Tampone negativo per poter partire, ma i certificati erano falsi: denunciati due indiani
Per questo due cittadini indiani, che gestivano due agenzie viaggi a Bolgare e Milano, sono stati denunciati.
Vendevano ai loro clienti un "pacchetto viaggio" completo in cui allegavano anche falsi certificati di tamponi anti Covid mai eseguiti. Per questo due cittadini indiani, che gestivano due agenzie viaggi a Bolgare e Milano, sono stati denunciati.
Falsi test negativi per partire
L'operazione è stata condotta dalla Polizia di Stato in servizio presso l'Ufficio di Frontiera di Orio al Serio a conclusione di un'indagine che ha portato alla denuncia in stato di libertà per falso materiale in atto pubblico commesso da privato. Nei guai S.L., indiano, 20 anni, regolare in Italia e titolare di un'agenzia viaggi a Bolgare e C.M., 38 anni, anche lui indiano e titolare di un'altra agenzia con sede a Milano.
Controlli in aeroporto a Orio
L'indagine è partita da un controllo sulla documentazione dei passeggeri in partenza per Amritsar (India) con scalo a Istanbul (Turchia) lo scorso 6 marzo. Gli agenti hanno individuato almeno 25 certificati, recanti l'esito negativo del tampone anti-Covid effettuato nelle 72 ore prima e necessario per imbarcarsi, quanto meno sospetti. A quel punto gli uomini della Polizia di Stato hanno contattato i laboratori clinici che avrebbero rilasciato le certificazioni confermandone la contraffazione.
Rilasciavano certificati contraffatti
I certificati erano stati tutti rilasciati da un'agenzia di Bolgare all'interno della quale è scattata la perquisizione. Gli agenti hanno, infatti, scoperto stampe di certificati per test Covid, elenchi di viaggiatori al cui nome veniva associato la parola certificato e files custoditi nei Pc aziendali con campi modulo per la compilazione delle informazioni relative all'inserimento dei dati del paziente, della data e dell'ora di rilascio e del nome del medico compilatore.
Il 20enne ha ammesso le proprie responsabilità spiegando di aver percepito dai 20 ai 70 euro per ogni certificazione rilasciata. La stessa situazione è stata riscontrata a Milano dove sono stati sequestrati pc, smartphone e materiale informatico. Denunciati anche i passeggeri che avevano acquistato e fornito in aeroporto documentazione falsa.