst Santi Paolo e Carlo di Milano, dell'IRCCS San Raffaele di Milano, dell'Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Mi) e dell'Istituto Maugeri IRCCS di Pavia.

Fondazione Onda premia le best practice

La cerimonia di premiazione si è svolta ieri mattina, 7 novembre 2023, a Palazzo Pirelli a Milano, alla presenza della presidente di Fondazione Onda Francesca Merzagora. Presente per un saluto istituzionale anche l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso. Per Asst Crema erano presenti il direttore generale Ida Ramponi e il direttore dell’unità operativa di urologia Giuseppe Salinitri. La struttura cremasca è stata premiata “per l’impegno e l’attenzione profusi nella gestione delle complicanze funzionali post operatorie del tumore della prostata”.

“L’iniziativa – ha chiarito la presidente di Fondazione Onda Francesca Merzagora - parte dal Bollino Azzurro, nato di recente proprio con l’idea di costruire una rete di ospedali che si occupano di tumore prostatico, al fine di offrire alla popolazione l’opportunità di essere correttamente informata, come nel caso delle problematiche funzionali legate al post-trattamento. Il fine ultimo dell’iniziativa è ovviamente promuovere un’assistenza multidisciplinare e qualificata da parte del personale sanitario che possa migliorare la qualità della vita dei pazienti”.

Il tumore alla prostata

Sono circa 564mila gli italiani con pregressa diagnosi di tumore della prostata, la neoplasia più frequente nella popolazione maschile, che rappresenta oltre 19,8 per cento di tutti i tumori diagnosticati negli uomini, tanto che solo nel 2022 sono stati diagnosticati 40.500 nuovi casi. A Crema sono 40 gli interventi di prostatectomia radicale realizzati ogni anno.

”Di questi – ha spiegato Salinitri – quasi tutti vengono resi partecipi di un percorso riabilitativo per la gestione delle complicanze post intervento chirurgico, in particolare disfunzione erettile e incontinenza da sforzo. Siamo molto fieri che questo approccio, che ho proposto dopo essermi insediato, sia stato riconosciuto. Questa menzione è simbolo di un traguardo importante e condiviso da tutta la mia equipe, consapevoli che i percorsi non possano rimanere ingessati, debbano, al contrario cambiare e innovarsi per offrire una migliore qualità di vita”.

Il trattamento della complicanze funzionali

Disfunzione erettile e problemi funzionali di incontinenza urinaria sono condizioni che non solo spesso sono resistenti alle terapie farmacologiche, ma che comportano anche un impatto devastante in termini personali e sociali, segnando spesso l’inizio di un difficile percorso. Una situazione, confermata dalla recente indagine “Tumore della prostata e complicanze post operatorie: stato dell’arte, criticità e prospettive future“ condotta da Elma Research, in collaborazione con Boston Scientific Italia, che ha voluto indagare sul vissuto e sulle aspettative dei pazienti ed esplorare il grado di conoscenza, percezione ed esperienza da parte degli urologi. Ne deriva un’immagine sconfortante, soprattutto se confrontata con quella delle donne che su questo fronte hanno fatto passi importanti e che dopo una mastectomia, trovano più ascolto, tutele, prospettive.

Anzi, secondo l’indagine, non tutti i pazienti che sviluppano complicanze funzionali ricevono un trattamento adeguato: infatti, il 33% dei pazienti con incontinenza urinaria e il 35% dei pazienti con disfunzione erettile non viene sottoposto ad alcun tipo di terapia. Da qui l’idea di istituire il concorso per premiare le strutture che propongono strutturati percorsi di presa in carico.

Ida Ramponi e Giuseppe Salinitri

Soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa dal direttore generale di Asst Crema Ida Ramponi che si è congratulata con il dottor Salinitri e tutta l’equipe "per questo importante riconoscimento, che ci vede di nuovo attori nell’ambito del delicato percorso della medicina di genere, per una presa in carico appropriata e personalizzata al fine di migliorare la qualità di vita”.

Cerimonia a Palazzo Pirelli

Un binomio, quello di appropriatezza e prevenzione fortemente sostenuto anche da Fondazione Onda. E ricordato anche dalle parole dell’assessore Bertolaso.

“È fondamentale portare avanti iniziative che aiutino a tenere accesa l’attenzione su malattie così importanti e complesse come il tumore della prostata. C’è sempre molto da fare in questo ambito e ringrazio Fondazione Onda per l’impegno e l’attenzione su queste tematiche: occorre che arrivino a tutti informazioni precise, accurate e reali su come si previene e si cura questa patologia. La prevenzione in particolare deve sempre essere il pilastro su cui fondare le proprie azioni, sia per le singole persone, sia per chi pianifica e gestisce le risorse, anche perché è provato che porti benefici per tutto il sistema”.

L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Regione Lombardia e con il patrocinio di AURO – Associazione Urologi Italiani, Europa Uomo Onlus, FIC - Fondazione Italiana Continenza, FINCOPP – Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico, SIA – Società Italiana Andrologia, SIU – Società Italiana di Urologia, SIUrO – Società Italiana di Uro-Oncologia e Società Italiana di Urodinamica.

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