SIGNORI IN CARROZZA
Piangono gli ulivi,
come se fossero salici,
piange la terra arida,
dura come pietra,
non è cosi che voleva dissetarsi,
non col sangue di vittime innocenti,
signori in carrozza,
si parte.
Eccole povere anime l'acciaio si è piegato,
aggrovigliato su se stesso quasi a sembrare un rovo,
non le vuole liberare le trattiene per le gambe,
per le braccia per i capelli,
non è clemente nemmeno per l'ultimo saluto.
SIGNORI IN CARROZZA
Eccole lasciar la vita, che si è tanto amato,
lasciare figli mogli padri e madri,
lasciare un posto vuoto nelle tavole bandite a festa,
lasciare chi si ama
più di ogni cosa.
SIGNORI IN CARROZZA
Siam bolle di sapone sospinte da un alito di vento,
possiamo volare vedere tante cose,
ma dobbiamo anche sapere,
che è un attimo morire.
Spero che ci sia d'aiuto saper la nostra sorte,
cerchiamo di amare chi ci ama,
per non aver rimpianti,
quando vedremo noi la morte.
Zanotti Diego