Romano

Sulle montagne per commemorare il partigiano romanese Giuseppe Maffi

Una delegazione della sezione Anpi di Romano domenica si è recata a Cornalba nel ottantesimo anniversario del rastrellamento e dell'eccidio durante la guerra civile.

Sulle montagne per commemorare il partigiano romanese  Giuseppe Maffi
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Una delegazione della sezione Anpi di Romano domenica si è recata a Cornalba nel ottantesimo anniversario del rastrellamento e dell'eccidio durante la guerra civile.

Il rastrellamento

Erano le sette e trenta di sabato 25 novembre 1944 quando un reparto della compagnia «OP» di Bergamo, al comando del tristemente noto criminale di guerra, il capitano Aldo Resmini, iniziò un rastrellamento in val Serina. La colonna risalì la valle e appena prima della frazione di Rosolo incrociò e fermò la corriera di linea Zambla-Bergamo. Durante la perquisizione dei passeggeri, sopraggiunse la seconda corriera, che abitualmente seguiva la prima di pochi minuti.Vennero fermati, riconosciuti e uccisi sul posto i partigiani Giuseppe Biava, Barnaba Chiesa e Antonio Ferrari. Poi la colonna fascista si divise in due gruppi. Il primo proseguì lungo la provinciale per Serina, dove effettuò un breve rastrellamento, nella zona centrale del paese: molti uomini e giovani del posto fuggirono e riuscirono a raggiungere i sentieri nei boschi. Il secondo si diresse verso Cornalba giungendovi poco prima delle otto.

L'eccidio dei partigiani

I partigiani che si trovarono in Cornalba, dove c'era il comando della formazione, nel tentativo di fuggire verso le pendici dell'Alben per ricongiungersi al grosso della formazione, furono bersagliati dalle mitragliatrici fasciste, l'una piazzata in un prato, l'altra sul campanile della chiesa, e da almeno due mortai piazzati sulla destra dell'abitato. Per due ore nel paese risuonarono le raffiche di mitraglia e i colpi di mortaio. Alle 10 il fuoco cessò, e per due ore i fascisti rastrellarono i boschi e le cascine sopra l'abitato. A Cornalba iniziò la raccolta dei cadaveri. Erano caduti il comandante della Brigata Giustizia e Libertà "24 Maggio" Giacomo "Tiragallo" Ratti, i fratelli Gino e Piero Cornetti, Franco Cortinovis, Callisto Sguazzi "Peter", Battista Mancuso e il romanese Giuseppe Maffi.

La città di Romano ogni anno onora la memoria del partigiano

Domenica la sezione Anpi di Romano con una delegazione ha partecipato alle commemorazioni. Presente anche l’Amministrazione comunale di Romano, rappresentata dal presidente del Consiglio comunale Paolo Patelli, ha partecipato alla cerimonia istituzionale organizzata dall’Anpi provinciale per l’ottantesimo anniversario dell’eccidio di Cornalba.

"Un’occasione per rendere omaggio ai quindici partigiani della Brigata "24 maggio" di Giustizia e Libertà, tra i quali il nostro giovane concittadino Giuseppe Maffi, - hanno detto gli amministratori - uccisi nel corso dei rastrellamenti svolti tra il 25 novembre il 1° dicembre del 1944. Mai dimenticare".

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