Tegole romane ritrovate nella casetta del pozzo
Si trovano lì dal 1944, murate all'interno della casetta-cabina del pozzo della Roggia Babbiona a Calvenzano.

Due tegole romane, almeno si suppone lo siano, ritrovate. E' successo a Calvenzano, nella casetta-cabina che custodisce i quadri elettrici del pozzo irriguo della Roggia Babbiona in via Misano
Le tegole romane "riapparse"
Sono state sempre lì, appese al muro interno della casetta-cabina che ospita i quadri elettrici del pozzo irriguo. Si tratterebbe di due reperti di epoca romana, due tegole. Almeno è quanto riportato dalla lapide posta al centro, tra i due reperti che recita: "tegole romane - dagli scavi del pozzo". Il ritrovamento, con ogni probabilità, risalirebbe al 1944, anno in cui vennero eseguiti gli scavi per realizzare il primo pozzo irriguo lungo il corso della Roggia Babbiona nella campagna di Calvenzano, lungo la via Misano. All'interno della casetta un altra targa risalente al '44 cita l'allora direttore lavori, ingegner Ottorino Zibetti, oltre a Antonio Anelli e Bono Invernizzi, presidente e segretario del Consorzio della Roggia Babbiona.
I lavori in corso al pozzo della "Babbiona"

I due reperti romani murati sono stati notati dagli operai che stanno realizzando il potenziamento dell'attuale pozzo irriguo per contro del Consorzio di Bonifica della media pianura bergamasca. La portata massima del pozzo, quello attuale risale agli anno '80, verrà portata da 80 a 300 litri al secondo per approvvigionare d'acqua per irrigare i campi a sud del paese, nella vicina Misano e nel cremasco. Fatto il curioso ritrovamento, il Consorzio si è attivato per segnalarlo alla Soprintendenza ai beni storici e architetti di Brescia.
"Pronti a prendercene cura"
"Il Consorzio di Bonifica provvederà a segnalare il ritrovamento alla Soprintendenza - ha spiegato il misanese Ivan Tassi, membro del Cda del Consorzio come rappresentante della Provincia di Bergamo -. Avranno 4 mesi di tempo per decidere se prendersi in carico i reperti. In caso, invece, alla Soprintendenza le tegole ritrovate non interessino, il Consorzio è pronto a farsi carico della rimozione e del restauro. Poi, se il Comune di Calvenzano lo vorrà, le doneremo a loro o, in alternativa al Museo archeologico delle grandi opere che si trova nel castello di Pagazzano". Il ritrovamento non bloccherà i lavori di potenziamento del pozzo irriguo, in quanto l'opera riguarda la pompa e le tubature esterne alla casetta.