Trovato un cadavere nell'Adda: è quello della babysitter uccisa dal compagno
La 40enne salvadoregna è rimasta per oltre un mese in acqua. Sarà ora l'autopsia a chiarire le reali circostanze della sua morte

Un corpo è riaffiorato, ieri, 2 marzo 2025, dalle acque del fiume Adda tra Spino e Zelo e Buon Persico. Con ogni probabilità si tratta del corpo di Jhoanna Nataly Quintanilla, la babysitter 40enne uccisa dal marito lo scorso gennaio, a Milano.
Trovato un cadavere nell'Adda
Per stabilirlo con certezza sarà necessaria l'autopsia, che verrà eseguita all'Istituto legale di Pavia, ma i dubbi che si tratti della salvadoregna uccisa da Pablo Gonzalez Rivas sono pochissimi. Ad avvallare l'ipotesi degli inquirenti, nonostante il corpo sia rimasto oltre un mese in acqua, sarebbero alcuni segni particolari della donna, la corporatura perfettamente compatibile e soprattutto la presenza, accanto a corpo, di un borsone nero identico a quello che il compagno aveva caricato in auto la notte del 24 e il 25 gennaio.
Uccisa da compagno
Lui, connazionale 48enne, reo confesso, aveva denunciato la scomparsa della compagna solo una settimana dopo. Il cerchio si è stretto attorno a lui fino all'arresto, avvenuto il 7 febbraio. Gonzales ha poi confessato di averla uccisa, ma involontariamente, in un gioco erotico finito male. Incastrato dalle telecamere, che lo riprendevano quella notte mentre caricava un pesante borsone in auto, ha poi spiegato di aver gettato il corpo in un fosso, non meglio precisato, nei pressi di Cassano d'Adda. E' lì, tra le rogge di Treviglio, Cassano e Inzago che si sono concentrate per giorni le ricerche, anche con l'aiuto dei droni. Ma era stato tutto inutile.
L'avvistamento ieri pomeriggio
Fino a ieri, quando, nel primo pomeriggio, alcuni passanti hanno visto affiorare un cadavere nelle acque del fiume sul confine tra cremasco e lodigiano. Sul posto sono intervenuti i sommozzatori e i Vigili del fuoco, insieme ai carabinieri. Le operazioni sono durate alcune ore, finché intorno alle 21 il corpo è stato recuperato. Sul posto anche i pm di Lodi e Milano.
Sarà, ora, l'autopsia a chiarire come sia morta la 40enne e a far luce sulla ricostruzione del compagno a cui gli inquirenti non hanno mai creduto.




