Treviglio-Bergamo, sindaci sempre più critici. E anche Imeri ora alza la voce
"Resto favorevole, ma Autostrade bergamasche ora deve giocare a carte scoperte"
"E' assurdo sostenere che l'autostrada si fa solo se la pagano i privati. Se serve, serve. Ma di certo la società Autostrade bergamasche ora deve giocare a carte scoperte". Resta fedele al partito dei «pro autostrada» il sindaco di Treviglio Juri Imeri. Anche dopo la clamorosa svolta di settimana scorsa, quando la società proponente - in cui peraltro il Comune di Treviglio ha una piccolissima quota - ha chiesto un contributo pubblico da 130 milioni di euro per realizzare l'opera. Un contributo enorme (il 30 percento della spesa prevista), chiesto dopo anni in cui la società aveva sostenuto di essere in grado di finanziare l'autostrada solo con investimenti privati.
Treviglio-Bergamo: ne vale la pena?
Una richiesta che ha avuto un effetto detonante: nella Bassa anche alcuni dei sostenitori più strenui del progetto hanno cominciato a chiedersi se non sarebbe più logico investire la stessa cifra o una cifra minore per riqualificare la viabilità esistente. E ha fatto vacillare ogni certezza circa la sostenibilità economica del progetto finora sbandierata dalla governance di Autostrade bergamasche, reduce peraltro da uno scontro intestino tra gli azionisti giocatosi proprio su questo tema.
Sull'opportunità o meno di procedere, anche il sindaco di Treviglio sembra però avere qualche remora in più. Non tanto legato al progetto o al contributo pubblico, quando alla società stessa. "Credo ancora che quanto a consumo di suolo, probabilmente ne consumeremmo di più realizzando tutte le tangenziali di Verdello, Comun Nuovo e Treviglio, rispetto a una strada dritta - spiega - Ma di certo ora vogliamo risposte. Dalla Regione e dalla stessa società. Questa fuga in avanti della società non mi è piaciuta: Treviglio è socia e della richiesta di finanziamento non ne sapevamo nulla. Non è possibile che veniamo a sapere queste cose dalla stampa... Questa cosa non esiste. E' il momento di giocare a carte scoperte. Serve chiarezza. Regione e Provincia, credo, devono continuare a spingere perché si realizzi l'autostrada. Ma se invece deve diventare solo il terreno di uno scontro ideologico, che se la tengano".
Arcene e Verdello contrari
Ancora più critici i sindaci di Verdello Fabio Mossali e di Arcene Roberto Ravanelli. "Prima di buttare 130 milioni di euro in un’opera, tra l’altro molto discussa spero che qualcuno in Regione si metta una mano sul cuore e pensi alle tante piccole opere in stand by da anni che potrebbero risolvere, con un investimento di gran lunga inferiore, buona parte dei problemi di viabilità della Bassa" commenta il primo.
"Per i nostri cittadini che devono andare a Bergamo l’unico ostacolo è Verdello, l’unico paese che ancora non ha una tangenziale esterna – prosegue invece Ravanelli – Dovessi scegliere, opterei per quella tangenziale, perché l’autostrada avrebbe un impatto decisamente diverso a livello ambientale, comporterebbe l’acquisizione di terreni e conseguenze di più ampia portata"
Il Ptcp lascia spazio a modifiche sostanziali
Intanto, nel Ptcp adottato lunedì dalla Provincia il progetto dell'autostrada deve incassare un ulteriore e importante «colpo basso». Il Documento di piano individua infatti la necessità di un ragionamento sulla «direttrice nord-sud». Ma sulla natura di questo collegamento (un'autostrada? una superstrada?) il documento sembra lasciare spazio a modifiche anche sostanziali del progetto.
E si riparla di Bassa orientale: nuova Cremasca e tram per Bergamo
Ma mentre la Treviglio-Bergamo s'indebolisce, il Ptcp lascia aperte due ipotesi per il collegamento nord-sud sono accarezzate da tempo, a est del Serio: la «nuova Cremasca» e il tram Martinengo-Zanica.
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