Torna il campo scuola della Protezione civile, per la prima volta un esperimento intercomunale

Weekend dedicato alle giovani generazioni alla scoperta di un senso civico. Parte il campo-scuola della Protezione civile.

Torna il campo scuola della Protezione civile, per la prima volta un esperimento intercomunale

Anche quest’anno ritorna il campo scuola della Protezione civile. L’evento avrà sede ancora a Torre. Stesso posto, stesso mare, verrebbe da dire. Ma quest’anno la differenza è sorprendente. Infatti, per una prima assoluta, si tratterà di un campo “intercomunale”.

Chi partecipa

Non solo Torre. Altri 6 comuni e 5 tra gruppi comunali di volontariato di protezione civile ed associazioni  parteciperanno all’evento. Il tutto patrocinato dalla Provincia di  Bergamo, che ha promosso l’iniziativa. Ecco perché si può parlare di intercomunale. I sei comuni sono: Torre Pallavicina, Calcio, Covo, Fara Olivana con Sola, Fontanella e Isso. Il comune capofila ed organizzatore resta comunque il padrone di casa: Torre Pallavicina con il relativo gruppo comunale di volontariato.

In quanti partecipano?

I bambini che hanno aderito nei 6 comuni sono in totale 50 e i volontari che complessivamente parteciperanno alla tre giorni del campo scuola sono circa 100. Il campo verrà allestito come un vero campo base da venerdì 8 settembre all’interno dell’oratorio di Torre Pallavicina e i bambini parteciperanno nelle giornate di sabato 9 e domenica 10 a diverse esercitazioni di protezione civile organizzate in collaborazione con numerose associazioni e gruppi di Volontariato della provincia di Bergamo e non solo.

Il perché dell’evento

“L’idea di fondo e lo scopo che ci siamo prefissati – ha detto Diego Suardi, vicesindaco di Torre e responsabile della Protezione civile – oltre a quello di allargare il più possibile la partecipazione ai comuni confinanti, è interessarsi ai più piccoli. Questo progetto è rivolto alle giovani generazioni. Vogliamo coinvolgere più bambini, così da fare loro prendere conoscenza del mondo della protezione civile anche in maniera giocosa. L’obiettivo è spingerli verso quel senso civico che a volte a noi adulti manca”.