Treviglio - Poste lumaca, il sindacato : "Lavoratori troppo stressati, chili di lettere in giacenza" - TreviglioTv
Caos poste, il sindacato difende i portalettere: "Aree troppo grandi e lavoratori stressati". Così a Treviglio si accumulano svariati chili di lettere in giacenza.
Lettere consegnate con settimane di ritardo, soprattutto a Treviglio, Castel Rozzone e Calvenzano. Era arrivata anche la protesta dei tre sindaci, settimana scorsa, per denunciare i continui disservizi postali che si sono verificate in questi mesi attorno al centro di distribuzione di Treviglio. Ora il sindacato Confsal Comunicazione, per voce del segretario provinciale Antonio Celsa, spiega perché i portalettere sono spesso (molto spesso) in ritardo e punta il dito contro la riorganizzazione della distribuzione a giorni alterni.
"Tutto questo caos è dovuto all’implementazione del nuovo modello organizzativo del recapito a giorni alterni - spiega il segretario - La nuova organizzazione prevede la consegna della posta un giorno si e un giorno no e il portalettere si trova a gestire una macrozona divisa in due subzone (più piccole), una per giorno. Teoricamente l’organizzazione del lavoro dovrebbe essere tale da consentire al portalettere la consegna di tutta la posta della subzona A in un giorno e, il giorno seguente, della Subzona B e cosi via, senza l’accumulo di giacenza. Il problema sta nel fatto che la macrozona è stata divisa in zone grandi, e non in due subzone piu piccole come previsto dall’accordo firmato con le organizzazioni sindacali".
"Il risultato - ha continuato - è il raddoppiarsi della mole di lavoro a carico della zona quel giorno non servita, che il giorno successivo vedrebbe l’accumularsi di giacenza per mancanza di tempo mezzi e possibili altre soluzioni dovute a carenze organizzative strutturali di vario tipo, tali da rendere impossibile la consegna totale della posta giornaliera. Infatti a oggi, nel Centro di distribuzione di Treviglio e non solo ci sono svariati chili di giacenza dovuti all’impossibilità da parte degli addetti ai lavori di potere gestire le criticità descritte. La carenza di personale e le condizioni di stress alle quali sono sottoposti i lavoratori sono diventate talmente croniche da causare di conseguenza infortuni e malattie tese ad aggravare la situazione di un personale già ridotto all’osso. La nostra posizione come Confsal non ha potuto che essere, così come nel passato, di netta contrarietà nei confronti di un modello organizzativo che prevede un recupero sulla pelle dei lavoratori, a danno dei cittadini-clienti cui vengono sottratti servizi essenziali. Proseguiremo le nostre denunce e la nostra lotta con tutte le iniziative utili, a cominciare dal coinvolgimento della cittadinanza interessata, invitando le Istituzioni locali a schierarsi con noi a difesa dei posti di lavoro e dei servizi".