(Dis)servizi

Trenord "disastrata": i pendolari bergamaschi chiedono le dimissioni dell'assessore Terzi

La replica dell'assessore alle Infrastrutture: "E' un problema generalizzato che riguarda tutto il trasporto pubblico".

Trenord "disastrata": i pendolari bergamaschi chiedono le dimissioni dell'assessore Terzi
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Tra i pendolari bergamaschi e l’assessore regionale Claudia Maria Terzi il rapporto non è mai stato idilliaco. I continui disservizi imputabili a Trenord quello che 24 comitati delle dodici province lombarde definiscono "un consapevole processo di progressivo smantellamento del servizio ferroviario regionale" hanno spinto oggi (17 gennaio) a chiedere esplicitamente le dimissioni dell’assessore Terzi.

I pendolari chiedono le dimissioni di Terzi

Come riporta Prima Bergamo, la tesi dei pendolari è ormai è diventato impossibile utilizzare i treni e che "il trasporto pubblico lombardo e in particolare quello su ferro, di cui la programmazione e funzionamento ricadono nella piena competenza e responsabilità dell’esecutivo regionale, sta conoscendo uno dei suoi più cupi periodi, degradando continuativamente e in maniera ormai non più sostenibile".

L'assessore regionale ai Trasporti, la bergamasca Claudia Terzi

Perciò, per correggere tali disagi, sarebbe necessario un cambio drastico nella gestione del sistema ferroviario regionale. Nella lettera scritta dai comitati, inviata al presidente Attilio Fontana, Claudia Maria Terzi è accusata di essere "largamente responsabile del disastro, attuando scelte politiche e gestionali inadeguate e sottraendosi sistematicamente al confronto con i rappresentanti degli utenti".

Il problema non è solo il Covid

"Anche se la pandemia costituisce un ulteriore motivo di peggioramento, non ne costituisce affatto la causa esclusiva e nemmeno la principale – denuncia la lettera -. Il Covid c'è per tutti, ma nessuna altra azienda è nelle stesse disastrate condizioni di Trenord e ovunque (anche per la “vicina” Trenitalia) le cancellazioni dei treni rimangono a un livello molto più basso. In particolare, il peggioramento della qualità e della quantità del servizio è in atto da anni e la pandemia costituisce quindi solo una causa di accelerazione e giustificazione del degrado".

I comitati sottolineano che dalle 2.347 corse giornaliere del 2018 si è passati, secondo l’orario in vigore dal 10 gennaio, a meno di 1.800, senza contare la riduzione della lunghezza del percorso di molte tratte.

"A tale riduzione vanno sommate le cancellazioni delle corse che, nei giorni scorsi, sono arrivate a punte del 25 per cento. Larga parte di queste criticità dipendono dal fallimento del programma di assunzioni di personale, nonché dallo smantellamento dell’Unità operativa dell’assessorato Trasporti appositamente dedicata".

Disagi anche per gli autobus

Le problematiche riguardanti il trasporto pubblico non si limiterebbero solo alla parte ferroviaria. Anche il servizio su gomma, ugualmente di competenza regionale ma demandata alle province e ai comuni capoluogo, vivrebbe una fase di crisi.

"Siamo certi di poter confidare nella sua autorità di presidente della giunta – concludono i viaggiatori - perché affidi la delega ai Trasporti a persona più motivata e competente, perché la Lombardia abbia i servizi ferroviari che merita".

Carretta incalza: "Il servizio venga affidato con gare e bandi"

Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale bergamasco di Azione Niccolò Carretta, da tempo uno dei più impegnati sul tema Trenord e che non ha mai nascosto le proprie perplessità (eufemismo) sull'efficienza della società ferroviaria regionale.

"I disagi del servizio sono evidenti a tutti da molti anni - ha commentato Carretta -. Purtroppo, gli ultimi interventi di rinnovo del materiale rotabile, che riconosco con piacere, non sono sufficienti e i dati oggettivi segnalano che il raggiungimento di un livello accettabile del servizio sia ancora molto lontano. Da tempo chiedo che il servizio venga affidato attraverso gare e bandi aprendolo alla concorrenza, una modalità potenzialmente più efficace dell’attuale affidamento diretto a Trenord e che porterebbe sicuramente notevoli miglioramenti".

Terzi: "E' un problema generalizzato"

"Purtroppo le assenze di personale stanno rendendo difficile organizzare tutti i servizi del Tpl. Perché il problema non è solo di Trenord, ma è generalizzato: sono numerose anche le aziende del settore gomma che vanno via via riducendo le corse a causa proprio delle assenze del personale positivo o in quarantena. Analoghi problemi stanno affrontando altre imprese ferroviarie come Trenitalia, posto che il servizio ferroviario lombardo per come è strutturato, per volumi, quantità e frequenza, non ha paragoni nel resto d'Italia".

E' arrivata a stretto giro la replica dell'assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi.

"Per quanto attiene più nello specifico a Trenord - prosegue Terzi - mi limito a ricordare che la riorganizzazione delle corse ha come obiettivo proprio la tutela degli orari più frequentati da studenti e lavoratori, cercando di garantire il più possibile le fasce di punta. Del resto ogni giorno sono garantiti in Lombardia 800.000 posti, a fronte di un'utenza attuale che si aggira sui 350.000 viaggiatori".

Regione investe 2 miliardi per i nuovi treni

"La Regione - spiega Maria Claudia Terzi - sta investendo 2 miliardi di euro per l'acquisto dei nuovi treni che stanno gradualmente entrando in servizio, e 1 miliardo di euro per efficientare l'infrastruttura di Ferrovienord, nella speranza che lo Stato centrale attui in proporzione investimenti analoghi sulla rete statale. A questo, parlando invece di trasporto su gomma si aggiungono i 400 milioni di euro annui che Regione stanzia per integrare il Fondo nazionale trasporti (Fnt). La Lombardia infatti è tra le poche regioni in Italia a mettere consistenti risorse autonome per il trasporto pubblico locale, la cui gestione e programmazione è di competenza delle Agenzie del Tpl".

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