Carabinieri

Truffe telefoniche, arrestata una 20enne e sequestrato oltre un chilo di gioielli rubati

Le indagini sono partite lo scorso 18 febbraio dalla denuncia presentata da un'anziana di Albano Sant'Alessandro a cui avevano sottratto 10mila euro di gioielli

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Un appartamento a Capriate San Gervasio era diventato il loro deposito: lì i carabinieri sono riusciti a recuperare e sequestrare 1,4 chili di gioielli sottratti con l'inganno a decine di vittime - soprattutto anziane - cadute nella rete di truffatori senza scrupoli.

Truffe telefoniche

L'operazione, condotta dai militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Bergamo, ha portato anche all’arresto di una giovane truffatrice e alla denuncia per ricettazione di un trentenne pregiudicato. Le indagini hanno preso avvio dalla denuncia presentata da un'anziana donna, classe 1943, residente ad Albano Sant'Alessandro che, lo scorso 18 febbraio, ha raccontato ai carabinieri di essere stata raggirata con la tecnica ormai tristemente nota del “finto avvocato”.

La vittima era stata contattata telefonicamente da un uomo che, spacciandosi per un avvocato, le aveva raccontato di un presunto incidente stradale in cui sarebbe stato implicato il figlio. Per evitare problemi giudiziari al figlio, l’anziana era stata convinta a consegnare denaro e tutti i gioielli che aveva in casa, per un valore complessivo stimato in circa diecimila euro, a un complice del finto avvocato, che al momento giusto si era presentato alla sua porta a farsi consegnare l’intero bottino.

Fermati a Milano

Il 19 febbraio, attraverso un’attenta analisi dei sistemi di videosorveglianza presenti sul territorio, i carabinieri sono riusciti a individuare l’auto utilizzata dai truffatori il giorno precedente, a localizzarla e successivamente a seguirne i movimenti fino a Milano, dove la sera stessa
l’autovettura è stata fermata dai militari con a bordo una ventenne residente a Napoli, già nota alle forze di Polizia per reati analoghi. La giovane, insieme a un complice, poco prima, aveva messo a segno un altro colpo in via Solari con una tecnica molto simile, ma in questo caso il truffatore aveva finto di essere addirittura un Generale dei Carabinieri, riuscendo a ingannare la vittima, una donna, classe 1957, e a sottrarle monili in oro per un valore stimato di oltre diecimila euro.

I carabinieri sono intervenuti subito dopo il colpo, con il complice che aveva appena visitato l'abitazione della vittima portandosi sia il lauto bottino. L'uomo è riuscito a sottrarsi alla cattura e a darsi alla fuga, ma è stato costretto ad abbandonare la refurtiva, che è stata recuperata dai militari. Attualmente il fuggitivo è ancora ricercato, mentre i beni recuperati sono stati restituiti alla legittima proprietaria.

L'appartamento-deposito a Capriate

La giovane, che dopo l’arresto è stata trattenuta in caserma e posta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stata processata in udienza direttissima presso il Tribunale di Milano il 20 febbraio scorso per la truffa di via Solari, al termine della quale è stata rilasciata senza provvedimenti. La giovane è stata, però, denunciata dai carabinieri alla Procura della Repubblica di Bergamo, che sta coordinando l’attività investigativa, in quanto sospettata di aver partecipato alla truffa commessa ad Albano Sant’Alessandro e ad altre truffe rilevate in provincia.
Ricostruendo i movimenti della sua auto i carabinieri sono riusciti a individuare un appartamento a Capriate San Gervasio, utilizzato come deposito della refurtiva dalla coppia indagata. All’interno dell’appartamento, a seguito di una perquisizione, gli investigatori della Sezione Operativa di Bergamo hanno recuperato e sequestrato 1,4 kg di gioielli, suddivisi in otto buste, ognuna verosimilmente corrispondente a una truffa andata a segno. A custodire la refurtiva era un 31enne originario di Napoli, che stava scontando gli arresti domiciliari in quell’appartamento per reati legati allo spaccio di droga. L’uomo è stato denunciato per ricettazione.

I carabinieri, sotto il coordinamento della Procura di Bergamo, stanno ora ricostruendo il quadro completo delle truffe messe a segno dal gruppo criminale, confrontando le denunce ricevute negli ultimi giorni dai diversi comandi dell’Arma per risalire ai legittimi proprietari, tra i quali la signora di Albano Sant’Alessandro, dalla quale era partita questa indagine lampo.

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Il Vademecum contro le truffe

Le truffe ai danni degli anziani avvengono spesso attraverso telefonate da parte di falsi avvocati o appartenenti alle Forze dell’ordine. Il copione è sempre lo stesso: un parente sarebbe rimasto coinvolto in un grave incidente e servirebbe una somma di denaro per evitare conseguenze legali o per coprire spese mediche urgenti. Poco dopo, un complice si presenta a casa della vittima per ritirare i soldi o i gioielli. Ecco alcuni consigli utili per evitare di cadere in questi raggiri:

  • diffidate delle apparenze e non aprite la porta agli sconosciuti
  • non fidatevi di tesserini di riconoscimento mostrati velocemente: potrebbero essere falsi
  • ricordate che le Forze dell’rdine non chiedono mai denaro per assistenza
  • non date confidenza al telefono e verificate sempre con un familiare la veridicità di richieste di denaro
  • diffidate da chi, fingendosi la banca o le Forze dell’ordine, richiede il trasferimento del vostro denaro su conti più sicuri
  • se sospettate di essere vittime di una truffa, chiamare immediatamente il 112
  • se avete dei parenti anziani che vivono da soli cercate di sensibilizzarli sull’argomento
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