Cronaca

Trovata morta in casa a 49 anni, comunità in lutto per Chiara Rizzi

A stroncarla un infarto fulminante domenica 12 ottobre, in serata. Mercoledì 15 folla commossa ai funerali

Trovata morta in casa a 49 anni, comunità in lutto per Chiara Rizzi

Una donna in piena vita, senza problemi di salute. Eppure un infarto fulminante domenica scorsa, in serata, ha strappato Chiara Rizzi all’affetto dei suoi cari improvvisamente, a 49 anni, mentre si trovava sul divano di casa, a Cologno al Serio.

Trovata morta in casa dai familiari

Poco prima aveva salutato l’amica Antonella Ruggero e poi aveva scambiato qualche messaggio al cellulare con la figlia Giulia, di 22 anni. Più tardi però il telefono di colpo si è fatto muto. Le chiamate del figlio 17enne Daniele non hanno ricevuto risposta, e così il ragazzo ha prima chiamato l’amica della madre chiedendo se fosse ancora con lei, poi ha avvertito la sorella, che è arrivata a casa della mamma con il compagno Kapllan. Trovando la porta chiusa con le chiavi inserite nella toppa dall’interno, e non ricevendo alcuna risposta, la giovane ha chiesto ad Antonella di raggiungerla e poi, preoccupata, ha allertato anche il padre, separato. Per entrare è stato necessario sfondare la finestra: la donna era già senza vita, inutili i soccorsi.

La notizia si è presto diffusa, suscitando vivo cordoglio: la 49enne infatti molto conosciuta in paese, essendo cresciuta nella storica macelleria di famiglia, che poi si è trasferita a Ghisalba. Era poi uscita dall’azienda dopo il secondo figlio e adesso lavorava come impiegata a Torre de’ Roveri. Una donna molto unita ai suoi due figli, che ancora non riescono a capacitarsi dell’accaduto.

Soccorsi inutili

“Dimenticava spesso le chiavi nella toppa, pensavamo che fosse sotto la doccia e non avesse sentito il cellulare – ha spiegato Giulia – quando mio padre è arrivato insieme al mio compagno è salito dal balcone e poi ha sfondato la finestra: la mamma era sul divano, con il telefono ancora in mano…”.

“Suo padre ha sentito il battito e non c’era più, ma le ha praticato lo stesso il massaggio cardiaco e la respirazione, avendo seguito un corso di pronto soccorso – ha aggiunto Kapllan – abbiamo subito allertato i soccorsi, che al telefono ci hanno dato le indicazioni necessarie in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Il personale sanitario ha tentato anch’esso di rianimarla, ma era troppo tardi. Chiara era una donna molto disponibile, con me e con tutti, se poteva dava una mano a chiunque, non si tirava mai indietro”.

Una mamma amorevole

“È stato uno choc per tutti noi, facciamo ancora fatica a crederci … Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato al nostro dolore – ha continuato Giulia – la mamma era la persona più amorevole che abbia mai conosciuto in tutta la mia vita, quella che ha dato più amore a me e a mio fratello. Durante gli anni dell’adolescenza abbiamo avuto i nostri contrasti, com’è normale che sia, ma negli ultimi due siamo state davvero molto unite. Facevamo tutto: pilates, viaggi, tante cose nuove… eravamo sempre insieme”.

“Stava benissimo quando l’ho salutata – ha affermato Antonella – altrimenti sarei rimasta con lei. La mattina era andata a camminare a Bergamo, in città alta, poi mentre tornava a casa ci siamo chiamate e accordate per trascorrere insieme il pomeriggio: avevamo optato per le ‘Giornate del Fai’ a Brescia. Quindi avevamo cenato a casa sua con una pizza e intorno alle 20.30 io sono tornata a casa. Tutto bene, poi alle 21.15 la chiamata di Daniele… Noi due eravamo come sorelle, viaggiavamo e ci piaceva degustare il buon vino. E poi andavamo alle mostre, ai concerti… era già pronto un calendario dei prossimi appuntamenti che non volevamo perdere. Io la trascinavo un po’, spingendola a fare le cose che le piacevano. Chiara era una donna solare, benvoluta da tutti”.

Comunità in lutto

Tantissimi i colognesi che sono passati per una visita e che poi hanno partecipato alle esequie mercoledì pomeriggio, nella chiesa parrocchiale. E dall’altare Antonella ha letto un toccante pensiero chiamando la cara amica con un nomignolo.

“Scècc Teodora!! – ha esordito – Adesso starai dicendo: ‘Anto fa mia cinema’. So che quello che sto facendo adesso non è tra le cose che piacciono a te, ti facevo incazzare quando lo facevo, ma ora stammi ad ascoltare perché lo farò comunque. Pazzesco… Sai che non mi piace questa parola, ma pazzesco è quello che tutti noi stiamo vivendo. Nessuno sa, forse ora tu sì, quali sono esattamente i piani di Lui lassù, ma mettiamola così, Rizzi… Noi ora iniziamo a fare un progetto di viaggio su larga scala, larghissima direi: itinerario, voli, eventi, ristoranti, enoteche (Franciacorta, non prosecco). Creo una nota condivisa con te e iniziamo la programmazione!! La destinazione… dopo ci arriveremo. Perché lo sai, neh, che viaggerai sempre qui con me… E quando vorrò veramente vederti punterò la macchina fotografica direzione Luna, mare della tranquillità, e ti vedrò là (di questa cosa ne sono certa). Là a ridere per qualche cavolata che avrò fatto o detto, punteggiatura sbagliata compresa. Mi hanno detto che dovrò vivere anche per te… lo farò, te lo giuro sulla tomba di mio padre! Sappi però che non mangerò anche la tua parte, quello che mi avanza lo lascerò sempre finire a te. Per ultimo la cosa più la importante: la mia priorità nella vita saranno i tuoi figli, diventeranno quello che mi è sempre mancato. Nei discorsi strampalati che facevamo me lo dicevi sempre e anche domenica mi hai detto: “Ma se io muoio tu cosa farai?”. Io ti ho dato una risposta scema, ma la mia risposta ora è solo una: amerò te e i tuoi figli tutti giorni. Devono sapere che possono sempre, sempre, contare su di me che sarò per sempre la tua metà. Ah dimenticavo la destinazione…. Per questa volta, ma solo per questa, decidi tu e io seguirò i tuoi desideri. Sai quanto ti voglio bene e io so quanto ne vuoi a me…”.

Poi si è rivolta ai presenti: “Grazie a tutti anche a nome della famiglia per l’amore che le avete dato in questi giorni con i vostri ricordi e pensieri”. Infine una chiosa altrettanto spiritosa: “E con questo non aggiungo altro se non ‘Buongiorno, faccio la doccia e poi ti chiamo’”.