Tre arresti in una settimana : uomini fermati per violazione del divieto di avvicinamento
I Carabinieri di Romano costretti a intervenire contro chi non rispetta le misure di protezione delle ex compagne.

I Carabinieri di Romano costretti a intervenire contro chi non rispetta le misure di protezione delle ex compagne.
L’ultimo caso: arrestato un 52enne a Pumenengo
Violano la restrizione imposta dal giudice: arrestati. Lunedì i Carabinieri della stazione di Romano hanno arrestato G. D. M., muratore 52enne, già condannato in passato e sotto processo per maltrattamenti. L’uomo, colpito dal divieto di avvicinamento alla sua ex convivente, era tenuto a mantenere almeno mezzo chilometro di distanza dall’abitazione della donna. Nonostante ciò, è stato sorpreso in un bar a circa 200 metri dalla casa, intento a bere un amaro in compagnia. Era stata la stessa ex a dare l’allarme domenica sera, dopo averlo visto aggirarsi nei pressi della sua abitazione. Già nelle ore precedenti la donna lo aveva segnalato due volte ai Carabinieri, ma in quei casi l’uomo era riuscito a dileguarsi. Nel borsello i militari gli hanno trovato un coltellino con lama di sei centimetri. L’arresto è stato convalidato dal giudice Laura Garufi, che ha disposto per lui il divieto di dimora a Pumenengo.
Una settimana di arresti: il caso del 33enne recidivo
L’arresto di Pumenengo è solo l’ultimo di una serie di interventi che hanno visto i Carabinieri di Romano impegnati negli ultimi sette giorni. Nei giorni precedenti era toccato a un 33enne finire in manette, dopo aver violato per tre volte il divieto di avvicinamento all’ex fidanzata. L’uomo, dopo essere stato allontanato da casa con l’accusa di violenza, aveva iniziato a dormire in auto nei pressi dell’abitazione della donna. Già due volte in cinque giorni era stato fermato e denunciato. Alla terza violazione è scattato l’arresto definitivo, con trasferimento al carcere di Bergamo su disposizione del giudice. Un caso che mostra come, nonostante le misure cautelari, la tutela delle vittime resti fragile. La determinazione dei Carabinieri a far rispettare i provvedimenti è fondamentale, ma resta aperta la questione di come rafforzare la protezione per le donne che, dopo aver denunciato, si trovano ancora a vivere nella paura.
La misura del divieto di avvicinamento: quando scatta e perché
Il divieto di avvicinamento è una delle misure cautelari più applicate nei casi di violenza domestica e maltrattamenti. Disposto dal giudice su richiesta della procura, serve a tutelare le vittime, quasi sempre donne, che hanno denunciato aggressioni, minacce o comportamenti persecutori da parte di mariti, compagni o fidanzati. La distanza da rispettare può variare: in alcuni casi poche centinaia di metri, in altri l’interdizione riguarda l’intero comune di residenza della vittima. La violazione di questa misura è considerata un reato grave, perché mette nuovamente in pericolo la sicurezza della persona che si intende proteggere. Nonostante ciò, le cronache continuano a riportare casi di uomini incapaci o non disposti a rispettare l’ordine del giudice.