Tumore al seno, Ats Bergamo in prima linea con lo screening mammografico gratuito
Ogni anno sono 277 i decessi legati al tumore alla mammella, la patologica oncologica più frequente nelle donne.

Ottobre è il mese per la prevenzione del tumore al seno e l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo è in prima linea nella lotta a quella che è la più diffusa patologia neoplastica e la prima causa di morte per tumore per le donne.
Screening mammografico gratuito
“Lo screening mammografico gratuito, che si realizza attraverso chiamata diretta a cadenza biennale per le donne d’età fra 50 e 69 anni (esteso ai 74 anni dal 2018), rappresenta uno strumento primario per contrastare questo fenomeno – spiega la dottoressa Laura Tessandri (nella foto), Responsabile UOS Centro Screening ATS di Bergamo – La nostra Agenzia di Tutela della Salute gestisce in modo centralizzato, oltre alle agende dei centri erogativi di 1° livello, la chiamata individuale (in sostituzione delle chiamate periodiche in base al comune di domicilio/residenza) per la mammografia di screening con invio degli inviti, dei solleciti e degli esiti negativi del test. Dal 2019 la chiamata attiva per la mammografia di screening è stata estesa anche alle donne tra i 45 e i 49 anni”.
Alta adesione delle donne
Nel 2019 sono state invitate a partecipare allo screening 112.487 donne residenti di età compresa tra i 50 ed i 74 anni d’età e si sono sottoposte a mammografia di screening 73.221 donne. L’adesione allo screening mammografico nel 2019 è stata pari a 73,96%.
“Nel 2020 l’emergenza sanitaria Sars Cov2 ha rallentato e sospeso per qualche mese le attività cliniche ambulatoriali, ma la metà della popolazione femminile è stata raggiunta dall’offerta di screening mammografico – precisa la dottoressa Tessandri - Nel 2021 stiamo lavorando per recuperare il ritardo indesiderato del 2020 e riprendendo la programmazione ordinaria”.
Cinque diagnosi di cancro ogni mille donne
“In provincia di Bergamo l’adesione al programma di screening è aumentata progressivamente, confermando la fidelizzazione della popolazione. Il numero di donne che eseguono la mammografia di screening - e che necessitano di altri esami (ecografia, biopsia) dopo la mammografia di screening - è pari a 10 ogni 100 esami - evidenzia la dottoressa Tessandri - Ogni 1.000 donne che si sottopongono a mammografia di screening 5 hanno una diagnosi di cancro e in 8 casi su 10 la malattia è diagnosticata in fase precoce, con migliori possibilità di cure e guarigione”
Tumore al seno, la patologia oncologica più frequente
“Secondo i dati del Registro Tumori della ATS di Bergamo, mediamente in provincia di Bergamo si registrano 908 nuovi casi di tumore della mammella femminile (163 nuovi casi ogni 100.000 residenti donne ogni anno). Si tratta della patologia oncologica più frequente nella popolazione femminile. In termini di incidenza rappresenta il 30,8% di tutte le patologie tumorali - aggiunge Giuseppe Sampietro, del Servizio di Epidemiologia Aziendale di ATS Bergamo – E’ una patologia con trend positivo in termini di incidenza, perché lo screening e la maggiore attenzione diagnostica favoriscono la scoperta di nuovi casi ogni anno. Nel confronto con le altre aree del nord Italia l’incidenza nel nostro territorio è leggermente più bassa”.
Ogni anno 227 decessi in provincia
Quanto ai decessi, mediamente in provincia di Bergamo, “si registrano 227 decessi annui per tumore della mammella femminile (41 decessi ogni 100.000 residenti femmine ogni anno): è la patologia oncologica più frequente nella popolazione femminile in termini di mortalità (rappresenta il 15,1% di tutte le patologie tumorali). Il trend in termini di mortalità è negativo grazie allo screening che anticipa la diagnosi per il miglioramento delle terapie. Rispetto alle altre aree del nord Italia la mortalità è sovrapponibile”, conclude Sampietro.
Donne: il tumore alla mammella e gli altri tumori
Nelle donne il cancro della mammella rappresenta la neoplasia più frequente in tutte le classi di età, sebbene con percentuali diverse (41% nelle giovani vs 22% nelle anziane). Il tumore della mammella è la prima causa di morte oncologica per le donne in tutte le fasce di età rappresentando il 26% dei decessi tra le giovani (0-49 anni), il 20% tra le adulte (50-69 anni) e il 13% tra le donne in età superiore a 70 anni.
Nelle donne giovani invece (0-49 anni) è più elevata la probabilità di sviluppare un tumore in una delle seguenti sedi: mammella, tiroide, melanoma, cervice uterina e colon-retto.
Nella fascia 50-69 anni rimane sempre elevata la probabilità di sviluppare un tumore della mammella, ma al secondo posto sale drammaticamente il colon-retto; a seguire polmone, corpo dell’utero e tiroide. Nelle donne più anziane le sedi tumorali più probabili sono mammella, colon-retto, polmone, pancreas e stomaco.
L’andamento dell’incidenza e della mortalità
Una riduzione dell’incidenza è un indicatore positivo, segno della minor esposizione a fattori cancerogeni o dell’effetto dell’introduzione di programmi diagnostici in grado di identificare lesioni precoci.
Una riduzione della mortalità è un fenomeno anch’esso sempre positivo, perché dovuto sia a un calo del numero dei soggetti che si ammalano (come per il tumore del polmone negli uomini) sia alla disponibilità di cure sempre più efficaci (come per il tumore della mammella metastatico e il melanoma).
Dal 2022 avvio dello screening del tumore del collo dell’utero
Da qualche mese in provincia di Bergamo è stato ricomposto il Tavolo interaziendale e multiprofessionale che coinvolge specialisti e professionisti di ATS, ASST e strutture private accreditate con l’obiettivo di concludere - entro il 2021 - le attività propedeutiche per l’avvio del programma di screening del tumore del collo dell’utero, che è raro ma invalidante se non diagnosticato precocemente. Il terzo screening avrà come popolazione target le donne d’età compresa tra i 25 ed i 64 anni, che finora hanno ricevuto da ATS lettere di sensibilizzazione al pap test di prevenzione, gratuito a cadenza triennale.